Concetti Chiave
- Il sonetto di Petrarca esplora l'immaginazione del poeta che si eleva al cielo, dove incontra Laura, ormai defunta.
- Laura appare più bella e meno altera, mostrando un affettuoso atteggiamento umano verso il poeta.
- Il dialogo con Laura include la promessa di un futuro ricongiungimento celeste, alleviando il dolore del poeta.
- La descrizione del sonetto evidenzia l'incapacità del poeta di concepire la felicità eterna senza Laura.
- Petrarca trova consolazione nella speranza di un eterno ricongiungimento garantito da Dio.
Indice
L'incontro celeste con Laura
Levommi il mio penser in parte ov’era
quella ch’io cerco, et non ritrovo in terra:
ivi, fra lor che ’l terzo cerchio serra,
la rividi piú bella et meno altera.
Per man mi prese, et disse: - In questa spera
sarai anchor meco, se ’l desir non erra:
i’ so’ colei che ti die’ tanta guerra,
et compie’ mia giornata inanzi sera.
La promessa di un ricongiungimento
Mio ben non cape in intelletto humano:
te solo aspetto, et quel che tanto amasti
e là giuso è rimaso, il mio bel velo. -
Deh perché tacque, et allargò la mano?
Ch’al suon de’ detti sí pietosi et casti
poco mancò ch’io non rimasi in cielo.
La mia immaginazione mi solleva in un luogo dove si trova (= il cielo)
colei che io cerco, ma non trovo più in terra:
qui, fra coloro che sono collocati nel terzo cielo (il cielo degli spiriti amanti),
la rividi ancora più bella e meno sdegnosa.
Mi prese per mano, e disse – In questo cielo
tornerai a starmi vicino, se il desiderio non fa sì che io sbagli:
io sono colei che ti fece tanto soffrire,
e che morì prima che arrivasse la sera della mia vita.
La mia beatitudine non può essere capita dall’intelletto umano:
ormai aspetto te soltanto, e quello che tanto hai amato,
cioè il mio corpo, è rimasto laggiù, in terra.
Oh perché smise di parlare ed allargò la mano?
Nell’udire parole pure, ispirate dalla pietà per chi soffre,
ci mancò poco che io non rimanessi in cielo (= morissi)
Il sonetto e l'immaginazione del poeta
Il sonetto, strutturato dal punto di vista delle rime secondo lo schema tradizionale ABBA, ABBA, CDE, CDE,‘ ruota intorno all’immaginazione del poeta, che descriva la sua salita in cielo e l’incontro con Laura, ormai morto. La contemplazione celeste della donna ha, però, tutti i connotati di un affettuoso incontro terreno. Dopo un accenno all’inconsolabile assenza di Laura sulla terra che il poeta cerca ma non trova, appare la donna nella sua beatitudine. L’atteggiamento di Laura è del tutto umano: meno “altera”, gli tende la mano, gli preannuncia che. presto, salirà anch’esso in cielo per starle vicino, riconosce di essere stata la causa delle sue sofferenze terrene. Con una sensibilità tutta femminile, essa ricorda anche che il suo corpo, che i poeta ha tanto amato, è rimasto sulla terra. Alla fine, la donna lascia la mano del poeta e il sogno svanisce.
Dal sonetto, si capisce che Petrarca non può concepire una beatitudine eterna senza la presenza della donna amata ed egli arriva a consolarsi soltanto quando essa lo fà sperare in un ricongiungimento, in cui Dio si fa garante del carattere eterno degli affetti terreni.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto di Petrarca?
- Come viene descritta Laura nel sonetto?
- Qual è il significato del gesto di Laura di allargare la mano?
- Come viene rappresentata la beatitudine nel sonetto?
Il tema principale del sonetto è l'immaginazione del poeta che lo porta a un incontro celeste con Laura, dove spera in un futuro ricongiungimento.
Laura è descritta come più bella e meno altera, con un atteggiamento umano e affettuoso, che tende la mano al poeta e riconosce di essere stata la causa delle sue sofferenze.
Il gesto di Laura di allargare la mano simboleggia la fine del sogno del poeta e il ritorno alla realtà, lasciando il poeta con la speranza di un futuro ricongiungimento.
La beatitudine è rappresentata come qualcosa che non può essere compreso dall'intelletto umano, ma che è legata alla presenza della donna amata, con la speranza di un ricongiungimento eterno garantito da Dio.