vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Dal punto di vista artistico e culturale il 1400 è considerato il secolo in cui ha avuto il suo massimo splendore il movimento culturale e letterario dell'umanesimo. Il movimento umanista nacque in Italia, per poi diffondersi nel resto dei Paesi europei. In relazione all'umanesimo, nel corso degli anni Trenta del 1500 si diffuse un altro concetto molto importante, ovvero quello di umanista (colui che insegna le materie letterarie).
Il secolo in cui si sviluppò questo movimento fu un secolo fiorente, il 1400, caratterizzato da una grande prosperità economica, dal grande sviluppo commerciale, industriale e bancario dell'Italia, dal grande tenore di vita delle corti italiane e dall'equilibrio politico che si era raggiunto dopo la pace di Lodi (1454).
Quadro storico
• Gli ultimi anni del ‘400 restarono nel cuore alla generazione successiva come un ricordo di felicità
perduta, dopo le sciagure dell’inizio del Cinquecento
– “… ridotta tutta in somma pace e tranquillità […] non solo era abbondantissima di abitatori, di mercatanzie e
di ricchezze, ma illustrata sommamente dalla magnificenza di molti principi, dallo splendore di molte
nobilissime e bellissime città, dalla sedia e maestà della religione, fioriva d’uomini prestantissimi nella
amministrazione delle cose pubbliche, e di ingegni molto nobili in tutte le dottrine e in qualunque arte
preclara e industriosa”. Guicciardini, Storia D’Italia (1540)
• Secolo XV caratterizzato da
– prosperità incomparabile con qualunque altra parte d’Europa;
– superamento della crisi economica del trecento;
– assoluto primato commerciale, bancario e industriale (Italia ancora al centro dei traffici tra
Europa, Asia e Africa settentrionale); nuovo patriziato/ differenze economiche;
– tenore di vita principesco delle corti in decine di città grandi e piccole;
– equilibrio politico dopo la pace di Lodi (1454), che pone termine alle guerre di predominio e
assicura un quarantennio di pace;
– accanto ai cinque poli maggiori (ducato di Milano, repubblica di Venezia, signoria fiorentina,
Stato pontificio e regno di Napoli) sopravvivono molte piccole realtà indipendenti,
repubbliche (Genova, Lucca) e signorie (Mantova, Ferrara, città della Romagna e delle
Marche);
– Gara nel promuovere opere pubbliche e nell’assicurarsi la collaborazione di uomini di cultura
– fioritura culturale senza precedenti. 2
Ma non mancano elementi di debolezza
• Distacco tra le classi dirigenti (principi, alta borghesia, alto clero, intellettuali al loro
servizio) e le classi popolari, che restringe pericolosamente la base di consenso degli
stati italiani.
• Fuori dall’Italia vanno maturando condizioni nuove: con la fine della guerra dei cento
Anni, l’unificazione di Castiglia e di Aragona nella monarchia spagnola, la conquista
di Bisanzio da parte dell’impero ottomano, in Europa si consolidano gli Stati
“nazionali”, monarchie minacciose, di fronte alle quali il fragile sistema degli stati
italiani crollerà come un castello di carte
• Tutto questo si rivelerà a partire dal 1494, data della prima invasione francese nella
penisola italiana. 3
Significato Umanesimo
• All’origine del termine sta l’espressione ciceroniana studia humanitatis: studi “relativi
all’uomo”, “studi intesi al perfezionamento integrale dello spirito umano” (Vittorio
Rossi)
Per gli umanisti
• scopo cultura:
– la formazione dell’uomo nella sua interezza/ o sviluppo armonico di tutte le sue facoltà e
virtù morali, intellettuali, civili, allo scopo di creare un individuo aperto alla vita attiva, alla
riflessione e alla meditazione spirituale / educazione integrale / vocazione pedagogica
della cultura;
• legame con la tradizione cristiana
– non negato , ma rispetto alla teologia e alla morale medioevali, maggiore attenzione per le
caratteristiche dell’essere umano.
