Concetti Chiave
- I cantari toscani erano componimenti epici in ottave, eseguiti da cantastorie nelle piazze, ispirati ai grandi cicli narrativi medievali.
- Nel Quattrocento, i poemi si ampliano e si basano sul ciclo carolingio, ma mantengono un basso valore letterario secondo gli umanisti dell'epoca.
- Luigi Pulci, nel pieno Quattrocento, adotta un approccio comico e dissacrante nella sua opera Morgante, trasformando personaggi secondari in protagonisti.
- Matteo Maria Boiardo introduce una novità tematica con Orlando innamorato, dove l'eroe diventa vittima della passione amorosa, allontanandosi dai doveri cavallereschi.
- Orlando è il paladino di Carlo Magno, protagonista di storie eroiche, che viene reinterpretato in Italia dove riceve un'infanzia e imprese nuove nei poemi.
Indice
La nascita dei cantari
Nei secoli XII e XIII la letteratura cavalleresca era dominata dalla presenza dei cantari. Il genere del “cantare” era un componimento popolare, nato in Toscana, di argomento epico, composto in ottave che si ispirava ai grandi cicli narrativi medioevali (bretone, carolingio, troiano o romano).
Venivano declamati nelle piazze da cantastorie o da giullari, chiamati anche canterini. Si trattava di piccoli poemi, composti da un centinaio di ottave al massimo, con dei marcati elementi tipici del teatro. Spesso l’esecutore li arricchiva con canti e parti mimiche. L’ottava è una forma metrica, già usata dal Boccaccio nel Filostrato. Essa si compone di otto versi, tutti endecasillabi; i primi sei sono legati da rime alternate mentre gli ultimi due presentano delle rime baciate. Con il Pulci (Morgante), il Boiardo (Orlando innamorato)e più tardi con l’Ariosto (Orlando furioso) e il Tasso (Gerusalemme liberata), l’ottava si afferma come forma metrica ufficiale nel casi p di un poema epico cavalleresco.L'evoluzione del poema epico
Agli inizi del Quattrocento i poemi si fanno più ampi e l’argomento è tratto dalla materia del ciclo carolingio. Comunque si tratta ancora di un genere letterario di scarso valore letterario che i colti umanisti dell’epoca apprezzeranno molto poco.
Il Morgante di Pulci
In pieno Quattrocento, con il Pulci viene ripresa la materia del ciclo carolingio, ma con modalità comica e dissacrante. I protagonisti della sua opera, Morgante, sono Orlando e il suo scudiero Margutte che da personaggio secondario diventa l’effettivo protagonista e il preferito dal pubblico. Sembrerebbe che fosse stato composto per essere recitato in piazza, ma in realtà, il poema era stato commissionato da Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico e quindi nato per essere declamato nelle stanze medicee. Per il carattere blasfemo, l’opera fu citata da Gerolamo Savonarola nel sermone in cui sosteneva la necessità di mettere al rogo alcuni libri considerati peccaminosi.
Orlando innamorato di Boiardo
Ormai, col passare degli anni, I poemi non vengono più declamati nelle piazze o nelle strade, ma nelle stanze dei palazzi, residenza dei Medici. Nello stesso periodo, a Ferrara, alla corte degli Estensi, con Matteo Maria Boiardo, si una trasformazione di ordine tematico. Nell’ Orlando innamorato, egli riprende la materia epico-cavalleresca dei cantari, ma sceglie come protagonista Orlando, il paladino del ciclo carolingio. Anziché farlo lottare strenuamente per la fede contro i saraceni, lo rende per la prima volta vittima della passione amorosa, talmente violenta, da fargli dimenticare i propri doveri nei confronti della Chiesa e dell’Imperatore e da costringerlo a combattere per conquistare l’amore della bellissima Angelica. Il Boiardo rivendica la superiorità delle imprese del re Artù su quelle dei paladini di Carlo Magno: la ragione sta nel fatto che soltanto l’Amore, movente delle imprese del ciclo bretone, può dare la gloria, il coraggio, l’onore e quindi la vittoria.
Orlando e la tradizione italiana
Era il primo paladino di Carlo Magno, di cui era anche il nipote. A lui è dedicata la Chanson de Roland in cui si narra l’eroica morte del cavaliere nella battaglia di Roncisvalle, contro i Saraceni. Il tema trasmigra anche in Italia dove i poeti inventano per lui un’infanzia trascorsa a Sutri e dove le sue prime imprese sono ambientate nell’Aspromonte. Comunque, anche in Italia, prima del Boiardo, Orlando ha sempre conservato il suo carattere di cavaliere casto e di difensore della fede cristiana.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la struttura dei cantari nella letteratura cavalleresca?
- Come si è evoluto il poema epico nel Quattrocento?
- Quali sono le caratteristiche principali del "Morgante" di Pulci?
- In che modo "Orlando innamorato" di Boiardo trasforma la tradizione epico-cavalleresca?
- Qual è il ruolo di Orlando nella tradizione italiana rispetto alla Chanson de Roland?
I cantari sono componimenti popolari di argomento epico, nati in Toscana nei secoli XII e XIII, composti in ottave e ispirati ai cicli narrativi medioevali. Venivano declamati da cantastorie o giullari nelle piazze.
Nel Quattrocento, i poemi epici si ampliano e traggono argomenti dal ciclo carolingio, ma inizialmente non sono molto apprezzati dagli umanisti dell'epoca.
Il "Morgante" di Pulci riprende il ciclo carolingio in modo comico e dissacrante, con personaggi come Orlando e Margutte, ed è stato commissionato da Lucrezia Tornabuoni per le stanze medicee.
Boiardo trasforma la tradizione epico-cavalleresca rendendo Orlando vittima della passione amorosa, distogliendolo dai suoi doveri e facendolo combattere per l'amore di Angelica.
In Italia, Orlando è il primo paladino di Carlo Magno, protagonista di storie che ne esaltano l'infanzia e le imprese, mantenendo il suo carattere di cavaliere casto e difensore della fede cristiana, prima del Boiardo.