Concetti Chiave
- Il poema cavalleresco si divide in due filoni principali: carolingio e bretone, con opere come "Il Morgante" e "Orlando Innamorato" che combinano elementi comici, romanzeschi, elegiaci e tragici.
- Luigi Pulci, autore de "Il Morgante", è noto per il suo stile paradossale e grottesco, che mescola registri linguistici diversi, dal comico al tragico.
- Matteo Maria Boiardo ha scritto "Orlando Innamorato" per intrattenere il pubblico della corte estense, presentando un mondo armonioso e avventuroso, dedicando l'opera a Ercole d'Este.
- Ariosto è considerato l'erede di Boiardo, continuando la narrazione dell' "Orlando Innamorato" con complessità ed eleganza, mantenendo l'interesse del pubblico.
- Lucrezia Tornabuoni commissionò un poema su Carlo Magno per supportare la politica di riavvicinamento mediceo alla Francia, dimostrando l'influenza politica nella letteratura dell'epoca.
Indice
Il Filone Carolingio e Bretone
Il primo filone fu quello carolingio, che ha il primo modello nelle canzoni francesi come la Canzone di Orlando e narra le gesta eroiche di Carlo Magno e dei suoi cavalieri contro i Saraceni in Spagna. Il secondo filone è quello bretone, che narra le avventure dei cavalieri della corte di Artù.
Opere e Stili di Pulci e Boiardo
I maggiori poemi scritti di questo tema furono "Il Morgante" di Luigi Pulci e l' "Orlando Innamorato" di Matteo Maria Boiardo, inspirati alla materia carolingia e bretone, variamente combinata a elementi comico-burleschi, romanzeschi, elegiaci e tragici.
Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico, per sostenere la politica medicea di riavvicinamento alla Francia chiese al poeta la stesura di un poema che celebrasse le gesta del re Carlo Magno.
"Il Morgante" si compone di 23 cantari, mentre la versione ampliata denominata "Il Morgante maggiore" è formata da 28 cantari, cinque in più.
Lo stile di Pulci è caratterizzato da un gusto per il paradosso e il grottesco, che si realizza nella mescolanza di registri linguistici che vanno dal comico al tragico, dall'aulico al triviale.
Boiardo nella sua più famosa produzione si pose lo scopo di intrattenere il raffinato pubblico della corte estense, presentando un mondo armonioso popolato di personaggi nobili ed eroici, ricco di avventure, colpi di scena, storie d'amore e lotte. Inoltre, l'autore dedicò l'opera a Ercole d'Este, colui che lo invitò a comporre l'opera.
Eredità Letteraria di Boiardo
Il vero erede di Boiardo fu Ariosto, che nella sua maggior opera recuperò il filo narrativo di Boiardo, continuando a costruire una struttura narrativa sulle solide basi del suo predecessore, senza però deludere: riuscì infatti a tenere alte le complessità e l'eleganza tipiche dell'Orlando Innamorato.
Domande da interrogazione
- Quali sono i due principali filoni letterari menzionati nel testo?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche delle opere di Pulci e Boiardo?
- Chi è considerato il vero erede letterario di Boiardo e come ha proseguito la sua eredità?
I due principali filoni letterari menzionati sono il filone carolingio, che narra le gesta di Carlo Magno e dei suoi cavalieri, e il filone bretone, che racconta le avventure dei cavalieri della corte di Artù.
Lo stile di Pulci è caratterizzato da un gusto per il paradosso e il grottesco, con una mescolanza di registri linguistici. Boiardo, invece, si concentra su un mondo armonioso e nobile, ricco di avventure e storie d'amore, per intrattenere il pubblico della corte estense.
Il vero erede letterario di Boiardo è Ariosto, che ha continuato il filo narrativo di Boiardo nella sua opera maggiore, mantenendo la complessità e l'eleganza dell'Orlando Innamorato.