Concetti Chiave
- Il dibattito tra vita attiva e contemplativa durante l'Umanesimo è un tema letterario comune, esplorato da Coluccio Salutati nelle sue epistole.
- Coluccio Salutati, cancelliere di Firenze, è un esempio di "umanesimo civile", sostenendo la partecipazione pubblica e l'impegno civile.
- Salutati integra un'etica cristiana con un approccio attivista, opponendosi all'ascetismo medievale e promuovendo l'impegno civile.
- La vita attiva è elogiata attraverso esempi biblici e classici, sottolineando la sua compatibilità con la ricerca del bene e il servizio a Dio.
- Salutati sostiene che la vita attiva permette di servire il prossimo e lo Stato, avvicinando l'uomo a Dio più della vita contemplativa.
Indice
Il dibattito umanistico
Durante l’Umanesimo, la concezione laica della vita, legata alle attività che offre il mondo, si intreccia col dibattito se sia preferibile l’attività o la contemplazione. Si tratta di un topos letterario molto diffuso dalla fine del Trecento in poi. Molti sono gli scrittori ad occuparsene fra cui, Coluccio Salutati, in due epistole
Gian Galeazzo e Firenze
Quando sorge il dibattito, è il momento in cui Gian Galeazzo Visconti è in conflitto con Firenze.
Nel 1392, le milizie milanesi sono pronte ad assediare Firenze, ma Gian Galeazzo muore per cui i Fiorentini si possono ritenere vincitori. La libertà e le istituzioni della città sono difese dal cancelliere della Repubblica, Coluccio Salutati il quale celebra anche la vita attiva, l’impegno civile e la partecipazione alla vita pubblica. Questo interesse per la partecipazione durerà anche nel secolo successivo, sia pure sotto angolazioni diverse, con alcuni scrittore fra cui Leon Battista Alberti. Si viene così a creare la corrente detta dell’ “umanesimo civile” che si concretizza nell’attenzione e l’interesse verso la vita associata e per il ruolo che in essa l’uomo ha il dovere di svolgere.Coluccio Salutati e l'umanesimo civile
Coluccio Salutati incarna molto bene l’ideale di umanesimo civile per la sua attività letteraria e politica. Per il primo aspetto occorre ricordare i suoi contatti col Petrarca e con il Boccaccio e per la difesa strenua degli studi delle discipline correlate all’eloquenza di derivazione classica contro coloro che si opponevano alla diffusione della nuova cultura umanistica. Nel contempo, la sua attività politica e diplomatica fu molto intensa. Oltre ad alcune opere polemiche con cui difende la libertà di Firenze, ha affrontato anche il tema del rapporto fra “virtù”, capacità umana e “fortuna”, cioè casualità. Dopo aver studiato a Bologna, come notaio lavorò in molte città italiane, ricoprendo diversi incarichi pubblici, fino a diventare cancelliere del Comune di Firenze.
Etica cristiana e vita attiva
Inserendosi nel dibattito, egli fa un costante riferimento ad una prospettiva di vita e ad un’etica sostanzialmente cristiana. Infatti la valutazione dei due tipi di vita, attiva e contemplativa, viene fatta in un’ottica religiosa. A tal proposito è significativa l’affermazione seguente: “Credimi, Pellegrino, come senza paragone sono più numerosi coloro che si dedicano alla vita attiva, che non quelli che si occupano solo di cose spirituali, così sono molti di più gli uomini che si salvano nella vita attiva che non quelli che sono salvati dalla vita contemplativa…” È anche utile sottolineare che l’uomo ipotizzato dallo scrittore è sempre un credente che tende sempre a Dio, indipendentemente dalla scelta di vita che ha fatto.
Elogio della vita attiva
Nonostante questa premessa, il Salutati interpreta l’etica cristiana in modo “realistico” o se si vuole “attivistico”; da un lato, essa si oppone al rigido ascetismo medioevale e dall’altro si concilia perfettamente con l’impegno civile personale dello scrittore, sia come cancelliere che come partecipante al dibattito politico come polemista contro la politica espansionista dei Visconti. Un altro aspetto importante dell’elogio della vita attiva sono gli esempi a cui attinge nel corso delle argomentazioni: essi sono tratti dalla cultura religiosa tradizionale e da quella classica. Infatti gli esempi biblici di Abramo, Giacobbe ecc., hanno la stessa forza argomentativa di Platone. Questo ci fa pensare a Erasmo da Rotterdam che alle litanie religiose aggiungeva la frase “Sancte Socrates, ora pro nobis”.
• Per giungere a Dio esistono vie diverse: una vita segregata e solitaria o una vita fatta di impegno sociale e politico
• Anche se la vita solitaria sembra più sicura, in realtà non lo è
• Come sostiene Platone, i saggi devono occuparsi dello Stato affinché i malvagi e i disonesti non possano arrivare ad occuparsi del governo, a scapito dei buoni
• Nella vita attiva si può sempre agire con l’obiettivo di raggiungere il bene, uno scopo che il Salutati si è sempre posto
• Dio gradisce di più chi si è dedicato ad una vita operosa di chi, invece, ha scelto una vita inattiva e eremitica
• Occuparsi della propria famiglia, del prossimo, del proprio Stato ci permette di alzare il cuore verso il Cielo e a Dio è cosa ancor più gradita perché chi opera nella vita attiva non pensa soltanto a se stesso, ma anche a tutti gli altri.
• Chi vive una vita attiva, si riserva comunque degli spazi riservati alla riflessione e alla contemplazione. E anche gi eremiti hanno dei momenti in pensano alle necessità della vita e nessuno impedisce loro di ritagliare un po’ del loro tempo per dedicarsi al prossimo. Egli non potrà mai essere talmente assorto nella contemplazione da non intervenire in caso di calamità per aiutare il prossimo o da fremere quando la Patria è in pericolo. Se così non fosse, l’eremita avrebbe perso ogni forma di umanità e lo si potrebbe paragonare ad un insensibile tronco di legno o ad una dura pietra. In tal caso, egli non potrebbe assolutamente chiamarsi imitatore di Cristo, mediatore fra Dio e gli uomini.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del dibattito umanistico durante l'Umanesimo?
- Qual è il ruolo di Coluccio Salutati nel contesto del conflitto tra Gian Galeazzo Visconti e Firenze?
- Come Coluccio Salutati interpreta l'etica cristiana nel contesto della vita attiva?
- Quali esempi utilizza Salutati per sostenere l'elogio della vita attiva?
- Qual è la visione di Salutati sulla relazione tra vita attiva e contemplativa?
Il dibattito umanistico si concentra sulla preferenza tra la vita attiva e la contemplazione, un tema letterario diffuso dalla fine del Trecento, affrontato da molti scrittori tra cui Coluccio Salutati.
Coluccio Salutati difende la libertà e le istituzioni di Firenze durante il conflitto con Gian Galeazzo Visconti, celebrando la vita attiva e l'impegno civile, contribuendo all'umanesimo civile.
Salutati interpreta l'etica cristiana in modo realistico, opponendosi all'ascetismo medievale e conciliandola con l'impegno civile, sostenendo che la vita attiva è più gradita a Dio rispetto a una vita eremitica.
Salutati utilizza esempi tratti dalla cultura religiosa tradizionale e classica, come Abramo e Platone, per argomentare a favore della vita attiva, simile all'approccio di Erasmo da Rotterdam.
Salutati sostiene che entrambe le vite possono condurre a Dio, ma enfatizza che la vita attiva, con il suo impegno sociale e politico, è più gradita a Dio e permette di agire per il bene comune.