Concetti Chiave
- Bertold Brecht, figura chiave del teatro politico, fu costretto a lasciare la Germania nazista, ma la sua influenza si estese ad altri, come Dario Fo in Italia.
- Dario Fo, esponente del teatro politico italiano, utilizzò la commedia per criticare l'imperialismo americano e la politica italiana, come in "La signora è da buttare" e "Pum, pum! Chi è? La polizia".
- "Morte accidentale di un anarchico" di Dario Fo affronta eventi di cronaca, esplorando la morte misteriosa di Giuseppe Pinelli, collegata alla strage di piazza Fontana.
- "Mistero buffo" di Dario Fo attinge a fonti medievali e religiose per rielaborare temi sacri in chiave sociale e di denuncia, dando voce agli oppressi.
- Fo innovò l'uso linguistico nel teatro, creando un linguaggio ibrido tra dialetto e parole inventate, enfatizzando suoni e ritmiche di lingue esistenti.
Indice
L'influenza di Brecht nel teatro
Nel primo Novecento era stato fondamentale l’apporto di Bertold Brecht a quel tipo di teatro che si concentrava in particolare sulla critica di alcuni aspetti della società del tempo, tuttavia il suo teatro, conosciuto come teatro epico, venne spazzato via dal regime nazista che ovviamente non condivideva questa sperimentazione rivoluzionaria attuata da un affermato comunista, e infatti Brecht fu anche costretto ad abbandonare la Germania per evitare di essere perseguito.
Dario Fo e le sue opere
Tuttavia, la sua influenza rimase attiva in altri futuri colleghi, e questo aspetto appare particolarmente evidente in Italia con la figura di Dario Fo, classe 1926, fece i primi passi dalla rivista (spettacolo leggero che prevedeva scenografie spettacolari e una scaletta di esibizioni che alternavano attori, ballerine e cantanti), dando vita ad alcune commedie che ridicolizzavano alcune categorie di persone e ideologie: l’imperialismo americano con “La signora è da buttare” del 1967, la politica italiana con “Pum, pum! Chi è? La polizia” del 1972, oppure soffermandosi in alcuni casi su eventi di cronaca come la morte in circostanze oscure di Giuseppe Pinelli, considerato il responsabile della strage di piazza Fontana a Milano, in “Morte accidentale di un anarchico” del 1970.
Mistero Buffo e l'innovazione linguistica
Tuttavia, Dario Fo rimane ancora oggi conosciuto soprattutto per un’opera in particolare, ovvero “Mistero buffo” che rappresenta il risultato di una ricerca approfondita di natura quasi folkloristica, tra le sue fonti principali vengono infatti citate le rappresentazioni medievali di matrice religiosa, oppure gli spettacoli dei giullari, o ancora la lingua maccheronica di Ruzzante, gli zanni (antica maschera di servitore della commedia d’arte).
Ma una delle fonti d’ispirazione più importanti per Dario Fo furono sicuramente i vangeli, i quali vengono ovviamente presentati sotto una luce diversa nei vari monologhi dell’opera, la materia sacra viene dunque riletta dal basso, quasi come per cercare di dare una voce a chi non viene ascoltato. L’autore infatti utilizza i riferimenti evangelici per attuare una sorta di denuncia del potere e delle ingiustizie sociali di cui effettivamente nella realtà il popolo italiano era vittima, bisogna infatti ricordare che gli anni settata hanno rappresentato un periodo molto buio, fatto di un susseguirsi di crisi di natura economica, politica, civile e sociale. Un altro aspetto innovativo è sicuramente anche il fatto di utilizzare una lingua inventata, a metà tra il dialetto della pianura padana e un gammelot, ovvero l’inserimento di parole inventate che riproducono i suoni di una determinata lingua che esiste realmente.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'influenza di Bertold Brecht nel teatro del primo Novecento?
- In che modo Dario Fo ha incorporato l'influenza di Brecht nelle sue opere?
- Qual è l'opera più conosciuta di Dario Fo e quali sono le sue fonti d'ispirazione?
- Quali innovazioni linguistiche ha introdotto Dario Fo in "Mistero buffo"?
Bertold Brecht ha avuto un ruolo fondamentale nel teatro del primo Novecento, concentrandosi sulla critica sociale attraverso il teatro epico, nonostante la sua opera sia stata ostacolata dal regime nazista.
Dario Fo ha incorporato l'influenza di Brecht ridicolizzando categorie e ideologie attraverso commedie che criticavano l'imperialismo e la politica, come in "La signora è da buttare" e "Pum, pum! Chi è? La polizia".
L'opera più conosciuta di Dario Fo è "Mistero buffo", ispirata da rappresentazioni medievali, spettacoli di giullari, la lingua maccheronica di Ruzzante e i vangeli, reinterpretati per denunciare il potere e le ingiustizie sociali.
In "Mistero buffo", Dario Fo ha introdotto una lingua inventata, un misto tra il dialetto della pianura padana e un gammelot, utilizzando parole inventate per riprodurre suoni di lingue esistenti.