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Concetti Chiave

  • Umberto Saba, nato a Trieste nel 1883, affronta una vita segnata da difficoltà familiari ed economiche, influenzato dalla cultura ebraica e dalle idee freudiane.
  • Dopo una giovinezza travagliata, si trasferisce a Firenze, dove entra in contatto con intellettuali come Giorgio Fano e mostra interesse per Gabriele D'Annunzio.
  • Nel 1921 rileva una biblioteca antiquaria e pubblica il "Canzoniere", una raccolta di poesie che evolve nel tempo e si configura come un romanzo in versi.
  • Durante la persecuzione razziale del 1938, è costretto a fuggire da Trieste, trovando rifugio in Toscana e successivamente a Roma e Milano, con l'aiuto di Eugenio Montale.
  • Saba è autore di opere in prosa e di un'opera teatrale, ma è il "Canzoniere" che rappresenta il suo contributo più significativo alla letteratura italiana.

Indice

  1. Le origini e la famiglia di Saba
  2. Formazione e prime esperienze lavorative
  3. Trasferimento a Firenze e influenze culturali
  4. Vita familiare e crisi personali
  5. Fuga e ritorno a Trieste
  6. Opere in prosa e riconoscimenti tardivi
  7. Il Canzoniere e l'importanza della parola

Le origini e la famiglia di Saba

Nasce a Trieste nel 1883, figlio di madre ebrea e del padre che dal cristianesimo di converte all’ebraismo ma poi si pente e abbandona la famiglia quando Saba non è ancora nato.

Il nome “Saba” è un soprannome dato o dalla balia, o dall’amico Fano o lo riprende dal nonno Samuele David Luzzato, in ebraico Saba.

Formazione e prime esperienze lavorative

Umberto Poli, dunque, è stato affidato alle cure della balia slovena (Peppa), a cui dedicherà alcune delle sue opere. Seguirà delle difficoltà in famiglia (non aveva il padre e la madre era anaffettiva) ma anche difficoltà economiche. È circondato da figure femminili: ha anche due zie (a cui dedicherà anche delle opere). Segue anche le difficoltà a scuola: ginnasio, scuola di commercio (uni primi anni, non si laureerà mai), poi entra nel mondo del lavoro.

Trasferimento a Firenze e influenze culturali

A Trieste abbraccia le idee di Freud.

A vent’anni si trasferisce a Firenze, entra in contatto con Giorgio Fano e nutre grande interesse per Gabriele D’Annunzio (con cui farà anche delle firme).

Esegue il servizio militare. Nel 1908 pubblica la sua prima raccolta con inizialmente questi versi militari.

Vita familiare e crisi personali

Si sposa nel 1909 (Carolina, detto Lina) e nel 1910 nasce la sua prima ed unica figlia (Lina).

Nel 1911 vive una crisi famigliare ma poi Saba e la moglie trascorrono tutta la vita insieme. Nello stesso anno cerca una collaborazione con il giornale “La voce” e scrive “Quello che resta da fare ai poeti” (poesia onesta): una poesia autentica, in cui manca l’ispirazione e che recuperiamo nel fondo; una poesia che parla dell’amore e della tristezza, quindi è contro i letterati, coloro che pensano che la vita sia un’opera d’arte, in particolar modo contro D’Annunzio

Rileva nel 1921 una biblioteca antiquaria, dove pubblica il “Canzoniere”, una raccolta di tutte le sue opere a costruire un romanzo in poesia e man mano le unisce.

Fuga e ritorno a Trieste

Nel 1938 con le leggi razziali è costretto a fuggire da Trieste, prima in Toscana, aiutato da Montale, poi a Roma e dopo la guerra si trasferirà a Milano.

Nel 1948 ci sono le elezioni politiche in cui vince la democrazia italiana e Saba crede che alla dittatura dei fascisti si sostituisca quella dei preti. Motivo per cui decide di ritornare a Trieste.

Nel 1956 muore la moglie e l’anno successivo, nel 1957, muore Saba.

Tardivamente gli arrivano dei riconoscimenti come la laurea.

Opere in prosa e riconoscimenti tardivi

Scrive quattro testi in prosa:

1) “Ricordi e racconti” (1956): contiene 5 racconti “Gli ebrei”, in cui ci descrive le condizioni dell’ebreo dalla metà dell’800 + 7 novelle in cui riflette su varie storie famigliari (una di queste è “La gallina”, attenzione che riserva sugli animali, che appare in tante opere).

2) “Scorciatoia e raccontini” (1946): brevi racconti, aforismi e sentenze.

3) “Storia e cronistoria del Canzoniere” (1948): spiega in terza persona aneddoti vari

4) Il romanzo “Ernesto” (scritto nel 1953, incompiuto, esce nel 1975): presenta l’iniziazione sentimentale della storia (sessuale) del protagonista e vi sono anche diversi riferimenti alla sua vita.

Scrive solo un’opera teatrale (non ha successo): “Il letterato Vincenzo

Il Canzoniere e l'importanza della parola

L’opera più importante è il “Canzoniere” che contiene circa 400 liriche, che aveva pubblicato nel 1908 e che poi aveva raccolto nel corso del tempo.

Sono tre volumi: 8 + 8 + 9 parti, scritto come se fosse un romanzo.

Viene data importanza alla parola, che risiede nell’autenticità della singola parola.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini familiari di Saba e come hanno influenzato la sua vita?
  2. Saba nasce a Trieste nel 1883 da madre ebrea e padre convertito all'ebraismo, che abbandona la famiglia prima della sua nascita. Queste origini influenzano profondamente la sua vita e le sue opere.

  3. Come si sviluppa la formazione e le prime esperienze lavorative di Saba?
  4. Saba, affidato a una balia slovena, affronta difficoltà familiari ed economiche. Non completa gli studi universitari e inizia a lavorare, dedicando alcune opere alle figure femminili che lo circondano.

  5. Quali influenze culturali riceve Saba durante il suo trasferimento a Firenze?
  6. A Firenze, Saba entra in contatto con Giorgio Fano e si interessa a Gabriele D’Annunzio, influenze che si riflettono nelle sue prime pubblicazioni e nel suo servizio militare.

  7. Quali eventi caratterizzano la vita familiare e le crisi personali di Saba?
  8. Saba si sposa nel 1909 e ha una figlia nel 1910. Affronta una crisi familiare nel 1911, ma rimane con la moglie per tutta la vita. Scrive poesie autentiche, opponendosi alla visione artistica di D’Annunzio.

  9. Qual è l'importanza del "Canzoniere" nella produzione letteraria di Saba?
  10. Il "Canzoniere" è l'opera più importante di Saba, contenente circa 400 liriche raccolte nel tempo. È strutturato come un romanzo in tre volumi e sottolinea l'importanza dell'autenticità della parola.

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