• cardini della nuova educazione:
– gli studia humanitatis / le discipline letterarie: gli autori antichi sono ritenuti modelli
esemplari di virtù civili e morali, oltre che di stile; le loro opere trasmettono un ideale di
humanitas nel quale si fondono amore per la conoscenza, senso del valore e della dignità
dell’uomo, tensione alla gloria e alla realizzazione mondana, apprezzamento del bello,
esercizio di vita attiva;
– il culto dell’antico, della cultura classica greco-latina, riscoperta nei suoi valori etici e civili,
ma anche nei suoi testi;
– nuova consapevolezza della distanza storica tra le varie epoche e quindi delle specificità di
ogni epoca, consapevolezza spesso assente nel Medio Evo;
– dialogo attivo con il passato per tradurre la sua lezione in insegnamenti utili al presente,
secondo il principio dell’imitazione (intesa come autonoma rielaborazione di numerosi
modelli / in seguito rigorosa imitazione di un solo modello) 4
Concezione umanistica dell’uomo
• L’Umanesimo
– riscoperta dell’uomo;
– esaltazione della forza intellettuale, della volontà, della creatività, dello
spirito laico;
– centralità dell’esser umano nell’universo;
– affermazione del libero arbitrio, che rende l’uomo capace di modificare il
mondo intorno a sé, di “fare” la storia e di decidere della propria sorte;
– uomo come faber ipsius fortunae, artefice del proprio destino;
– elaborazione diritto dell’uomo a esprimersi e a realizzarsi nel mondo
attraverso l’esercizio della politica, dell’etica laica, della cultura: in
questa prospettiva, lo stesso recupero della cultura classica diviene, per
esempio, strumento di interpretazione della realtà e stimolo all’agire;
– valore supremo della virtù e della dignità; si esaltano operosità e vita
attiva contrapponendole all’otium e all’ascetismo monastico;
– diritto dell’individuo alla felicità terrena
avvio di un processo che già nel primo Cinquecento condurrà a una
distinzione tra politica, morale e religione 5
Temi
• Dignità dell’uomo
– Nella filosofia di Ficino l’anima umana è definita “copula dell’ unìverso”, perché da un lato
partecipa dell’eternità e può elevarsi fino alla conoscenza di Dio, dall’altro dà vita alla
materia nel corpo umano. Dunque il fatto di essere misto di spirito e materia fa dell’uomo
una sorta di centro nella gerarchia degli esseri.
– Pico della Mirandola, (1463/1494) nel De hominis dignitate afferma che l’uomo non è stato
dotato da Dio di una natura definita, non è vincolato a leggi naturali come tutti gli alti esseri;
l’uomo è ciò che sceglie di essere, può realizzare in sé l’angelo come l’animale bruto; la sua
grandezza è di essere pura libertà. Così la doppia natura spirituale e corporea dell’uomo,
che era tema tormentoso per la coscienza medioevale, si rovescia in motivo di nobiltà della
condizione umana.
• Religiosità laica
– La rivendicazione del valore dell’uomo e del mondo non è in chiave antireligiosa: gli umanisti
si dicono sinceramente cristiani.
– Si tratta di una religione laica, che non aspetta la salvezza da una Chiesa istituzionale, ma
elabora la propria fede attraverso un pensiero indipendente. Questa di un pensiero laico,
libero da vincoli dell’autorità e dai dogmi precostituiti, è una delle più grandi conquiste
dell’umanesimo: è da qui che nasce la civiltà europea moderna.
• Tolleranza religiosa
– Quasi sconosciuta nel medio Evo
– Il maggiore filosofo dell’epoca, il cardinale Nicola Cusano, tedesco di origine ma vissuto a
lungo in Italia, auspica non solo l’unità delle chiese cristiane d’’Oriente e d’Occidente, ma
una più generale pace religiosa tra le grandi fedi rivelate
– Ficino è convinto che la salvezza possa esser raggiunta anche al di fuori della religione
cattolica e che Dio si sia rivelato già ai grandi filosofi antichi, a a cominciare da Platone. 6
Temi
• vita attiva
– Il campo in cui si esplica la virtù attiva è la vita sociale e politica.
• Questo tema è caro agli umanisti fiorentini della prima generazione (Salutati; Bruni che
nella prefazione alla Politica di Aristotele scrive “ L’uomo è un animale debole e, non
avendo di per se stesso sufficienza e perfezione, le consegue mediante la sua vita
nella società; perciò nessun’altra disciplina può essere più conveniente a lui di quella
che mette in grado di capire che cosa siano lo Stato e la politica”
• Col radicarsi a Firenze della Signoria la partecipazione politica si affievolisce.
