Concetti Chiave
- Coluccio Salutati e Leonardo Bruni sono figure chiave dell'Umanesimo civile nella repubblica premedicea di Firenze, integrando cultura e politica.
- Salutati ha avuto un ruolo fondamentale nel collegare la generazione di Petrarca con l'avanguardia umanistica, difendendo la poesia e scoprendo importanti codici antichi.
- Leonardo Bruni è stato il primo a Firenze a praticare la storiografia, esaltando le tradizioni repubblicane e traducendo opere greche importanti.
- Poggio Bracciolini, allievo di Salutati, operò nella Firenze signorile, distinguendosi per la scoperta e traduzione di manoscritti antichi.
- Giannozzo Manetti contribuì alla riflessione sulla dignità dell'uomo nell'Umanesimo civile, chiuso dall'ascesa dei Medici che emarginavano il dissenso.
Indice
L'Umanesimo Civile a Firenze
La prima fase della repubblica oligarchica vede affermarsi a Firenze un Umanesimo civile di cui sono protagonisti alcuni intellettuali come Coluccio Salutati e Leonardo Bruni. Costoro non solo partecipano all’amministrazione dello Stato, ma dedicano anche grande attenzione al nesso tra cultura delle humanae litterae e attività politica.
Coluccio Salutati e Leonardo Bruni
Coluccio Salutati (1331-1406) svolge un ruolo fondamentale di congiunzione fra la generazione di Petrarca e l’avanguardia umanistica. Nei suoi numerosi trattati in latino, affronta questioni filosofiche, etico-religiose ed espone i suoi ideali antitirannici. Egli è anche uno strenuo difensore della poesia e un acuto filologo: a lui si deve la scoperta di alcuni fondamentali codici antichi. Leonardo Bruni (1370 circa - 1444) è allievo di Salutati e, per primo a Firenze, si dedica all’attività storiografica prendendo a modello gli esempi latini di Livio e Cesare. Nelle sue opere egli esalta le tradizioni repubblicane di Firenze, come erede dell’antica Roma. Egli inoltre traduce dal greco alcune opere platoniche e l’Etica nicomachea di Aristotele, contribuendo alla loro diffusione.
Poggio Bracciolini e Giannozzo Manetti
Alla stessa corrente degli intellettuali fiorentini educati agli ideali repubblicani dell’Umanesimo civile appartiene anche Poggio Bracciolini (1380-1459) – altro allievo di Salutati –, ma egli si trova ormai ad operare nel contesto assai diverso della Firenze signorile. Di grande rilievo è la sua attività di ricerca, scoperta e copiatura di antichi manoscritti, ma anche di traduzione dal greco. Altro importante esponente dell’Umanesimo civile è Giannozzo Manetti (1396-1459), che dà un contributo importante alla riflessione sul tema umanistico della dignità dell’uomo. La stagione dell’Umanesimo civile si chiude con il consolidamento del potere di Cosimo de’ Medici, la cui politica persegue l’emarginazione di ogni forma di dissenso, anche culturale.