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Concetti Chiave

  • La Chimera di Campana è una figura enigmatica, non allegorica, che sfugge a interpretazioni univoche, rappresentando un miraggio e una forza misteriosa.
  • Il poeta stesso è centrale nella lirica, definendosi "poeta notturno" e cercando una rivelazione suprema attraverso il mistero della notte.
  • La poesia esplora l'ignoto e i lati oscuri della realtà, attribuendo al poeta la capacità di penetrare una dimensione mistica e misteriosa.
  • Lo stile di Campana è caratterizzato da una forte musicalità, con iterazioni di frasi e sintagmi che creano un ritmo armonico nel componimento.
  • L'uso di enjambement e cumuli aggettivali contribuisce alla creazione di immagini vaghe e indefinite, espandendo il significato oltre il verso.

Indice

  1. Il significato della Chimera
  2. Simbolismo e parallelismi
  3. Il poeta notturno
  4. Musicalità e visionarietà

Il significato della Chimera

Chi è la Chimera? Campana non sembra voler attribuire a questa figura un particolare valore allegorico («È una fantasia che avevo, una fantasia qualunque», ha scritto), ma se si legge in profondità il testo è possibile individuare nella lirica molti significati, anche al di là dell’interpretazione offerta dall’autore.

Non è però un compito facile: i critici sono concordi nel ritenere La Chimera uno dei componimenti più ostici della poesia italiana del Novecento, e non è possibile attribuire a ogni elemento un significato preciso. Né del resto possiamo rintracciare all’interno del testo un filo logico e discorsivo sempre lineare e coerente, perché, come tutta la poesia postsimbolista, anche quella di Campana si fonda soprattutto su libere associazioni di immagini e su concatenazioni analogiche.

Simbolismo e parallelismi

La Chimera è sia il vagheggiamento di una figura femminile inafferrabile sia un miraggio imprecisato, la visione di una forza misteriosa, l’immagine dell’inarrestabile scorrere dell’esistenza; è simbolo di ciò che non può essere detto né espresso, ma soltanto intuito provvisoriamente e in modo vago, quando per un istante si squarcia il buio della notte. Non a caso il poeta instaura un parallelo tra la Chimera e la Gioconda di Leonardo, una delle figure più enigmatiche della storia dell’arte. Ma i contorni della Chimera sono ancora più sfumati e indefiniti, su uno sfondo naturale fatto di luce notturna, ombre e silenzi, acque e terre: un paesaggio insieme misterioso e inquietante.

Il poeta notturno

L’altro protagonista della lirica è il poeta stesso, che si pone al centro della scena, ripetendo più volte il pronome personale io (vv. 17, 19, 20). Campana si definisce poeta notturno (v. 17), cioè poeta «che adora la notte per quel che di misterioso v’è in essa, per quel suo sembrare prossima a suggerire, di là degli aspetti contingenti della vita, una suprema rivelazione» (Pazzaglia). Il poeta canta la Chimera, che con le sue figure misteriose lo affascina e lo rende inquieto: nel momento in cui contempla la natura e la realtà umana – nel loro silenzio e nella loro immobilità oppure, all’opposto, nel loro fluire, nel senso di sofferenza e di fatica che esse trasmettono (vv. 27-31) – non può fare a meno di invocarne insistentemente l’apparizione, essendo essa l’unica che può portargli un qualche senso di consolazione (come si evince dai vv. 24-26, e in particolare dal v. 25: dolce sul mio dolore). Alla poesia viene qui attribuito, dunque, il compito di svelare l’ignoto e di indagare i lati oscuri della realtà, cosa che il poeta notturno è in grado di fare grazie al suo “orfismo”, cioè alla sua capacità di penetrare in una dimensione mistica e misterica inaccessibile ai più.

Musicalità e visionarietà

La visionarietà del componimento di Campana è sostenuta, sul piano formale, dalla forte musicalità del dettato poetico. Il ritmo fluisce infatti in maniera armonica, attraverso l’iterazione e la riproposizione a distanza di frasi o segmenti di frasi: oltre alla ripetizione del pronome io, vi è quella del sintagma "non so" (vv. 1, 21, 24, sempre a inizio verso) e la ripresa di espressioni simili (per il tuo ignoto poema, v. 10; per il tuo dolce mistero, v. 19; per il tuo divenir taciturno, v. 20), nonché l’anafora della congiunzione e all’inizio dei vv. 28-32.

Notevoli sono anche i cumuli aggettivali: china eburnea e fulgente riferiti a fronte (vv. 4-5), musica ed esangue accompagnati al sostantivo fanciulla (v. 12), vergine e reclino attribuiti a capo (vv. 16-17). Infine, gli insistiti enjambement, dilatando i contenuti semantici oltre la misura del verso, contribuiscono a creare immagini vaghe e indefinite, che tendono a espandersi in una catena di suggestioni fantastiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della Chimera nella poesia di Campana?
  2. La Chimera rappresenta una figura femminile inafferrabile e un miraggio imprecisato, simbolo di ciò che non può essere detto né espresso, ma solo intuito vagamente.

  3. Come viene descritto il poeta nella lirica?
  4. Il poeta è descritto come un "poeta notturno" che adora la notte per il suo mistero e cerca una rivelazione suprema oltre gli aspetti contingenti della vita.

  5. Quali parallelismi vengono instaurati nella poesia?
  6. Viene instaurato un parallelo tra la Chimera e la Gioconda di Leonardo, entrambe figure enigmatiche, con la Chimera che ha contorni ancora più sfumati e indefiniti.

  7. In che modo la musicalità contribuisce alla visionarietà del componimento?
  8. La musicalità è sostenuta da iterazioni, ripetizioni e enjambement che creano un ritmo armonico e immagini vaghe, espandendo le suggestioni fantastiche.

  9. Qual è il ruolo della poesia secondo Campana?
  10. La poesia ha il compito di svelare l'ignoto e indagare i lati oscuri della realtà, un compito che il poeta notturno può svolgere grazie alla sua capacità di penetrare in una dimensione mistica.

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