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Concetti Chiave

  • La poetica degli Scapigliati si basa sulla mancanza di valori e certezze, contrapposta ai movimenti romantici e risorgimentali precedenti.
  • Gli Scapigliati esprimono il disagio attraverso metafore e personificazioni, rappresentando la crisi delle certezze e la realtà degradata.
  • Il termine "Scapigliatura" deriva dal francese bohème, riflettendo lo stile di vita sregolato e anticonformista di questi artisti.
  • Il movimento critica la riduzione della letteratura a merce e la perdita del prestigio intellettuale in un'era dominata dall'interesse economico.
  • La ribellione si manifesta non solo nella loro poetica ma anche nella vita, spesso segnata da trasgressione e autodistruzione.

Indice

  1. La poetica degli scapigliati
  2. Metafore e personificazioni
  3. Sofferenza e crisi intellettuale
  4. Ribellione e vita sregolata
  5. Crisi del ruolo intellettuale

La poetica degli scapigliati

La poetica degli scapigliati (“noi siamo i figli dei padri malati”), a differenza da quella romantica, risorgimentale, manzoniana e del tardo romanticismo sentimentale, si fonda sulla mancanza di valori e certezze (sono tramontati gli ideali politici, civili, religiosi del Risorgimento).

Gli scapigliati provano noia e oscillano tra le aspirazioni ideali e la realtà degradata, prosaica, bassa, brutta e cantano il vero, ossia la crisi delle certezze, il male (i 7 peccati capitali) e il brutto, protestando contro il conformismo borghese legato alla tradizione e proprio dei lettori, per tanto "nemici", ma accomunati dalla sofferenza umana (perciò fratelli).

Metafore e personificazioni

Particolare attenzione va attribuita al livello retorico poiché sono frequenti le metafore:

"noi siamo i figli dei padri ammalati", "aquile incapaci di volare", “arca” (dell'alleanza, contiene le tavole della legge di dio, quindi significa che gli scapigliati sono consapevoli della fine dell'ispirazione religiosa manzoniana), "tra il cielo e il loto" (mondo ideale e quello materiale degradato). Ricorrono anche alcune personificazioni: “Noia", "i 7 peccati capitali stanno inginocchiati", "l'ideale annega nel fango".

Sofferenza e crisi intellettuale

si riconosce anche l’anafora: "canto” viene ripetuto sei volte in questo testo che contiene la dichiarazione della nuova poetica, “invano” viene ripetuto tre volte, per evidenziare che è inevitabile la rottura con il passato. Per quanto riguarda il livello lessicale, fanno parte del campo semantico della sofferenza: “ammalati”, “affamati”, “agonia”, “esausta”, “piango”, “pallido”, “misera”. Rinviano alla precarietà e alla fragilità della condizione dell'Italia, all'indomani dell'unificazione e del ruolo degli intellettuali in particolare. Il componimento risale al 1864, degli anni immediatamente successivi all'unità d'Italia (del 1861), ed esprime il disagio di fronte ai problemi dell'Italia (carenze di strutture, strade, ferrovie, ospedali, scuole, difficoltà amministrative data la lunga separazione precedente, problemi sociali come brigantaggio e la questione meridionale, divario tra attese del periodo risorgimentale e mancanza di uguaglianza sociale e sviluppo demografico). Esprime anche la crisi del ruolo dell'intellettuale: con l'unità e l'indipendenza era venuto meno il ruolo di guida della società dell'intellettuale durante il processo risorgimentale e il letterato perdeva prestigio nella realtà industriale dominata dall'interesse economico che riduceva anche la letteratura e l'arte a merce.

Ribellione e vita sregolata

Gli scapigliati spesso si dedicano alle arti figurative, alla musica, oltre che alla letteratura. Per esempio Praga era anche pittore, Boito era anche musicista. La ribellione si manifesta non solo nella poetica ma anche nella vita, inquieta, disordinata, sregolata, dissipata, dedita a alcool e droghe, stroncata prematuramente da malattie (per esempio Praga era un alcolizzato affetto da nevrosi, morì di Tisi a 36 anni). Il termine “Scapigliatura” è l'equivalente del termine francese bohème, fu utilizzato come auto-definizione degli scapigliati, dagli artisti a Parigi a metà dell'800, che rifiutavano le convenzioni borghesi e vivevano in maniera sregolata, in maniera zingaresca, infatti il significato del termine francese è proprio questo: si credeva che gli zingari provenissero dalla Boemia. Da parte di autori stranieri è avvertita la crisi del ruolo intellettuale e la protesta si esprime con un atteggiamento provocatorio, tanto che Praga definisce nemico il lettore, così come Baudelaire in "Fiori del male", lo definisce ipocrita.

Crisi del ruolo intellettuale

I libri sono ridotti a merce, il poeta perde l'aureola, il potere quasi sacro che aveva contraddistinto gli intellettuali precedentemente. L'uomo risulta angosciato dalla vita moderna, dalle grandi metropoli e gli atteggiamenti diventano trasgressivi, inclini al vizio e la tematica baudelairiana della noia, della malattia interiore, dello spleen, la tensione verso l'ideale la perdizione nel vizio e nel male accomunano questi autori. La scapigliatura ha in comune con il romanticismo europeo il macabro, l'orrido.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della poetica degli scapigliati?
  2. La poetica degli scapigliati si basa sulla mancanza di valori e certezze, cantando la crisi delle certezze e il brutto, in contrasto con il conformismo borghese.

  3. Quali figure retoriche sono frequentemente utilizzate dagli scapigliati?
  4. Gli scapigliati utilizzano frequentemente metafore e personificazioni, come "noi siamo i figli dei padri ammalati" e "l'ideale annega nel fango".

  5. Come viene espressa la sofferenza e la crisi intellettuale nella poetica degli scapigliati?
  6. La sofferenza e la crisi intellettuale sono espresse attraverso un lessico che include termini come "ammalati", "agonia", e "misera", riflettendo la precarietà dell'Italia post-unitaria.

  7. In che modo gli scapigliati manifestano la loro ribellione?
  8. Gli scapigliati manifestano la loro ribellione attraverso una vita sregolata e dedita a alcool e droghe, oltre che attraverso la loro produzione artistica e letteraria.

  9. Qual è la crisi del ruolo intellettuale secondo gli scapigliati?
  10. La crisi del ruolo intellettuale è vista nella riduzione dei libri a merce e nella perdita del prestigio del poeta, angosciato dalla vita moderna e incline al vizio.

Domande e risposte

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