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Petrarca - Canzoniere: commento e analisi
Il Canzoniere di Francesco Petrarca è il diario segreto di un'anima che ama e soffre, una lunga confessione che si fa poesia, un respiro antico che ancora vibra nei petti di chi sa che l’amore è al tempo stesso luce e tormento. È il libro del cuore, scritto con lacrime dolci e parole che sembrano fiori delicati sbocciati sull’orlo d’un abisso.In ogni sonetto, in ogni canto, vibra l’eco d’un palpito. L’amore di Petrarca per Laura non è solo passione: è un ideale, un sogno che arde senza consumarsi, una fiamma che riscalda anche nel gelo dell’assenza. Laura, creatura luminosa e distante, non è più solo donna: è diventata un’immagine dell’assoluto, la musa che risveglia il canto, la stella che guida l’anima smarrita nel buio del mondo.
l'amore e la paura dell'amore
Il Romanticismo, sebbene nato secoli dopo, trova qui una sua prefigurazione. Petrarca ama come ama il romantico: con assoluto trasporto, con disperazione gentile, con desiderio di infinito. Il suo cuore è dilaniato dalla contraddizione: desidera Laura e insieme teme l’amore; la venera, ma sa che quell’amore lo rende schiavo. Eppure non può fuggirne, perché in quella schiavitù vi è tutta la sua umanità, tutta la sua bellezza.L'allegoria nei paesaggi
Il Canzoniere è un paesaggio interiore, simile a quei dipinti romantici in cui la natura si fa specchio dell’anima. Ci sono le primavere profumate della giovinezza, i tramonti della malinconia, i temporali del rimpianto, e quei silenzi lunghi come l’attesa. Laura passa come un soffio tra gli alberi, come un raggio tra le nubi. Presente e assente, viva e già eterea. La sua morte non spegne l’amore, lo trasfigura. Petrarca continua ad amarla, ma ora come si ama un angelo, come si prega un ricordo.C'è nel Canzoniere una struggente nostalgia del bello, una tensione continua verso l’alto. Petrarca guarda la terra, ma sente il cielo. I suoi versi cercano la grazia, la purezza, come se la poesia potesse redimere il dolore. E forse, in parte, lo fa: perché in ogni lamento vi è musica, in ogni pianto vi è arte. La poesia è per Petrarca l’unico modo per dare forma al caos del cuore, per sopravvivere all’urto di un sentimento che lo sovrasta.
Il linguaggio
Ogni parola del Canzoniere è lieve e profonda, come una foglia d’autunno che cade danzando. Vi si legge l’intimità del poeta, il pudore, il tremore. L’amore non è mai gridato, ma sussurrato, come si sussurra il nome dell’amata quando si è soli e si teme che l’eco lo possa rubare. Vi è pudicizia, vi è dignità anche nel dolore. Non v’è amarezza, solo dolcezza malinconica.il significato del tempo
Il tempo scorre, e Petrarca lo sente. L’amore cambia volto, si fa più riflessivo, più spirituale. L’uomo che in gioventù aveva cantato la bellezza dei capelli biondi e dello sguardo acceso, ora contempla l’anima della donna perduta. E in questo cammino interiore, il poeta ci guida con la mano, come un fratello maggiore che ci mostra la via del sentimento puro, anche quando esso fa male.Il Canzoniere è un tempio costruito con versi, dove si entra in punta di piedi, con rispetto e commozione. Le sue parole parlano al cuore di tutti, perché ognuno ha amato, ha perso, ha sperato. È un libro che non si legge: si ascolta, si respira. È la voce di un uomo che ha amato con tutta l’anima, e che ha trasformato l’amore in eternità.