Concetti Chiave
- Boiardo si rivolge a un pubblico cortigiano, promettendo una storia sorprendente e nascosta su Orlando, sconfitto dall'amore, tema evitato da Turpino per non offendere il cavaliere.
- Innovazione di Boiardo consiste nel rappresentare l'amore come forza positiva, capace di spingere Orlando a compiere imprese eccezionali, contrariamente alla tradizione cavalleresca.
- Il testo mantiene un carattere di oralità senza invocazioni religiose, creando un'atmosfera di attesa tra un pubblico distinto, diverso dai cantori di strada.
- Utilizza la tecnica del manoscritto ritrovato, attribuendo la storia a Turpino e inserendosi nella tradizione letteraria di opere come quella di Manzoni.
- La lingua di Boiardo mescola il toscano con termini padani, riflettendo un periodo di transizione linguistica in cui si integrano elementi locali con il modello toscano.
Signori e cavalieri che vi state adunando
qui intorno a me per sentire cose nuove e piacevoli,
prestate attenzione e fate silenzio, e ascoltate
la bella storia che ispira il canto;
e vedrete le gesta incredibili,
la terribile fatica e le meravigliose prove di valore
che fece per amore Orlando, cavaliere valoroso,
al tempo dell’imperatore Carlo Magno.
[Signori miei], non vi sembri stupefacente
sentir cantare di Orlando innamorato,
perché chiunque al mondo è più orgoglioso
viene vinto da Amore, [anzi] ne viene del tutto soggiogato;
né forza fisica, né coraggio animoso.
né scudo o maglia di ferro, né spada affilata
né altro valore può mai difendersi tanto,
che poi alla fine non sia sconfitto e catturato da Amore.
Questa nuova storia è nota a poca gente,
perché Turpino stesso la tenne nascosta,
forse temeva che i suoi scritti sull’argomento
potessero indispettire quel valoroso conte,
dato che nei confronti di Amore alla fine fu perdente,
lui che in ogni altro caso era sempre stato vittorioso;
Sto parlando di Orlando, il prode cavaliere.
Ma bando alle parole e veniamo ai fatti.
Indice
Orlando e l'amore
Boiardo si rivolge direttamente suo uditorio: si tratta di un pubblico cortigiano, composto da Signori e cavalieri, ben diverso dai passanti a cui si rivolgevano i cantori di strada chiedendo in cambio un obolo. A questi eletti, lo scrittore annuncia che narrerà una storia non soltanto bella, ma anche sorprendente e fino allora rimasta nascosta, avente per protagonista il paladino Orlando. Quest’ultimo, in guerra non ha mai conosciuto la sconfitta, ma quando si è trattato del sentimento amoroso è stato vinto da Amore. Forse è per questo motivo che Turpino [il vescovo di Reims e compagno d’armi di Carlo Magno che nei romanzi cavallereschi ricopre il ruolo di personaggio-scrittore e quindi di fonte di ogni narrazione di argomento carolingio], nei suoi scritti ha sempre tenuta nascosta la vicenda per non volere offendere il cavaliere.
Turpino e la tradizione cavalleresca
Nella tradizione cavalleresca Orlando viene sempre descritto come simbolo di probità e di correttezza morale e quindi che niente ha i comune con Astolfo e Ranaldo, coinvolti spesso in avventure galanti e erotiche. Ma Amore che non ammette mai che siano trasgredite le sue leggi, lo fa precipitare negli abissi più profondi della passione per da cavaliere irreprensibile, dedito alla difesa della Chiesa e dell’Impero, si trasforma in un amante di Angelica, una bella e astuta ragazza saracena. Per non gettare discredito sulla figura di Orlando, il vescovo Turpino aveva evitare di diffondere la vicenda. Na Boiardi è convinto che l’amore sia una forza positiva di cui non ci si deve vergognare, anzi e proprio merito del sentimento amoroso se Orlando compie delle imprese eccezionali e degne di nota.
Boiardo e l'oralità del testo
Fino ad allora, i cantori di strada, avevano l’abitudine di iniziare ogni canto con un’invocazione di carattere religioso, di solito indirizzata alla Vergine Mariam un’usanza, per altro rispettata anche dal Pulci nel Morgante. Boiardo non inserisce alcuna invocazione, pur mantenendo il carattere di oralità del testo. Infatti abbiamo l’impressione di trovarci davanti il pubblico cortigiano che aspetta con impazienza lo scrittore che parla. Forse c’è un rumore di sedie che vengono spostate, qualche colpo di tosse, qualcuno che parlando il vicino (“state attenti e quïeti”). Ovviamente, è un pubblico che non ha niente a vedere con quello comune di strada; tuttavia, resta l’intenzione dello scrittore di presentare il testo come fosse un copione da recitare a voce alta.
Il manoscritto ritrovato e la lingua
Boiardo nomina il vescovo Turpino come il vero autore della storia che sta per raccontare. Sappiamo che Turpino è stato l’autore di una Vita Caroli a cui nella letteratura cavallereschi viene fatto sempre riferimento. Il Boiardo inventa di aver trovato un capitolo di take opera censurato. Lo stratagemma del manoscritto ritrovato ha avuto sempre molta fortuna nella letteratura. Basti pensare al manoscritto sconosciuto e ritrovato da Manzoni, come espediente volto a scrivere la storia de I Promessi sposi.
Boiardo utilizza la lingua toscana del tempo a cui però si aggiungono termini che ci rimandato al linguaggio padano (Pietro Bembo era originario dell’Emilia), come, per esempio le desinenze in -ti (adunati, ascoltati, vedereti). Siamo di fronte ad un momento di oscillazione in cui la lingua toscana serve da guida, ma in cui gli scrittori di altre regioni si sentono autorizzati ad impiegare anche termini tratti dalle parlate locali.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della storia narrata da Boiardo?
- Perché Turpino ha tenuto nascosta la storia di Orlando innamorato?
- Come viene presentata la tradizione cavalleresca in relazione a Orlando?
- In che modo Boiardo mantiene l'oralità del testo?
- Quale stratagemma letterario utilizza Boiardo per introdurre la storia?
Il tema principale è l'amore di Orlando, un cavaliere valoroso, che viene sconfitto da Amore, nonostante le sue vittorie in guerra.
Turpino ha tenuto nascosta la storia per non offendere Orlando, poiché il cavaliere, solitamente vittorioso, è stato sconfitto dall'amore.
Orlando è descritto come simbolo di probità e correttezza morale, ma l'amore lo trasforma in un amante appassionato, un aspetto che Turpino ha evitato di diffondere.
Boiardo mantiene l'oralità del testo rivolgendosi direttamente a un pubblico cortigiano, creando l'impressione di un racconto recitato ad alta voce.
Boiardo utilizza lo stratagemma del manoscritto ritrovato, attribuendo la storia a un capitolo censurato di Turpino, per dare autenticità al racconto.