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Concetti Chiave

  • Galileo Galilei, nato a Pisa nel 1564, è noto per le sue scoperte scientifiche e per aver confermato la teoria eliocentrica di Copernico, nonostante le accuse di eresia da parte della Chiesa.
  • Il metodo scientifico di Galileo si basa sulla sperimentazione e sull'uso del linguaggio matematico, rompendo con il principio aristotelico dell'autorità indiscussa ("Ipse dixit").
  • Nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", Galileo presenta un confronto tra le teorie tolemaiche e copernicane, sostenendo efficacemente quest'ultima attraverso un dialogo tra personaggi fittizi.
  • "Il Saggiatore" è un trattato metodologico che risponde a critiche gesuitiche, scritto in volgare e caratterizzato da riflessioni sulla natura della scienza e del suono.
  • Nella "Favola dei suoni", Galileo esplora la curiosità e la ricerca della vera origine del suono, sottolineando la complessità e l'imprevedibilità della natura.

Indice

  1. Galileo e le sue scoperte
  2. Il cannocchiale e la Chiesa
  3. Il Saggiatore e il Dialogo
  4. Il dialogo tra Simplicio, Sagredo e Salviati
  5. La favola dei suoni

Galileo e le sue scoperte

Nacque a Pisa nel 1564, ebbe una raffinata educazione artistica e letteraria. Studiò medicina, matematica e fisica, distinguendosi precocemente per le sue scoperte, fu così chiamato all'università di Padova, ove rimase 18 anni (1591-1609) insegnando matematica.

Il cannocchiale e la Chiesa

Nel 1609 mise a punto il cannocchiale, confermando la teoria eliocentrica dell'astronomo polacco Niccolò Copernico.

Tra il 1613 e il 1615 dovette difendersi dalle prime accuse mossegli dal mondo cristiano e nel 1616 la Chiesa dichiarò eretiche le teorie copernicane.

Nel 1623 (pubblicazione de Il saggiatore), fu eletto papa Urbano VIII, che dimostrava simpatia nei confronti di Galileo, il quale forte di questo «appoggio», lavorò, sino al 1630, al «Dialogo sopra I due massimi sistemi del mondo»; dopo pochi mesi fu convocato a Roma, incarcerato e torturato, fino ad ottenere l'abiura dello scienziato (1633), che gli valse la libertà.

Morì nel 1642 a Firenze.

Galileo diede il colpo di grazia al principio aristotelico dell' «Ipse dixit», favorevolmente accettato in precedenza dalla Chiesa; e gettò le basi della nuova ricerca scientifica, rivalutandone tutta la componente sperimentale, basata sul linguaggio matematico come strumento per indagare tutta la natura.

La fede per Galileo resta valida, ma al di fuori del mondo scientifico: afferma che la scienza è autonoma e indipendente dalla Chiesa; ciò non bastò tuttavia per evitare le collisioni con la Chiesa.

Il Saggiatore e il Dialogo

Il Siderus nuncius: è un trattato scientifico scritto in latino; Galileo annuncia al mondo le sue straordinarie scoperte, come le macchie lunari.

Il Saggiatore: nel 1618, per rispondere alla Libra (= bilancia) del gesuita Orazio Grassi, Galileo scrisse il Saggiatore (bilancino di precisione usato dagli orefici), breve trattato in forma di lettera indirizzato all'amico Cesarini dell'accademia dei Lincei, in cui lo scienziato realizza considerazioni di tipo metodologico e delinea una nuova scienza.

L'opera è scritta in volgare.

Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano: nel 1630 la stesura dell'opera fu completata; pur volendo mantenersi equidistante dalla teoria copernicana e da quella tolemaica, l'opera finì per diventare un'efficace dimostrazione della validità del sistema copernicano.

Il trattato, concepito in forma di dialogo, è ambientato a Venezia; sostiene la teoria copernicana il fiorentino Salviati; quella tolemaica è sostenuta dal filosofo-frutto d'invenzione Simplicio; fra i due, neutrale solo all'apparenza, c'è il veneziano Sagredo, che si fa convincere via via dalle argomentazioni di Salviati.

L’opera è realizzata in volgare toscano, stilisticamente raffinata e ricca di pensiero.

Due sono le opere prese in esame in particolare:

  1. Credere di Aristotele o ai proprio occhi? Da Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
  2. La favola dei suoni, da il Saggiatore.

Il dialogo tra Simplicio, Sagredo e Salviati

Nel dialogo tra Simplicio, Sagredo e Salviati, si discute del rapporto tra autorità, esperienza e conoscenza filosofica.

