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Concetti Chiave

  • Galileo sostiene che non esiste un vero conflitto tra verità di fede e verità di ragione, spesso causato da un'errata interpretazione letterale della Bibbia.
  • Una corretta interpretazione delle Sacre Scritture dovrebbe privilegiare il senso figurativo e allegorico, seguendo l'esempio del vescovo Sant'Ambrogio.
  • Gli apparenti contrasti tra fede e ragione potrebbero essere risolti attraverso un'interpretazione profonda delle Scritture, non limitata al significato testuale.
  • Averroè, pur sostenendo la "Tesi della Doppia Verità", non era realmente convinto, a differenza di Galileo che propone un'interpretazione unitaria.
  • Le Sacre Scritture e la Natura sono scritte in linguaggi differenti, rispecchiando i loro diversi scopi e l'intento di adattarsi all'intelligenza umana.

Indice

  1. Galileo e il Conflitto tra Fede e Ragione
  2. Interpretazione delle Sacre Scritture
  3. La Tesi della Doppia Verità

Galileo e il Conflitto tra Fede e Ragione

Secondo Galileo, è molto semplice risolvere un eventuale contrasto tra verità di fede e verità di ragione, in quanto non sussiste, in realtà, alcun conflitto. Questo, infatti, deriva da una erronea lettura della Bibbia allorché i suoi interpreti, invece di prediligere il senso figurativo e allegorico (adottato dal vescovo di Milano Sant’Ambrogio, la cui predicazione avvicinerà il padre della Chiesa Agostino al cristianesimo), si concentrano sul significato meramente letterale. Attenersi ciecamente a quest’ultimo porta gli uomini a sostenere posizioni estreme e forzate, ben lontane dalla vera essenza divina e naturale.

Interpretazione delle Sacre Scritture

In conclusione, apparenti contrasti potrebbero essere conciliati se studiosi e teologi ricercassero una corretta interpretazione delle Sacre Scritture, la quale non è testuale, bensì figurale, profonda e recondita.

La Tesi della Doppia Verità

Simile accordo fu anche sostenuto qualche secolo prima dal filosofo arabo Averroè perché minacciato dalle autorità spagnole per le proprie teorie: egli elaborò allora la “Tesi della Doppia Verità”, di cui, al contrario di Galileo, non era in animo convinto. Lo Spirito Santo, autore delle Sacre Scritture, mira ad insegnare agli uomini la strada per la vita eterna e non le leggi immutabili che regolano i moti del cielo. Per tale ragione, esso, dettando i testi sacri ai profeti, adattò le verità alla capacità d’intendere del genere umano, per la maggioranza grossolano e ignorante, sacrificandone la correttezza formale, ma non allegorica. Il Libro Sacro e il Gran Libro della Natura risultano, così, scritti in due linguaggi differenti sulla base dei diversi scopi per cui sono stati concepiti.

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