Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Poliziano sostiene l'importanza di un'ampia conoscenza dei testi classici, promuovendo l'originalità attraverso l'interiorizzazione delle letture.
  • Cortese enfatizza l'emulazione di un singolo modello eccellente, identificando Cicerone come il miglior esempio da seguire esclusivamente.
  • Poliziano critica l'imitazione meccanica, paragonando gli imitatori a pappagalli e scimmie, mentre Cortese propone un modello padre-figlio per spiegare l'emulazione.
  • La divergenza tra le tesi riguarda l'approccio all'imitazione: Poliziano propone più modelli, Cortese un solo modello di riferimento.
  • Entrambe le posizioni condividono l'ammirazione per il mondo classico, riflettendo un tipico atteggiamento umanistico del Quattrocento.

Indice

  1. La risposta di Poliziano
  2. Cortese e l'imitazione
  3. Critica all'imitazione pedissequa
  4. Emulazione e originalità
  5. Divergenze tra Poliziano e Cortese

La risposta di Poliziano

Paolo Cortese aveva inviato a Angelo Poliziano una raccolta delle sue epistole, affinché esprimesse une giudizio in merito. La risposta del Poliziano è fondamentale per la definizione del concetto di imitazione, all’interno della cultura letteraria rinascimentale. Nella successiva risposta, Cortese sostiene la sua tesi.

Cortese e l'imitazione

Egli rifiuta la rigida imitazione di un solo modello, anche se si tratta di un ottimo modello come nel caso di Cicerone. Tutti gli autori classici che siano di un qualche pregio devono essere imitati, inseriti, però in un processo di interiorizzazione, in modo da creare un’opera personale e originale. Sostiene la necessita dell’assimilazione e della lettura degli autori classici; a questo proposito scrive “Quando invece Cicerone ed altri buoni autori avrai letto abbondantemente, ed a lungo, e li avrai studiati, imparati, digeriti….”.Quindi l’ampia e approfondita conoscenza dei testi classici è un momento indispensabile e a priori per qualsiasi produzione letteraria.

Critica all'imitazione pedissequa

L’imitazione di modelli, che Poliziano non esita a definire ridicoli, non fa altro che ostacolare l’ingegno dell’imitatore. A questo punto, abbiano una similitudine molte calzante: non può correre velocemente colui che si preoccupa soltanto di mettere i piedi sulle orme che hanno lasciato gli altri, per cui non potrà mai scrivere bene colui che sta solo attento a non uscire dal solco che altri, prima di lui, hanno segnato. Il giudizio che il poeta esprime in merito all’imitazione pedissequa e meccanica è tagliente e netto e riguarda sia il contenuto che lo stile. Significativo è la definizione degli imitatori visti come pappagalli che ripetono ciò che non hanno udito o quella dell’imitatore paragonato alla scimmia anche se la scimmia è più vicina all’uomo, a livello antropologico. Agli occhi di noi moderni, la posizione di Poliziano è attuale e facilmente condivisibile.

Emulazione e originalità

Il concetto di imitazione è legato a quello di emulazione e per chiarire il concetto, all’immagine del pappagallo e della scimmia, Cortese oppone il rapporto esistente tra padre e figlio che non esclude aspetti diversi dal modello e quindi comporta, in ogni caso, una certa originalità. Egli insiste sull’opportunità di scegliere il modello migliore, che individua in Cicerone e poiché, per consenso generale, esso è il migliore della letteratura classica, propone di assumerlo come modello esclusivo. Cortese non accetta le critiche dell’amico: l’unica cosa che gli potrebbe essere rimproverata è di non aver saputo imitare bene Cicerone, dato che egli preferisce essere seguace e scimmia (secondo la similitudine riportata dal Poliziano) di Cicerone, piuttosto che discepolo di altri. L’argomentazione di Cortese è molto serrata. L’imitazione non è solo necessaria nell’eloquenza, ma in tutte le discipline Ogni sapere si fonda su una cognizione precedente e non esiste nulla nella mente che prima non sia stato afferrato dai sensi. Pertanto, se ogni arte è imitazione della natura, anche se poi si ha una certa dissomiglianza, così anche l’arte dell’eloquenza ha un’unica forma e coloro che si allontanano da essi è come se fossero zoppi e storpi. Molti scrittori latini partirono prendendo come modello Cicerone, per poi creare un prodotto originale e personalissimo. Infatti la prosa di Tito Livio è scorrevole e oltre modo ricca, Quintiliano brilla per acume, mentre Lattanzio si distingue per la sonorità. Per sostenere la sua tesi, Cortese ricorre anche ad una similitudine: chi non imita nessuno è come colui che procedendo verso la meta, si perde fra i rovi; chi invece si assume un modello da seguire e simile a colui che percorre un cammino stabilito senza andare incontro a cadute o a difficoltà.

Divergenze tra Poliziano e Cortese

In sostanza la divergenza fra le due tesi è questa: entrambi concordano nella necessità di ricorrere all’imitazione-emulazione; tuttavia il motivo del contendere è solo questo: parecchi modelli (Poliziano) o un solo modello (Cortese)?, ossia la tesi eclettica o la tesi dell’ottimo modello? Ciò che accomuna le due posizioni è comunque l’ammirazione per il mondo classico, un atteggiamenti tipico della civiltà umanistica del Quattrocento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della risposta di Poliziano a Paolo Cortese?
  2. Poliziano critica l'imitazione pedissequa e sostiene l'importanza dell'originalità e dell'emulazione, piuttosto che seguire rigidamente un solo modello.

  3. Come Cortese vede l'imitazione nella letteratura?
  4. Cortese rifiuta l'imitazione rigida di un solo modello e promuove l'assimilazione di vari autori classici per creare opere personali e originali.

  5. Qual è la critica di Poliziano all'imitazione pedissequa?
  6. Poliziano critica l'imitazione meccanica, paragonando gli imitatori a pappagalli e scimmie, e sottolinea che tale imitazione ostacola l'ingegno e la creatività.

  7. In che modo Cortese difende la sua posizione sull'imitazione?
  8. Cortese difende l'imitazione di un modello eccellente come Cicerone, sostenendo che ogni sapere si basa su conoscenze precedenti e che l'imitazione è essenziale in tutte le discipline.

  9. Qual è la principale divergenza tra Poliziano e Cortese riguardo all'imitazione?
  10. La divergenza principale è se seguire parecchi modelli (Poliziano) o un solo modello eccellente (Cortese), pur condividendo entrambi l'ammirazione per il mondo classico.

Domande e risposte

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