Nell’Accademia di M. Ficino, la filosofia diventa contemplativa: “Le azioni muoiono con
gli uomini; i pensieri vincono i secoli, vivono immortali, s’innalzano all’eterno” 7
I volti dell’umanesimo
• Fenomeno non omogeneo / tendenze plurime e diversificate
– Umanesimo come studio delle lingue classiche
• esaltazione del latino/ Nel prologo Elegantiarum llinguae latinae di Lorenzo Valla: la lingua di Roma è
considerata importante per i contributi dati al bene dell’umanità; il latino ha educato i popoli e li ha
dotati delle leggi migliori; ha aperto loro la strada a ogni sapienza e li ha liberati dalla barbarie. Il latino
si è imposto sui popoli conquistati con la forza dei valori, dell’amore, dell’amicizia, della pace, perché
in latino sono tutte le scienze e le arti proprie dell’uomo libero / Latino = lingua della cultura
• Presenza comunque bilinguismo/ studio anche del greco / lettura diretta dei classici /Bibbia.
– Umanesimo come riscoperta delle opere della classicità greco-romana
• Bisogno di conoscere i testi che in quelle lingue erano scritti / Poggio Bracciolini (Cicerone,
Quintiliano, Luciano…).
– Umanesimo come filologia
• Scienza che si occupa della ricostruzione del testo originale di un’opera / Studio del testo per scoprire
se alterato da errori, aggiunte, modifiche, omissioni
– Umanesimo civile
• Gli studia humanitatis, in quanto strumento di educazione integrale dell’uomo, del privato come
dell’uomo pubblico, erano anche un eccellente strumento di governo e di diplomazia. Ben presto le
autorità politiche ebbero la prova che, con il loro bagaglio culturale, gli umanisti possedevano le “armi”
per consolidare il potere politico, difendere equilibri minacciati, aggregare il consenso. Esempio
Firenze Salutati= elabora il mito della “libertà fiorentina”, di contro alla “tirannide” della signoria
viscontea di Milano/ Repubblica di Firenze come erede diretta della antica Roma repubblicana e delle
sue libertà
– Umanesimo come moda
• collezionisti 8
La scienza
• L’interesse per la natura nella cultura umanistica
– è legato alle concezioni neoplatoniche:
• meravigliosa armonia del creato;
• misteriose rispondenze che legano tutti gli esseri e trovano il loro centro nell’uomo;
visione che non incoraggia l’indagine scientifica nel senso moderno, sperimentale, ma che è
più in sintonia con la magia, che indaga le misteriose armonie matematiche dell’universo
allo scopo di dominarlo (Pico della Mirandola).
– Un impulso agli interessi scientifici e tecnici e una spinta alla ricerca vennero
• dalla rilettura di trattati antichi (Vitruvio, Plinio e dalla traduzione di testi greci e arabi)
• dall’atteggiamento umanistico di indipendenza del pensiero, di apertura alla creatività,
dalla polemica contro Aristotele
Con esisti interessanti nel campo delle innovazioni tecniche (industria tessile, lavorazione
vetro, idraulica, navigazione,…), nella trattatistica teorica (su pittura, prospettiva,…)
• Leonardo da vinci, pittore e scienziato, uomo dagli interessi universali, dà il suo
contributo alla nascita della scienza moderna non tanto per le scoperte specifiche,
quanto per l’atteggiamento culturale:
• “omo sanza lettere”, che contrappone al culto della parola la sua scienza fondata
sull’esperienza 9
La cultura
• Intellettuali:
– Umanisti = gruppo aristocratico distaccato, a volte sprezzante verso il mondo dei “non
letterati”
– Ceto ben definito, non municipale ma nazionale e internazionale/ spostamenti da una città
all’altra (segretari e cancellieri della repubblica fiorentina; funzionari di corte/uomini di corte
> rischio asservimento al potere)
• I centri: raffinatezza incredibile /incomparabile
– Le corti
• Firenze: capitale europea della cultura
– Grande rivoluzione rinascimentale delle arti figurative
• Venezia: stampa
• Napoli e Milano letteratura decorativa al servizio del Principe
• Roma: centro artistico straordinario
• Mantova e Ferrara; architettura e scuole umanistiche più innovative
• Cenacoli e accademie, biblioteche
• 10