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Concetti Chiave

  • Il sonetto di Petrarca celebra il ricordo del primo incontro con Laura, legandolo al ritorno della primavera e al risveglio della natura.
  • Le quartine descrivono una rinascita naturale con immagini positive, mentre le terzine esprimono l'angoscia del poeta per la perdita di Laura.
  • Petrarca utilizza una differenza stilistica tra quartine fluide e musicali e terzine meno armoniose, accentuando il contrasto emotivo.
  • Retoricamente, il sonetto impiega personificazioni e dittologie per arricchire il ritmo e la musicalità del testo.
  • Il tema della solitudine è centrale anche in un altro sonetto di Petrarca, "Solo e pensoso i più deserti campi," seppur con diverse motivazioni e contesti.

Indice

  1. Il Primo Incontro con Laura
  2. Rinascita della Natura e Angoscia
  3. Contrasti Lessicali e Ritmici
  4. Personificazioni e Temi Ricorrenti
  5. Confronto con "Solo e pensoso"

Il Primo Incontro con Laura

Questo sonetto di Petrarca, scritto dopo la morte della donna amata, ha lo scopo di celebrare e ricordare il primo incontro del poeta con Laura, avvenuto “il dì sesto d’aprile”, ovvero in primavera, del 1327.

Rinascita della Natura e Angoscia

Il motivo della poesia è, infatti, il ritorno della stagione primaverile, che viene descritto dal poeta con una serie di immagini relative al risveglio della natura, tra cui “Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena” e “ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena”. La descrizione di tale rinascita, però, riguarda solo le due quartine, in quanto nelle successive terzine Petrarca descrive il proprio stato d’animo. Egli, infatti, si sente “lasso” e profondamente angosciato nel ricordare la donna amata, colei che possedeva le chiavi del suo cuore, che ora ha con sé in cielo, essendo morta. Il poeta, quindi, fa riferimento alla morte di Laura nell’undicesimo verso, con l’espressione “quella ch’al ciel se ne portò le chiavi”. Il senso di morte ed allontanamento è evidenziato anche dall’utilizzo del verbo al passato remoto che, insieme al termine “ciel”, contribuisce a sottolineare il distacco del poeta dalla donna amata. Petrarca, poi, nell’ultima terzina ribadisce il concetto di angoscia interiore già espresso nella precedente, definendo il canto degli uccellini e il fiorire dei prati come un “deserto” e “fere aspre e selvagge”.

Il poeta si riferisce in questo modo anche agli “atti soavi” delle “belle donne oneste”, ovvero alle dolci movenze di donne che, pur essendo belle e decorose, comunque non sono in grado di fargli dimenticare Laura.

Contrasti Lessicali e Ritmici

A livello lessicale, quindi, il sonetto è costituito da termini che hanno una forte connotazione positiva nelle prime due quartine, mentre da parole con significato negativo nelle ultime due terzine. Nelle due quartine, infatti, Petrarca descrive il risveglio della natura, che coincide con quello del sentimento amoroso, che avviene intorno a lui, ma da cui è estraneo. Le espressioni che fanno riferimento a tale rinascita sono, quindi, “Zefiro”, che è un vento tiepido che prelude alla bella stagione, “bel tempo”, “fiori”, “erbe”, “dolce famiglia”, “primavera candida e vermiglia”, “ridono i prati”, “Giove s’allegra di rimirar sua figlia”, nel senso che il pianeta Giove pare rallegrarsi vedendo la luce del pianeta Venere divenuta più luminosa. Quest’ultima espressione ha anche un riferimento ai classici latini, in quanto Giove, nella mitologia romana, è il padre di Venere. I termini, invece, che rimandano all’angoscia del poeta per il suo stato di solitudine e di lontananza dalla donna amata, sono “lasso”, “gravi sospiri”, “deserto” e “fere aspre e selvagge”. La differenza di contenuto tra quartine e terzine è evidenziata anche dal diverso ritmo che, per le quartine, è fluido e musicale, grazie soprattutto alla presenza di una serie di polisindeti, mentre per le terzine è meno armonioso a causa della presenza di incisi ed enjambements, come quelli tra il nono e il decimo verso “i più gravi / sospiri” e tra il decimo e l’undicesimo verso “tragge / quella”. A livello rimico, poi, il sonetto è costituito da quartine legate da rima alternata, secondo lo schema “ABAB-ABAB”, e da terzine legate da rima incatenata con inversione, secondo lo schema “CDC-DCD”. A livello retorico, invece, emerge la presenza di alcune dittologie, come “fiori e l’erbe” al secondo verso e “aspre e selvagge” all’ultimo, che rendono il ritmo più fluido e musicale.

