Concetti Chiave
- Il sonetto riflette sulla brevità e transitorietà della vita, utilizzando l'immagine del tempo che fugge più velocemente di un cervo.
- La meditazione del poeta evolve da un tono elegiaco a uno più cupo, evidenziando la trasformazione di Laura in cenere e ossa.
- Petrarca usa immagini classiche e bibliche, personalizzandole con la sua esperienza, per descrivere la fugacità del tempo.
- L'interpretazione del "velo" nel verso finale è dibattuta, rappresentando il corpo di Laura come un contenitore dell'anima.
- Nonostante la morte, Petrarca continua a immaginare Laura con un aspetto vivente, riflettendo il suo amore eterno.
La Fuga del Tempo
I dí miei piú leggier’ che nesun cervo,
fuggîr come ombra, et non vider piú bene
ch’un batter d’occhio, et poche hore serene,
ch’amare et dolci ne la mente servo.
Misero mondo, instabile et protervo
del tutto è cieco chi ’n te pon sua spene:
ché ’n te mi fu ’l cor tolto, et or sel tène
tal ch’è già terra, et non giunge osso a nervo.
Ma la forma miglior, che vive anchora,
et vivrà sempre, su ne l’alto cielo,
di sue bellezze ogni or piú m’innamora;
et vo, sol in pensar, cangiando il pelo,
qual ella è oggi, e ’n qual parte dimora,
qual a vedere il suo leggiadro velo.
Riflessioni sulla Vita e la Morte
Le mie giornate, più leggere di un cervo,
fuggirono come delle ombre:
né hanno visto una sola gioia
che durasse più di un batter d’occhio e[non videro che] poche ore serene
di cui, nel ricordo, conservo l’amara tristezza.
O misero mondo, instabile e arrogante nella sua vana superbia!
colui che ripone in te le sue speranze è cieco;
che tu mi togliesti il cuore, ed ora lo stai conservando
a tal punto che è si è già trasformato in terra e sono rimaste solo delle ossa
Ma l’anima di Laura, che è ancora viva,
e sempre vivrà, su nell’alto cielo,
e la mia anima se ne innamora sempre più.
Ed io incanutisco pensando in continuazione
a quale sia oggi e dove essa si trovi
a come è ridotto il suo corpo, un tempo così leggiadro.
Interpretazioni del Sonetto
Nel sonetto (la cui forma metrica è: ABBA, ABBA, CDC, DCD,) il poeta ripropone la desolata meditazione sulla brevità, la precarietà e la rapidità della vita. L’immagine iniziale del tempo che come ombra fugge più leggermente del passo di un cervo, è tratta dagli autori classici e dai testi biblici, su cui, però, il poeta imprime la sua personale testimonianza.
Nella prima quartina, la meditazione assume un tono elegiaco ed è avvolta da immagini suggestive (l’ombra e il cervo che fuggono sono l'allegoria della fuga del tempo). Invece, nei versi successivi la riflessione ha un maggior peso ed acquista un carattere opprimente. Nel verso 8, appare l’immagine di Laura ridotta in cenere: una delle poche che ritrae il disfacimento della morte in modo così realistico; in genere Petrarca tratta l’argomento con una mano molto lieve, senza insistere troppo su certi particolari; qui, invece, abbiamo le ossa spolpate e totalmente separate da tutto quello che un tempo costituiva il corpo della donna. Un’interpretazione piuttosto dibattuta è quella del verso 14 e in particolare del termine “velo”. “qual a vedere il suo leggiadro velo” è di solito interpretato come “… il poeta pensa costantemente a com’è ora ridotto il suo corpo un tempo leggiadre”, per cui “velo” avrebbe il significato di “corpo”, sia di un qualcosa che ricopre, nasconde l’anima (si tratta del concetto del corpo come contenitore dello spirito). A questa spiegazione si oppone l’uso che in altri sonetti, il Petrarca fa dell’espressione “bel velo” e l’immagine del verso 8. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che il Petrarca, nella sua lirica, ha immaginato sempre una Laura ancora con un aspetto vivo, sebbene in cielo.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto discusso nel testo?
- Come viene descritta la vita nel sonetto?
- Qual è l'immagine centrale utilizzata per rappresentare la fuga del tempo?
- Come viene rappresentata Laura nel sonetto?
- Qual è l'interpretazione dibattuta del verso 14 del sonetto?
Il tema principale del sonetto è la brevità e la precarietà della vita, rappresentata attraverso l'immagine del tempo che fugge come un'ombra più leggera di un cervo.
La vita è descritta come fugace e instabile, con gioie che durano solo un batter d'occhio e poche ore serene, lasciando un ricordo di amara tristezza.
L'immagine centrale è quella del tempo che fugge come un'ombra più leggera del passo di un cervo, un'allegoria che sottolinea la rapidità con cui la vita passa.
Laura è rappresentata come un'anima che vive ancora e vivrà sempre nel cielo, mentre il suo corpo è descritto in modo realistico come ridotto in cenere e ossa.
L'interpretazione dibattuta riguarda il termine "velo", che potrebbe riferirsi al corpo di Laura come contenitore dell'anima, sebbene in altri sonetti Petrarca usi "bel velo" in un contesto diverso.