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Concetti Chiave

  • Francesco Petrarca è un intellettuale cosmopolita e precursore dell'umanesimo, noto per il suo studio approfondito dei classici e per la creazione di un vocabolario monolinguistico armonioso nelle sue opere.
  • Il Canzoniere, noto anche come 'Rerum Vulgarium Fragmenta', è l'opera più importante di Petrarca in volgare, composta da 366 poesie dedicate a Laura, simbolo di amore tormentato.
  • Nella poesia "O cameretta che già fosti un porto", Petrarca esprime il dolore per l'amore infelice per Laura e il desiderio di distrarsi attraverso la compagnia del popolo, ribaltando l'ideale di solitudine intellettuale.
  • Nella poesia "Solo et pensoso i più deserti campi", il poeta cerca un luogo remoto per meditare e nascondere la sua sofferenza amorosa, ma scopre che l'amore è sempre presente.
  • Petrarca scrive principalmente in latino, ma utilizza anche il volgare, sebbene lo consideri meno importante; il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca continua di autori e un desiderio di ricreare il passato.

Indice

  1. La vita e l'opera di Petrarca
  2. Il Canzoniere e l'amore per Laura
  3. La sofferenza dell'amore in Petrarca
  4. La poesia "O cameretta" e il dolore
  5. Il sonetto "Solo et pensoso"

La vita e l'opera di Petrarca

Petrarca nasce nel 1304 ad Arezzo, ma qualche anno dopo, con la sua famiglia, si trasferisce ad Avignone, dove c’era la nuova sede papale. Si pensa fosse un autore cosmopolita perché girava molto e viveva in tanti luoghi raccogliendo anche pezzi delle varie culture.

Petrarca era un intellettuale di corte: andava in giro per le corti dei signori d’Italia e si prestava a loro come consigliere e in cambio aveva accesso alle biblioteche. A quel tempo era molto difficile avere accesso ai libri. Sfrutta anche la ricchezza dei signori per farsi mantenere. Egli fu un anticipatore della nuova figura intellettuale, nonché precursore dell’umanesimo. È un autore che si appoggia ai classici attraverso uno studio approfondito. Studia i classici, li riscopre e li conosce attraverso lo studio diretto e filologico, base della rivoluzione dell’umanesimo. Aveva una grande cultura, ma era in continua ricerca di autori e questo lo porta a essere un intellettuale inquieto. Quest’ansia e questo desiderio di conoscere, è una caratteristica tipica dell’intellettuale moderno. Va in cerca di autori anche al di fuori del medioevo e cerca di ritornare al passato per ricrearlo. Petrarca scrive principalmente in latino, perché secondo lui era la lingua più importante e che non avrebbe cessato di esistere e di essere usata. Scrive anche opere in volgare, ma a cui non da molta importanza perché lo riteneva una lingua meno importante. Conosce anche il greco antico. Essendo un intellettuale vorace, comincia a scrivere tantissime opere, ma ne porta a termine pochissime perché progettava opere molto complesse. A differenza di Dante, Petrarca fa una selezione del lessico estremamente rigorosa ed esclude tutti gli elementi quotidiani non letterari. Crea un vocabolario ristretto, ma composto da parole facenti parte di un unico registro linguistico. Questa caratteristica è chiamata monolinguismo. Petrarca fa una selezione della lingua anche dal punto di vista musicale e sonoro. In qualche modo cerca di creare un suono estremamente armonioso e di creare della musica attraverso le sue opere. Le sue opere più importanti sono i Trionfi, poema allegorico scritto in volgare, e il Canzoniere.

Il Canzoniere e l'amore per Laura

Il Canzoniere è l’opera più importante scritta da Francesco Petrarca in volgare di cui il vero nome però è in realtà ’Rerum Vulgarium Fragmenta’ (frammenti di cose in volgare). Esso è formato da 366 poesie, di cui 317 sonetti e 49 di altre forme. È una raccolta di poesie in volgare per Laura, una donna incontrata il venerdì santo ad Avignone nel 1327. Laura diventa un simbolo per il poeta.

L’opera è divisa in due parti:

  1. poesie scritte in vita di Laura;
  2. poesie scritte in morte di Laura.

La sofferenza dell'amore in Petrarca

Quello per Laura, è un amore inappagato e tormentato. Non trova un equilibrio spirituale verso l’amore. Petrarca prova vergogna per un amore così e cerca di purificarsi, ma non trova un approdo sereno e l’opera si conclude con una preghiera alla Vergine in cui prega la Madonna di trovare la pace interiore e liberarlo dal dolore. Il nome Laura però era simbolico perché significava ‘alloro’ che era il simbolo della poesia.

La poesia "O cameretta" e il dolore

Nella poesia O cameretta che già fosti un porto Petrarca si rivolge direttamente alla sua stanza rimpiangendo il tempo in cui era un rifugio di consolazione per la sofferenza: ora invece quando la notte si ritira a letto il poeta soffre ancora di più e non riesce a trattenere le lacrime che di giorno nasconde per la vergogna. La causa è l’amore infelice per Laura: sono le mani della donna che, metaforicamente, versano abbondanti lacrime sul letto del poeta (di che dogliose urne ti bagna Amor, con quelle mani eburne).Così come la camera del poeta gli era alleata e ora è nemica, anche il pensiero subisce lo stesso rovesciamento: talvolta ha permesso al poeta di realizzare grandi opere, ma ora gli è nemico perché lo porta a concentrarsi su Laura e quindi a soffrire.

Negli ultimi due versi viene rovesciato anche l’ideale classico dell’intellettuale come uomo solitario, che ha bisogno di stare isolato rispetto al popolo per non avere distrazioni e raccogliersi a riflettere e scrivere. Ora Petrarca, al contrario, ricerca la compagnia del popolo proprio per distrarsi dal dolore e non pensare. In questo sonetto quindi Petrarca ribalta l’idea di solitudine che aveva espresso nel celebre Solo et pensoso i più deserti campi.

Il sonetto "Solo et pensoso"

In questa poesia il poeta mostra la sofferenza che prova verso l’amore. Non vuole farsi vedere dalle altre persone in quel modo e non vuole far vedere che sta male ed è innamorato. Cerca un punto dove non ci siano impronte umane per poter stare da solo e meditare. Non trova altro modo per ’difendersi’. È talmente evidente quello che ha dentro che anche la natura riesce a leggergli nell'animo: è nascosto o cerca di nascondersi dagli altri. Alla fine il poeta dice che non riesce a trovare un luogo in cui possa stare da solo perché con lui c’è sempre l’amore.

Domande da interrogazione

  1. Dove è nato Francesco Petrarca?
  2. Petrarca è nato ad Arezzo.

  3. Qual è l'opera più importante scritta da Petrarca?
  4. L'opera più importante scritta da Petrarca è il Canzoniere.

  5. Chi è Laura nel Canzoniere di Petrarca?
  6. Laura è una donna incontrata da Petrarca ad Avignone nel 1327 e diventa un simbolo per il poeta.

  7. Come si conclude l'opera del Canzoniere di Petrarca?
  8. L'opera si conclude con una preghiera alla Vergine in cui Petrarca chiede la pace interiore e di essere liberato dal dolore.

  9. Cosa cerca Petrarca nella poesia "Solo et pensoso i più deserti campi"?
  10. Petrarca cerca un luogo dove non ci siano impronte umane per poter stare da solo e meditare.

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