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di alan29
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Concetti Chiave

  • Galileo Galilei ha rivoluzionato la prosa scientifica usando l'italiano per trasmettere le sue scoperte, rompendo con la tradizione del latino.
  • La prosa scientifica italiana nel Seicento si è evoluta verso una maggiore specializzazione, allontanandosi dal modello di Galileo.
  • Figure come Francesco Redi e Lorenzo Magalotti hanno cercato una prosa scientifica precisa ed elegante, evidenziando la separazione tra cultura umanistica e scientifica.
  • La trattatistica del Seicento, illustrata da Emanuele Tesauro, esplora il concettismo e l'importanza delle metafore nella cultura barocca.
  • In un contesto di assolutismo, l'arte della dissimulazione è considerata una qualità essenziale per mantenere i propri princìpi senza esporsi troppo.

Indice

  1. La prosa scientifica di Galileo
  2. L’evoluzione della prosa scientifica
  3. Il concettismo e il Cannocchiale aristotelico
  4. La dissimulazione onesta di Accetto

La prosa scientifica di Galileo

Non tutta la letteratura dell’epoca reagisce però al gusto barocco, come dimostra l’episodio della prosa scientifica. Le opere di Galileo, i trattati come le epistole sono fondamentali sia sul piano scientifico che su quello letterario. Per trasmettere verso un pubblico più ampio le proprie scoperte, Galileo Galilei si avvale dell’italiano infrangendo la lunga consuetudine che voleva la trasmissione delle conoscenze scientifiche affidata al latino, all’epoca la lingua internazionale del sapere. Bisogna però sottolineare che Galileo non si accontenta di esporre le nuove teorie scientifiche in modo razionale e chiaro, ma cerca anche di convincere il suo pubblico di «intendenti» (persone colte, ma non strettamente gli specialisti della materia). Per ottenere questo obiettivo utilizza con moderazione il repertorio retorico utilizzato dai poeti in quegli stessi decenni, perciò un’ulteriore conferma dei legami profondi che corrono tra il Barocco e la rivoluzione scientifica.

L’evoluzione della prosa scientifica

Anche i discepoli di Galileo (tra cui Francesco Redi e Lorenzo Magalotti) coltivano un ideale di prosa diversa, precisa ed elegante sul piano letterario. Tuttavia nel corso del Seicento il sapere scientifico diviene sempre più specialistico: lo stesso Galileo confessa di leggere con difficoltà la Geometria degli indivisibili del suo allievo Bonaventura Cavalieri. Nata in ambito letterario, la prosa scientifica in italiano si allontana dal modello di Galileo e inaugura in questo modo una separazione tra cultura umanistica e cultura scientifica che arriverà fino al Novecento. Fuori dell’Italia vanno infine ricordati alcuni importanti scrittori europei di scienza, come i già citati Bacon e Newton e il tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz.

Il concettismo e il Cannocchiale aristotelico

Anche la trattatistica è un genere molto frequentato nella letteratura del Seicento. Numerosi saggi teorici illustrano, per esempio, gli argomenti cari alla cultura barocca, come l’importanza dei concetti e delle metafore. In Italia la trattazione più completa del concettismo è quella redatta da Emanuele Tesauro nel Cannocchiale aristotelico. Per lui sono acutezze, al pari delle opere d’arte, anche gli spettacoli naturali o certe stranezze del mondo animale, prodotte dall’ingegno non dell’uomo ma di Dio. Ai poeti spetta dunque il compito di rivelarne il significato nascosto, attuando un processo conoscitivo differente da quello della scienza, ma non per questo meno valido.

La dissimulazione onesta di Accetto

Tipico dello spirito seicentesco è il trattato morale "Della dissimulazione onesta" (1641) di Torquato Accetto, in cui si esalta l’arte della dissimulazione, intesa come capacità di nascondere agli altri le reali intenzioni, per rimanere fedeli ai propri princìpi senza esporsi troppo. In un’epoca di assolutismi, in cui non esiste di fatto libertà di pensiero, è una qualità imprescindibile per chi ha rapporti con il potere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo di Galileo Galilei alla prosa scientifica in italiano?
  2. Galileo Galilei ha contribuito alla prosa scientifica in italiano utilizzando la lingua italiana per trasmettere le sue scoperte, rompendo con la tradizione di usare il latino. Ha cercato di convincere un pubblico colto ma non specialistico, utilizzando un repertorio retorico moderato.

  3. Come si è evoluta la prosa scientifica italiana nel Seicento?
  4. Nel Seicento, la prosa scientifica italiana si è allontanata dal modello di Galileo, diventando sempre più specialistica e inaugurando una separazione tra cultura umanistica e scientifica che è durata fino al Novecento.

  5. Qual è il ruolo della trattatistica nella letteratura del Seicento?
  6. La trattatistica è un genere molto frequentato nel Seicento, con saggi teorici che illustrano concetti cari alla cultura barocca, come l'importanza dei concetti e delle metafore, e il concettismo, come esemplificato da Emanuele Tesauro nel "Cannocchiale aristotelico".

  7. Cosa rappresenta l'arte della dissimulazione nel contesto seicentesco?
  8. L'arte della dissimulazione, esaltata nel trattato "Della dissimulazione onesta" di Torquato Accetto, è vista come la capacità di nascondere le proprie intenzioni per rimanere fedeli ai propri princìpi, essenziale in un'epoca di assolutismi senza libertà di pensiero.

  9. Quali sono alcuni importanti scrittori europei di scienza menzionati nel testo?
  10. Oltre a Galileo, il testo menziona importanti scrittori europei di scienza come Bacon, Newton e il tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz.

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