Concetti Chiave
- Il poeta si interroga sull'ispirazione ideale della Natura nel creare la bellezza di Laura, richiamando la dottrina platonica delle idee.
- Laura è raffigurata come una figura classica, con richiami a ninfe e divinità, con un fascino terreno ma distante dalla sensualità.
- La bellezza di Laura è un mezzo attraverso cui Dio si manifesta, creando un contrasto tra felicità e dolore nell'animo del poeta.
- Il sonetto alterna contemplazione e malinconia, con Laura che rappresenta un ideale inaccessibile che porta sofferenza.
- La figura di Laura è avvolta in una luce sovrumana, con contorni indefiniti, enfatizzando il tema della bellezza irraggiungibile.
Indice
Riflessioni sulla bellezza ideale
In quale parte del cielo, in quale idea
si trovava la forma ideale, per cui la Natura portò via
quel bel viso leggiadro, nel quale essa [la natura] volle
mostrare sulla terra quanto nel cielo era capace di fare?
[Il sonetto inizia con un tono riflessivo e meditativo. Di fronte alla bellezza di Laura, il poeta si chiede a quale forma ideale si sia ispirata la Natura nel dar vita alla sua donna. Le espressioni richiamano la dottrina platonica delle idee che il Petrarca conosceva attraverso gli autori latini e che si avvicinano allo Stilnovo. Comunque, il concetto si trasforma subito in un’immagine fantastica, ben lontana da ogni intellettualismo concettuale.]
Immagini di ninfe e dee
Quale ninfa alle fonti, quale divinità nei boschi
sciolse all’aria i capelli di oro così fine?
quando un cuore accolse in se così tante virtù?
sebbene il risultato sia responsabile della mia morte.
[L’atteggiamento di Laura che riecheggia l’immagine classica di ninfe e di dee, il suo fascino tutto terreno, anche se distante da ogni sensualità e le sue chiome d’oro puro ci dimostra come il sonetto si collochi una posizione distante dallo Stil novo. Alla rievocazione della bellezza della donna, fa seguito l’esaltazione delle sue qualità morali. Laura oscilla tra un’immagine tutta terrena e una trasfigurazione spirituale; per questo motivo, nel sonetto possiamo individuare fonti classiche e echi del dolce Stilnovo. I versi 5, 6 e 7 ci dimostrano come il centro poetico del componimento sia molto distante dalla letteratura precedente.. A proposito del verso 8, Foscolo prima e Leopardi dopo hanno dato un’interpretazione interessante. Per il Foscolo, le virtù di Laura inaspriscono e esasperano la passione del suo animo innamorato. Per Leopardi, la castità che è la maggiore virtù della donna riduce il poeta alla disperazione, conducendoli all’estremo. Un altro elemento da notare è che dalla gioia della contemplazione della prima quartina, si passa ad un sentimento di generalizzata malinconia].
Parafrasi prima terzina
Manifestazione divina nella bellezza
Cerca inutilmente la manifestazione di Dio nella bellezza,
chi non ha mai visto gli occhi di Laura
e come essa sa muoversi dolcemente;
chi non sa come Amore risana le ferite, e come può anche uccidere
e chi come essa sospiri dolcemente,
e come parli e rida dolcemente.
[Nelle due terzine è un continuo ripetersi di identiche parole - sa, come, dolce - e di costrutti identici in un’ insistenza tale da creare un’atmosfera dolce e musicale. L’ Amore ha una duplice funzione: dà la felicità ma può anche distruggere con il dolore di cui esso è la causa. D’ altra parte, la bellezza di Laura è un mezzo cui Dio si manifesta: questo concetto è di chiara derivazione platonica e stilnovistica. L’ultimo verso rievoca l’Ode in cui Orazio scrive: “Dulce ridentem Lalagen amabo Dulce loquentem” = “amerò sempre il dolce sorriso di Lalage, la dolcezza del suo parlare”, a sua volta derivato da Catullo e da Saffo.]
Sintesi della figura di Laura
In sintesi, come appare nel sonetto la figura di Laura?
Il tema dominante è la contemplazione della bellezza da cui deriva la presa di coscienza da parte del poeta che la felicità è irraggiungibile su questa terra. Laura ha un aspetto fortemente classicheggiante, è avvolta in una luce sovrumana e presenta contorni indefiniti. Essa non ricopre alcun ruolo spirituale, ma nonostante questo, essa è fonte di sofferenza e di contrasti nell’animo del poeta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ispirazione dietro la bellezza di Laura secondo il poeta?
- Come viene descritta Laura in relazione alle ninfe e alle dee?
- Qual è il ruolo dell'Amore nel sonetto?
- Quali sono le influenze letterarie presenti nel sonetto?
- Come viene rappresentata la figura di Laura nel sonetto?
Il poeta si interroga su quale forma ideale la Natura si sia ispirata per creare la bellezza di Laura, richiamando la dottrina platonica delle idee.
Laura è paragonata a ninfe e dee, con un fascino terreno e chiome d'oro, ma anche con qualità morali che la trasfigurano spiritualmente, creando un contrasto tra bellezza terrena e virtù.
L'Amore ha una duplice funzione: può portare felicità ma anche distruggere con il dolore, e la bellezza di Laura è vista come una manifestazione divina.
Il sonetto mostra influenze platoniche e stilnovistiche, con echi di autori classici come Orazio, Catullo e Saffo.
Laura appare come una figura classicheggiante, avvolta in una luce sovrumana, fonte di sofferenza e contrasti per il poeta, senza un ruolo spirituale definito.