Concetti Chiave
- Il romanzo del '900 segna una crisi dell'ottimismo positivista, influenzato da nuove teorie filosofiche e scientifiche di Nietzsche, Freud e altri.
- La nuova narrativa si concentra su personaggi antieroici, come malati o inetti, esprimendo un disagio esistenziale e la difficoltà di adattarsi alla società borghese.
- Il tempo narrativo è deformato e misto, con uso di monologhi interiori e flusso di coscienza per esplorare la psicologia dei personaggi.
- Autori come Thomas Mann, Proust e Joyce introducono nuovi temi e tecniche narrative, enfatizzando l'interiorità e la soggettività della coscienza.
- In Italia, Svevo e Pirandello esplorano la malattia esistenziale e l'alienazione, mettendo in luce l'inadeguatezza e l'incomunicabilità dell'individuo moderno.
Indice
Crisi dell'Ottimismo Positivista
Negli ultimi anni dell’Ottocento l’ottimismo positivista era entrato in crisi a causa dei nuovi orientamenti filosofici e delle nuove teorie scientifiche di Le caratteristiche della uova narrativa prevedevano la concentrazione su di un solo personaggio, presentato spesso in chiave antieroica; come per esempio il malato, il nevrotico o l’inetto, un uomo quindi affetto da una malattia interiore, causata dalla consapevolezza di non riuscire ad agire in base alle regole della società borghese.
Inoltre prevedevano anche la rinuncia alle lunghe e dettagliate descrizioni degli ambienti sociali, favorendo la descrizione dettagliata della psicologia dei personaggi.
Nuove Tecniche Narrative
Il tempo del racconto era fortemente deformato e imposto secondo i ritmi dell’attività interiore e misto, cioè con continui passaggi dal presente al passato e viceversa. Una forte caratterista del nuovo romanzo era l’impiego dei monologhi interiori e del flusso di coscienza, che permettono di registrare ciò che avviene nella coscienza del personaggio, quindi anche un uso frequente del narratore in prima persona
Conrad e la Solitudine Moderna
I sintomi di questa crisi risultarono già evidenti negli ultimi anni dell’Ottocento, soprattutto nei romanzi di Joseph Conrad, i quali introdussero il tema della tragica solitudine dell’uomo moderno.
Thomas Mann e la Narrativa Tedesca
Nella narrativa tedesca, invece, che nell'Ottocento non aveva prodotto nessun romando realista, vide protagonista Thomas Mann che, dopo la pubblicazione de “La morte a Venezia” introdusse nei suoi romanzi dei nuovi temi, quali furono l’avventura interiore, la riflessione filosofica e morale e la coscienza del declino della civiltà europea, inserendo flashback, sogni e visioni.
Proust e il Tempo Interiore
Un altro importante pilastro di questa nuova narrativa fu Proust, il quale dedicò quasi un’intera vita alla stesura di “Alla ricerca del tempo perduto”. Il romanzo è un ciclo composto da sette volumi ed ha una complessa struttura.
Fu condizionato dal filosofo Bergson e la sua concezione del tempo interiore; in questo modo anche un minimo evento può riportare alla mente del protagonista un intero periodo della sua infanzia che sembrava dimenticato dalla memoria volontaria, la quale, invece, agisce in base a meccanismi razionali ed intellettuali.
Joyce e la Rivoluzione del Romanzo
Ma la rivoluzione più compiuta del romanzo, è principalmente quella di Joyce. Per quest’ultimo, infatti, l’artista riesce a vedere nelle cose ciò che gli altri non vedono. Il compito del romanziere, infatti è quello di rappresentare la verità, la quale di può nascondere nei particolari più insignificanti, ma la verità che Joyce intende è quella della coscienza, frutto di intuizioni soggettive e creative.
Nell’Ulisse, il suo romanzo più celebre, Joyce utilizza tecniche narrative come il dialogo e il monologo interiore, grazie alle quali il lettore viene a conoscenza dell’interiorità dei personaggi , utilizzando anche il flusso di coscienza (stream of counsciousness), ossia l’espressione del libero fluire dei pensieri, emozioni e ricordi del personaggio, anche quelli privi di logica.
Innovazioni di Svevo e Pirandello
In Italia, le esperienze più innovative sono quelle di Italo Svevo e di Luigi Pirandello. Al centro della narrativa di Svevo c’è il tema della malattia come condizione esistenziale e la figura dell’inetto. La sua trilogia di romanzi ( Una vita, Senelità e La coscienza di Zeno) si concentra sul disagio psicologico contemporaneo.
Zeno è una maschera delle incertezze dell’autore, del suo senso di inadeguatezza e della sua inettitudine.
Pirandello, invece, era convinto che dalla consapevolezza dell’individuo di essere “tanti” e “nessuno” nascono l’alienazione, l’incomunicabilità e la solitudine dell’uomo, che rifiuta la vita sociale perché gli imponeva maschere e ruoli fittizi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali della nuova narrativa emersa alla fine dell'Ottocento?
- Come Joseph Conrad ha rappresentato la solitudine moderna nei suoi romanzi?
- In che modo Thomas Mann ha innovato la narrativa tedesca?
- Qual è il contributo di Proust alla nuova narrativa?
- Quali innovazioni hanno portato Italo Svevo e Luigi Pirandello nella narrativa italiana?
La nuova narrativa si concentra su un solo personaggio spesso antieroico, rinuncia alle lunghe descrizioni sociali e si focalizza sulla psicologia dei personaggi, utilizzando tecniche come il monologo interiore e il flusso di coscienza.
Conrad ha introdotto il tema della tragica solitudine dell'uomo moderno, evidenziando i sintomi della crisi dell'ottimismo positivista nei suoi romanzi.
Thomas Mann ha introdotto nei suoi romanzi temi come l'avventura interiore, la riflessione filosofica e morale, e la coscienza del declino della civiltà europea, utilizzando flashback, sogni e visioni.
Proust ha esplorato il concetto di tempo interiore, influenzato da Bergson, permettendo che anche piccoli eventi riportassero alla mente del protagonista interi periodi della sua infanzia, come illustrato nel suo ciclo "Alla ricerca del tempo perduto".
Svevo ha esplorato il tema della malattia esistenziale e l'inetto, mentre Pirandello ha affrontato l'alienazione e l'incomunicabilità derivanti dalla consapevolezza dell'individuo di essere "tanti" e "nessuno", rifiutando le maschere sociali.