Personificazioni e Temi Ricorrenti

È presente anche una personificazione nel quinto verso, nell’espressione “ridono i prati”, in cui una caratteristica umana, quella del ridere, viene associata ad una cosa inanimata. Tale figura retorica, infatti, consiste nell'attribuzione di comportamenti, pensieri e tratti umani a qualcosa che non lo è.

Confronto con "Solo e pensoso"

Questo sonetto, sia contenutisticamente sia lessicalmente, presenta caratteristiche in comune con la poesia “Solo e pensoso i più deserti campi”. Entrambe, infatti, affrontano il tema della solitudine del poeta che, nel sonetto analizzato, è causato dalla morte della donna amata e, quindi, non è voluta, mentre nell’altro è cercata e desiderata, in risposta all’atteggiamento di scherno dimostrato dai concittadini nei suoi confronti, a causa del suo aspetto triste e mesto per l’amore non ricambiato di Laura. Quest’ultima è sempre al centro dei due sonetti, solo che nel primo è ricordata, in quanto morta, mentre nel secondo è ancora in vita. A livello lessicale, poi, le due poesie presentano termini in comune, come “piagge”, “deserto” e “aspre e selvagge”. Questi termini sono tutti riferiti alla natura che, nel sonetto “Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena”, rinasce dopo l’inverno ed è, quindi, in netta contrapposizione con lo stato d’animo negativo del poeta, mentre nella poesia “Solo e pensoso i più deserti campi” costituisce l’interlocutore con cui Petrarca si confronta durante il suo periodo di solitudine e isolamento dalla società. In entrambi i sonetti, infine, il paesaggio viene descritto dal poeta con termini generici, che non hanno lo scopo di delineare una precisa determinazione geografica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del sonetto di Petrarca "Il Primo Incontro con Laura"?
  2. Il tema principale è il ricordo del primo incontro del poeta con Laura, avvenuto in primavera, e il contrasto tra la rinascita della natura e l'angoscia interiore del poeta per la morte della donna amata.

  3. Come viene rappresentata la rinascita della natura nel sonetto?
  4. La rinascita della natura è descritta con immagini positive nelle quartine, come "Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena" e "ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena", che contrastano con l'angoscia del poeta nelle terzine.

  5. Quali contrasti lessicali e ritmici sono presenti nel sonetto?
  6. Il sonetto presenta contrasti tra termini positivi nelle quartine e termini negativi nelle terzine. Il ritmo è fluido nelle quartine grazie ai polisindeti, mentre è meno armonioso nelle terzine a causa di incisi ed enjambements.

  7. Quali figure retoriche sono utilizzate nel sonetto?
  8. Il sonetto utilizza personificazioni, come "ridono i prati", e dittologie, come "fiori e l’erbe" e "aspre e selvagge", per rendere il ritmo più fluido e musicale.

  9. In che modo il sonetto "Il Primo Incontro con Laura" si confronta con "Solo e pensoso"?
  10. Entrambi i sonetti trattano la solitudine del poeta, ma nel primo è causata dalla morte di Laura, mentre nel secondo è cercata per sfuggire allo scherno dei concittadini. Entrambi usano termini comuni per descrivere la natura, che riflette lo stato d'animo del poeta.

Domande e risposte

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