Concetti Chiave
- La ballata "Lassare il velo o per sole o per ombra" esprime il desiderio amoroso del poeta verso Laura, ostacolato da un velo simbolico.
- Il poeta riflette malinconicamente su come Laura, una volta consapevole del suo amore, abbia cambiato atteggiamento, ritirandosi e distogliendo lo sguardo.
- La metrica della ballata include una ripresa o ritornello di versi endecasillabi, con variazioni metriche che sottolineano l'emozione del poeta.
- Il testo risale al periodo giovanile del poeta ad Avignone, mostrando un amore inizialmente aperto e cordiale, poi segnato dalla distanza e dal rifiuto.
- Critici evidenziano la grazia della ballata, dove Laura emerge come figura affascinante a metà tra la spiritualità dantesca e l'aspetto fisico di altri poeti.
Lassare il velo o per sole o per ombra,
donna, non vi vid’io
poi che in me conosceste il gran desio
ch’ogni altra voglia d’entr’al cor mi sgombra.
Mentr’io portava i be’ pensier’ celati,5
ch’ànno la mente desïando morta,
vidivi di pietate ornare il volto;
ma poi ch’Amor di me vi fece accorta,
fuor i biondi capelli allor velati,
et l’amoroso sguardo in sé raccolto.10
Quel ch’i’ piú desïava in voi m’è tolto:
sí mi governa il velo
che per mia morte, et al caldo et al gielo,
de’ be’ vostr’occhi il dolce lume adombra.
Il Velo e il Desiderio
Oh donna, Non vi ho visto abbandonare il vostro velo,
né al sole, né all’ombra,
da quando scorgeste in me il mio vivo desiderio d’amore
quel desiderio che ha allontanato da mio cuore ogni altra cura.
Non così era, quando tenendo ben celati i miei bei pensieri amorosi
che hanno distrutto tutte le mie facoltà mentali [per la forza stessa del desiderio],
vidi il volto [di Laura] pieno di compassione [nei miei confronti];
ma, da quando Amore vi fece rendere conto della mia presenza,
provvide a velarsi i capelli biondi
e a raccogliere in sé lo sguardo pieno d’amore.
[come se Laura non vedesse e non guardasse ciò che le stava intorno]
Mi è stato tolto ciò che in voi desideravo maggiormente;
e il velo dispone tirannicamente di me,
che d’estate e d’inverno,
oscura impedisce, come un’ombra
il luminoso e caro splendore dei vostri occhi
La Ballata e il Tema Amoroso
Dal punto di visto metrico, si tratta di una ballata (detta “grande”), la cui articolazione è la seguente: vv. 1-4 (o ripresa o ritornello) endecasillabi, eccetto il secondo verso che è un settenario (donna, non vi vid’io). Segue una stanza di 10 versi endecasillabi eccetto il v.12 (= il secondo della “volta”: sì mi governa il velo,) che, essendo un settenario, riprende quello della ripresa.
Il tema, annunciato nel verso terzo della ripresa, è una constatazione malinconia da parte del poeta della presa di coscienze del sentimento amoroso che lo sta legando a Laura. Gli studiosi sono del parere che il testo sia stato scritto durante il soggiorno ad Avignone per cui risalirebbe all’età giovanile, quindi agli albori della relazione sentimentale. Quando Laura non si era ancora resa conto dell’amore che Petrarca provava per lei, essa aveva un atteggiamento aperto e cordiale [oggi si direbbe solare]. Quando, invece, se ne è accorta, tutto è cambiato: gli ha tolto il saluto ed evita di guardarlo. Da ciò è derivato il tono cui vaga tristezza, forse anche venato da una sorta di rassegnazione.
La Grazia della Ballata
I critici attribuiscono a questa breve ballata una grazia finissima. Laura non viene descritta, ma sono sufficienti pochi accenni (il suo velo, la pietà, il pudico accorgimento di coprirsi i capelli e di distogliere gli occhi dal poeta)perché essa acquisti vita e si ponga davanti alla fantasia dello scrittore come una creatura piena di fascino. Essa si colloca così, a metà strada fra la donna spirituale e angelicata di Dante e le figure di altri poeti in cui predomina l’aspetto fisico. Il Petrarca ha ridotto ai minimi termini ogni vibrazione passionale del suo amore che ha trasferito in una sfera fatta di contemplazione serena: il rammarico per l’amore non corrisposto si è trasformato un leggero velo di malinconia, simile ad un lieve sospiro che anela verso un bene e una luce che vengono sottratti alla possibilità di una vita felice.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della ballata?
- Come viene descritto il cambiamento nell'atteggiamento di Laura?
- Qual è la struttura metrica della ballata?
- Come viene percepita la figura di Laura nella ballata?
- Qual è il tono generale della ballata?
Il tema principale è il desiderio amoroso del poeta per Laura e la malinconia derivante dalla consapevolezza che il suo amore non è corrisposto.
Inizialmente, Laura era aperta e cordiale, ma dopo aver compreso l'amore del poeta, ha iniziato a velarsi i capelli e a evitare il suo sguardo.
La ballata è composta da una ripresa di quattro versi endecasillabi, eccetto il secondo che è un settenario, seguita da una stanza di dieci versi endecasillabi, con il secondo della "volta" come settenario.
Laura è percepita come una figura affascinante e piena di grazia, a metà strada tra la donna spirituale di Dante e le figure più fisiche di altri poeti.
Il tono generale è di vaga tristezza e rassegnazione, con un leggero velo di malinconia per l'amore non corrisposto.