Concetti Chiave
- Petrarca è un uomo in conflitto tra due epoche, il Medioevo teocentrico e l'Umanesimo antropocentrico, rappresentando una dicotomia storica e personale.
- La sua poesia riflette un costante tentativo di conciliare la spiritualità e l'attrazione per la vita terrena, senza mai trovare un equilibrio definitivo.
- Petrarca si contrappone alla cultura medievale aristotelica, promuovendo una "cultura dell'interiorità" e valorizzando la filosofia morale di Seneca.
- La poesia per Petrarca è uno strumento di esplorazione interiore, distaccata dalla teologia, utile per comprendere le proprie contraddizioni e lacerazioni.
- Ha un profondo rispetto per i classici latini e greci, considerandoli sempre moderni e rilevanti per le domande universali dell'umanità.
Indice
Il Conflitto Interiore di Petrarca
Petrarca vive a cavallo tra il Medioevo e periodo dell’umanesimo, che sono due realtà totalmente diverse. Nel Medioevo c’è una visione teocentrica, con una continua denigrazione di tutto ciò che riguarda la realtà umana, vista come ostacolo per il trascendente, mentre nell’umanesimo l’uomo viene messo al centro. Petrarca è in continuo conflitto tra queste due tendenze, che rappresentano una dicotomia (cioè una separazione) sia personale che storica: da una parte il bisogno di spiritualità, la tendenza a una fede pura, il bisogno di distaccarsi da tutto ciò che è umano, dall’altra una fortissima attrazione per tutto ciò che fa parte della vita umana ed è tipico dell’uomo: la gloria poetica, il bisogno di essere riconosciuti a livello intellettuale, l’amore passionale, i divertimenti. È un uomo in continuo conflitto tra queste due tendenze, una spirituale e una terrena. Si tratta di due spinte che non sono in realtà solo individuali e interiori a lui, ma sono le spinte di due periodi storici diversi, di cui lui vive a cavallo. Petrarca stesso dice che non riesce a risolvere questo conflitto e si presenta come un uomo irrisolto, alla continua e costante ricerca di un equilibrio che lui stesso dirà di non aver mai trovato. Nelle sue poesie avremo sempre quindi questo tentativo di avvicinamento a Dio, alla spiritualità, al trascendente, ma dall’altra parte anche la tendenza ad amare ciò che fa parte dell’uomo, che fa parte della vita terrena. La figura di Petrarca è affascinante proprio perché irrisolta: non è il Dante che ha delle certezze, addirittura si fa profeta alzandosi all’altezza dei testi biblici e cerca di indirizzare l’umanità verso Dio. Petrarca invece non trova un equilibrio tra queste due forze contrastanti e infatti le sue opere più affascinanti non sono tanto quelle religiose o quelle in latino, ma nel canzoniere, che non è solo una storia del suo amore per Laura, ma è la storia delle sue contraddizioni e lacerazioni interiori: la voglia di essere riconosciuto a livello poetico e la comprensione che si tratta di una gloria temporanea, l’attrazione verso una donna, ma la consapevolezza che l’amore vero deve essere quello per Dio … Egli non nasconde questa sua difficoltà di conciliare due tendenze diverse, ma le presenta come caratterizzanti la sua personalità.
La Cultura dell'Interiorità
Anche a livello culturale Petrarca si contrappone alla cultura tipica medievale, basata sull’aristotelismo, sulla cultura enciclopedica, che vigeva ancora nelle università,per arrivare a quella che definisce una cultura dell’interiorità. Per lui è importante soprattutto la filosofia morale, e in particolare quella di Seneca, in cui la moralità parte dall’interiorità. Se vogliamo anche Dante ha parlato di moralità, ma la sua era influenzata dalla visione cristiana, di fede, mentre qua la moralità deriva dall’interiorità, deriva dall’analisi di se stessi dal “gnōthi sautón = nosce te ipsum”.
Il Valore della Poesia e della Letteratura
Per Petrarca i più alti valori umani, i valori a cui dobbiamo fare riferimento, sono inseriti nei testi poetici. La poesia serve per la filosofia morale, perché è da lì che possiamo attinger i veri valori che dobbiamo seguire. Essa serve non a portarci alle verità teologiche, come era stato per Dante, ma alla comprensione di noi stessi, con le nostre contraddizioni e lacerazioni interiori, i conflitti, le parti irrisolte. La letteratura è inoltre svincolata dalla teologia: non si leggono i classici solo perché possono avere una valenza cristiana, ma hanno valore di per sé, perché ci inducono a conoscere noi stessi, e da essi possiamo trarre dei valori con cui iniziare a inserirci sulla strada della morale. Si tratta di un fondamentale passo in avanti.
Il Culto dell'Antichità Classica
Importante poi è il culto dell’antichità classica e degli autori classici. Li imita nelle sue opere in latino. Virgilio e Tito Livio poi erano stati anche l’argomento del suo esame. Seneca è invece l’autore morale per eccellenza, quindi Petrarca fa anche riferimento a lui.
Petrarca capisce che le opere latine e greche, pur essendo classici, sono anche moderne, hanno sempre qualcosa da dirci, da insegnarci, perché trattano quei temi, quelle domande che l’uomo si pone sempre, anche quello moderno.
Domande da interrogazione
- Qual è il conflitto interiore vissuto da Petrarca?
- Come si contrappone Petrarca alla cultura medievale?
- Qual è il valore della poesia secondo Petrarca?
- Qual è l'importanza dell'antichità classica per Petrarca?
- In che modo Petrarca si differenzia da Dante?
Petrarca vive un conflitto tra la visione teocentrica del Medioevo e l'umanesimo, cercando un equilibrio tra spiritualità e attrazione per la vita umana, senza mai risolverlo completamente.
Petrarca si oppone alla cultura medievale basata sull'aristotelismo e promuove una cultura dell'interiorità, influenzata dalla filosofia morale di Seneca, che parte dall'analisi di se stessi.
Per Petrarca, la poesia è fondamentale per la filosofia morale, poiché aiuta a comprendere se stessi e le proprie contraddizioni, svincolata dalla teologia e dai valori cristiani.
Petrarca venera l'antichità classica, imitando autori come Virgilio e Seneca, riconoscendo che le loro opere trattano temi eterni e moderni, sempre rilevanti per l'uomo.
A differenza di Dante, che ha certezze e si erge a profeta, Petrarca non trova un equilibrio tra le forze contrastanti della spiritualità e della vita terrena, rendendo le sue opere affascinanti per le loro contraddizioni interiori.