Simplicio, convinto della validità dei ragionamenti aristotelici, difende la grandezza di Aristotele, sostenendo che le sue teorie siano il frutto di profonde dimostrazioni, no semplici opinioni.

Sagredo, ridendo, racconta un episodio in cui un filosofo peripatetico, di fronte a una chiara dimostrazione anatomica sui nervi, preferisce seguire l'autorità di Aristotele, che contraddice la nuova scoperta, mostrando come alcuni difensori della tradizione preferiscano l'ipse dixit (l 'affermazione senza prova) al metodo scientifico-sperimentale.

Salviati interviene criticando questa mentalità dogmatica, raccontando un altro caso in cui un dottore, davanti a una scoperta scientifica, rivendica erroneamente Aristotele come l'autore dell'invenzione del telescopio.

Egli mette in luce l'assurdità di voler vedere ogni nuova scoperta come una conferma delle teorie aristoteliche, senza riconoscere che Aristotele stesso, se avesse visto i progressi moderni, sarebbe stato d’accordo con le affermazioni odierne.

Infine, Salviati sottolinea che Aristotele avrebbe probabilmente abbracciato nuove scoperte e corretti i suoi errori, mentre molti suoi seguaci, invece, continuano a difendere la sua autorità senza mettere in discussione le prove naturali, come uno scultore che teme la propria opera.

La favola dei suoni

Galilei narra di un uomo solitario con ottime capacità intellettuali, il quale allevava diversi uccelli e rimanendo colpito dai loro canti se ne andava girando per poter osservare precisamente quale potesse essere la natura dei loro suoni, ognuno diverso dall'altro.
Accade una notte che mentre quest'uomo dormiva udì un dolce suono provenire dalla strada, e pensando che fosse un uccello, l'uomo uscì di casa per poterlo prendere , ma arrivato in strada si accorse che il suono proveniva da uno zufolo suonato da un pastore, l'uomo scambiò un vitello con lo zufolo del pastore tornando a casa meravigliato che quei dolci suoni emessi dagli uccelli potessero essere riprodotti in un altro modo.
Il giorno seguente passando per un tugurio udì un suono all'interno del capannone, allora entrò per accertarsi quale fosse la fonte di questo suono pensando che fosse un uccello o uno zufolo, ma quando entrò si accorse che il suono proveniva da un violino suonato da un fanciulletto.
L'uomo rimasto stupito cominciò a credere che in natura ci potessero essere altri oggetti in grado di emettere questi suoni, e così col passar del tempo l'uomo si accorse che gli stessi suoni provenivano da una porta che cigolava, dal movimento di un dito sul bordo di un bicchiere, e dal ronzio di zanzare, vespe e mosconi.
Per l'uomo tanto aumentò lo stupore quanto diminuì la certezza del sapere come si generi il suono.
Nessuna esperienza vissuta, nel conoscere la vera origine del suono, sarebbero bastate all'uomo, che arrivò al punto di uccidere una cicala credendo di riuscire a trovare l'origine del suono all'interno di essa.
Da qui l'uomo tenne per certo che la natura del suono non era sconosciuta e imprevedibile.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali scoperte di Galileo e come influenzarono la sua carriera accademica?
  2. Galileo si distinse per le sue scoperte in medicina, matematica e fisica, che lo portarono a insegnare matematica all'università di Padova per 18 anni.

  3. Come reagì la Chiesa alle teorie di Galileo e quali furono le conseguenze per lui?
  4. La Chiesa dichiarò eretiche le teorie copernicane sostenute da Galileo, portandolo a difendersi dalle accuse e, infine, a subire l'abiura nel 1633 dopo essere stato incarcerato e torturato.

  5. Qual è il significato del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" e chi sono i protagonisti del dialogo?
  6. Il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" dimostra l'efficacia del sistema copernicano attraverso un dialogo tra Simplicio, Sagredo e Salviati, rappresentando rispettivamente le teorie tolemaica, copernicana e una posizione apparentemente neutrale.

  7. Cosa rappresenta "La favola dei suoni" nel contesto delle opere di Galileo?
  8. "La favola dei suoni" illustra la curiosità e la ricerca della verità scientifica, mostrando come l'uomo protagonista scopra che i suoni possono essere generati da diverse fonti, mettendo in discussione le certezze precedenti.

  9. Qual è il messaggio centrale del dialogo tra Simplicio, Sagredo e Salviati riguardo l'autorità e la conoscenza?
  10. Il dialogo critica la mentalità dogmatica che privilegia l'autorità di Aristotele rispetto all'evidenza scientifica, suggerendo che Aristotele stesso avrebbe accolto le nuove scoperte e corretto i suoi errori.

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