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Concetti Chiave

  • Dopo la Seconda Guerra Mondiale, emerge una forte esigenza di raccontare gli eventi vissuti, come testimonia Primo Levi con "Se questo è un uomo".
  • Il neorealismo diventa un movimento chiave, con "Il sentiero dei nidi di ragno" di Calvino come manifesto, puntando su un racconto realistico che incide sulle coscienze.
  • I neorealisti si concentrano su una rappresentazione analitica e drammatica della condizione umana, influenzata dall'angoscia post-bellica.
  • La letteratura del dopoguerra vede la nascita di romanzi come documenti e denunce sociali, illustrando le atrocità della guerra e dei campi di concentramento.
  • Il film "Kapò" del 1957 rappresenta uno dei primi tentativi cinematografici di raccontare la vita nei campi di concentramento dal punto di vista dei Kapò.

Elementi principali:

Indice

  1. La necessità di raccontare dopo la guerra
  2. Il manifesto del neorealismo
  3. Romanzi come documenti e denunce

La necessità di raccontare dopo la guerra

1) Raccontare: Dopo la guerra nasce una nuova necessità di raccontare: le persone vogliono raccontare l’accaduto, in linea con la necessità della gente di voler sentire parlare degli eventi.

Es. Primo Levi con “Se questo è un uomo

Il manifesto del neorealismo

2) Neorealismo: La prefazione de “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino è considerato il manifesto del neorealismo, ed indica la necessità di raccontare e parlare.

Il neorealismo esprime una concezione della cultura quale strumento capace di incidere sulle coscienze utilizzando uno stile realista. il neorealismo sollevò il dibattito sulla situazione dell’uomo e dell’intellettuale; quest’ultimo, in particolare, intese farsi portatore della riscoperta del mondo contadino e della sua cultura. I neorealisti hanno l’esigenza di fare una rappresentazione estremamente analitica, cruda, drammatica della condizione umana travagliata dall’angoscia dei sensi, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale.

Romanzi come documenti e denunce

3) Scrittura di romanzi documenti/denunce: Nel 1957 esce il primo film sui campi di concentramentoKapò”, raccontato appunto dal punto di vista del Kapo’. I Kapò erano i prigionieri di un campo di concentramento nazista ai quali era affidata la funzione di comando sugli altri deportati

I romanzi sono quindi documenti e denunce sociali di quanto accadde durante la guerra.

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