Concetti Chiave
- Francesco Petrarca è noto come poeta italiano del XIV secolo e maestro dell'Umanesimo, con un forte interesse per la letteratura e la numismatica.
- L'opera "De viris illustribus" di Petrarca è una raccolta di 36 biografie scritte in prosa latina, iniziata nel 1337 a Valchiusa.
- La prima parte dell'opera, "de viris romano", include biografie di figure storiche come Scipione l'Africano, mentre la seconda parte, "de viris universale", introduce temi religiosi.
- Petrarca ha interrotto e poi ripreso la stesura dell'opera, non riuscendo a completarla a causa della sua morte nel 1374.
- Nonostante la limitata diffusione iniziale, "De viris illustribus" era conosciuta da contemporanei come Boccaccio, che la citò nel suo "De mulieribus claris".
All’interno di questo appunto viene descritta un’opera del poeta Francesco Petrarca dal titolo De viris illustribus. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni su chi sia Francesco Petrarca, i suoi interessi ed in particolare modo viene analizzata una delle sue opere intitolata De viris illustribus, cercando di esaminare quando è stato scritto e quali sono gli argomenti trattati.
Francesco Petrarca viene ricordato dall’immaginario comune per essere stato un poeta italiano vissuto nel XIV secolo che, grazie alla sua grandiosità letteraria, è diventato il maestro della prima parte del periodo umanistico. Egli, infatti, ha svolto un ruolo fondamentale sia nel Medioevo che nel Rinascimento italiano. Petrarca è nato nella città di Arezzo il 20 luglio del 1304 da padre avvocato fiorentino, il quale fu cacciato da Firenze nello stesso momento in cui fu espulso un’altra importante personalità di spicco, ovvero Dante per aver sostenuto i guelfi bianchi. Si pensi che il nome “Petrarca” derivi dal soprannome “Petracco” che gli era stato assegnato. A circa 9 anni Petrarca andò a vivere insieme alla famiglia ad Avignone, in Francia. Più tardi riuscì a diplomarsi nel 1319 e poi, dopo diverse scelte, decise di iscriversi all’università di Bologna. Lì comprese che la letteratura e gli scrittori classici rappresentavano la sua vera passione, fino a che questa passione si trasformò in lavoro.
Indice
Petrarca e la sua musa Laura
La massima popolarità fu raggiunta da Petrarca grazie alle poesie scritte in lingua italiana. La maggior parte di esse erano scritte ispirandosi a Laura de Noves, la quale rappresentava la sua musa ispiratrice. Lo stesso poeta racconta della sua amata chiamata Laura, che vide per la prima volta il 6 aprile del 1327 nella chiesa di Santa Chiara e che il 6 aprile 1348 questa donna morì. In seguito alla sua morte, Petrarca ha cantato questo amore per circa dieci anni.
Interessi e collezioni di Petrarca
Petrarca cominciò anche a raggruppare antichi manoscritti a partire dall’età antica che gettarono le basi per il suo modo di scrivere. Petrarca si distingueva dagli altri letterati per il fatto di interessarsi anche di monete e decorazioni antiche. Questo suo interesse era soprattutto di tipo artistico ed estetico, ma era anche storico. Per tale motivo, Petrarca può essere considerato come uno dei primi cultori del mondo occidentale sia per la sua cultura che per l’interesse che da sempre ha cercato di coltivare; infatti, è stato considerato essere il primo numismatico d'Occidente. Inoltre, Petrarca offrì una collezione di monete romane di una certa importanza all'imperatore tedesco-romano Carlo IV nel 1355 a Mantova.
Struttura e contenuto del De viris Illustribus
L’opera dal titolo De viris Illustribus rappresenta una raccolta di ben 36 biografie scritte dal poeta Petrarca seguendo una prosaicità in lingua latina. L’idea di scrivere quest’opera iniziò nel 1337 periodo in cui Petrarca si trovava in vacanza nella località di Valchiusa ed inizialmente l’opera poteva essere suddivisa in due parti fondamentali:
- il De viris romano
- il de viris universale che insieme andavano a formare la raccolta completa
Composizione e sviluppo dell'opera
Nel momento in cui si trovava a Valchiusa, iniziò a comporre de viris romano, in cui al suo interno cominciò a parlare della vita di Scipione l'Africano, di tutte le sue innumerevoli avventure in Africa. Oltre a ciò, in questa prima parte, Petrarca aveva inserito una produzione più classica come quella della condanna di Agostino nel Secretum. Invece il De viris universale è stato scritto in un unico momento, si pensa intorno al 1351. Al suo interno, Petrarca abbandona gli argomenti trattati inizialmente e decide di inserire la figura di Dio come salvatore dell’umanità. Poco dopo, Francesco Petrarca cominciò pian piano a ridurre la sua attenzione verso la stesura dell’opera in quanto si stava dedicando ad un altro lavoro. Si trattava di un componimento eroico sempre in lingua latina a cui decise di attribuire il titolo di “Africa”. In un secondo tempo Petrarca decise di riprende la stesura dell’opera De viris Illustribus solo dopo aver completato “Africa”, ma non riuscì a portarla a termine a causa della sua scomparsa avvenuta il 9 luglio del 1374 ad Arquà.
Piano originale e diffusione dell'opera
Inizialmente, il piano che Petrarca aveva pensato per strutturare l’opera era quella di mettere insieme varie biografie che appartenevano a diversi eroi dell’antica Roma, come Romolo fino ad arrivare agli imperatori romani. Seguendo questo schema, nel 1343 Petrarca era riuscito a scrivere circa 23 biografie. Esse avevano una dimensione differente l’una dalle altre. Infatti, in base all’eroe antico, Petrarca decideva la lunghezza della descrizione, commisurata alle gesta compiute. Poi nel 1351 il poeta riprese la scrittura dell’opera però senza seguire il suo schema cronologico ma decise di inserire nell’opera anche personalità esistite prima di Romolo, come Adamo ed Ercole. Inoltre, quando Petrarca era ancora in vita, la sua opera De Viris Illustribus non ha avuto una diffusione massima. Nonostante ciò, alcuni poeti come Boccaccio però conoscevano l’opera, il quale la citò all’interno della sua opera dal titolo “De mulieribus claris”.
Domande da interrogazione
- Chi era Francesco Petrarca e quale ruolo ha avuto nella letteratura?
- Qual è l'importanza di Laura nella vita e nelle opere di Petrarca?
- Quali erano gli interessi di Petrarca oltre alla poesia?
- Di cosa tratta l'opera "De viris illustribus" di Petrarca?
- Qual è stato il destino dell'opera "De viris illustribus" durante la vita di Petrarca?
Francesco Petrarca era un poeta italiano del XIV secolo, considerato il maestro della prima parte del periodo umanistico, con un ruolo fondamentale nel Medioevo e nel Rinascimento italiano.
Laura de Noves era la musa ispiratrice di Petrarca, che ha dedicato molte delle sue poesie a lei, cantando il suo amore per circa dieci anni dopo la sua morte.
Oltre alla poesia, Petrarca era interessato a raccogliere antichi manoscritti, monete e decorazioni, distinguendosi come uno dei primi numismatici d'Occidente.
"De viris illustribus" è una raccolta di 36 biografie scritte in latino, inizialmente divisa in due parti: il De viris romano e il De viris universale, che trattano di eroi dell'antica Roma e figure universali.
Durante la vita di Petrarca, l'opera "De viris illustribus" non ha avuto una diffusione massima, ma era conosciuta da alcuni poeti come Boccaccio, che la citò nella sua opera "De mulieribus claris".