saraverde96
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Concetti Chiave

  • Il Neorealismo è un movimento letterario italiano degli anni 1940-55, influenzato da eventi storici come la guerra, la Resistenza e la ricostruzione post-bellica.
  • Centrale nel Neorealismo è l'impegno politico degli intellettuali, che si oppongono alla letteratura del passato accusata di connivenza col fascismo.
  • Il movimento si caratterizza per un ritorno al realismo ottocentesco, rifiutando il soggettivismo della letteratura ermetica per concentrarsi su temi concreti e collettivi.
  • Neorealisti utilizzano un linguaggio nuovo e anti-letterario, ricco di elementi dialettali e gergali, per esprimere valori sociali e umani delle classi popolari.
  • Il Neorealismo si manifesta in vari ambiti, tra cui cinema e letteratura, con esponenti come Cesare Pavese, Elio Vittorini e Italo Calvino.

Indice

  1. Il Neorealismo
  2. Cosa rappresenta il Neorealismo

Il Neorealismo

Il termine neorealismo indica oggi un’esperienza letteraria che ha caratterizzato gli anni 1940-55 e che trova i suoi presupposti nelle condizioni venutesi a creare In Italia negli anni della guerra e del dopoguerra. Questo movimento fu infatti il frutto delle esperienze storiche di quel periodo: la guerra, la Resistenza, l’occupazione straniera, gli anni duri e difficili della ricostruzione. Questi eventi portavano infatti gli scrittori a proclamare, per l’intellettuale, la necessità dell’impegno politico e, al tempo stesso, a pronunciare una decisa condanna verso la letteratura precedente, accusata di aver collaborato col fascismo o di averlo subito passivamente.
Centrale nella poetica dei neorealisti è dunque il concetto di impegno, che implicava la necessità di scelte politiche nette e di una responsabile e attiva partecipazione alle vicende della storia. Questa nuova concezione della letteratura e dell’arte, intese come mezzo di indagine della condizione umana e come contributo alla risoluzione dei problemi concreti della società, diede un nuovo volto e un nuovo prestigio allo scrittore italiano. L’esigenza dell’impegno spinge gli scrittori ad avvicinarsi ai partiti di sinistra: scaturisce qui l’egemonia dell’ideologia marxista sul mondo intellettuale. Un’incidenza determinante ha il pensiero gramsciano, che proprio in quegli anni viene alla luce con la pubblicazione dei “Quaderni del carcere”; in particolare esercitano forte suggestione le esigenze, poste dal pensatore comunista, di una letteratura nazional-popolare e della figura di un intellettuale organico alle masse popolari e ai partiti che le rappresentano.

Cosa rappresenta il Neorealismo

Il neorealismo non è una scuola, ma piuttosto uno stato d’animo diffuso, in cui si trovano a convergere molti intellettuali. Come suggerisce anche lo stesso termine, si tende a recuperare i modelli realistici dell’Ottocento, che la letteratura decadente e primo novecentesca aveva abbandonato. Al soggettivismo della letteratura ermetica si oppone un bisogno di oggettività: lo scrittore non vuol più mettere in primo piano il suo io, ma lasciar parlare direttamente le cose, fornire documenti e testimonianze. La scelta del realismo è legata proprio alla necessità di affrontare temi concreti che riguardano la collettività, quali il dramma della guerra e la tragedia della Shoah. La narrativa neorealista mette al centro i personaggi appartenenti alle classi operaie. Per quanto riguarda il linguaggio, utilizzano un linguaggio nuovo, fortemente anti-letterario, che da un lato rappresentasse il modo di esprimersi delle classi popolari, dall’altro potesse esprimere nuovi valori umani e sociali; nella maggior parte dei casi, ciò si risolse nell’inserimento di elementi dialettali e gergali nella lingua tradizionale.
Il neorealismo riguardò ambiti diversi, dal cinema alla narrativa, dalle arti figurative alla poesia. In ambito letterario, l’esperienza neorealista può essere scandita in tre momenti: il primo, caratterizzato dai precursori, Moravia, Bernari e Silone; il secondo, segnato dalla pubblicazione delle opere propriamente neorealiste; il terzo, dopo il 1955, che è caratterizzato dalla crisi della corrente.
Nel corso degli anni 50, infatti, si manifestano i segni dell’esaurimento del neorealismo. All’inevitabile logoramento interno delle forme letterarie si aggiungono fattori esterni: la fine degli entusiasmi e delle speranze di rinnovamento civile propri dell’immediato dopoguerra, la crisi delle sinistre, la nascita di problemi nuovi che richiedono nuovi strumenti conoscitivi ed espressivi.
Tra i maggiori esponenti del Neorealismo abbiamo: Cesare Pavese, Elio Vittorini, Alberto Moravia, Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Primo Levi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini storiche del Neorealismo?
  2. Il Neorealismo nasce dalle esperienze storiche della guerra, della Resistenza, dell'occupazione straniera e della ricostruzione in Italia tra il 1940 e il 1955.

  3. Qual è il concetto centrale nella poetica dei neorealisti?
  4. Il concetto centrale è l'impegno politico e sociale, con una partecipazione attiva alle vicende storiche e una condanna della letteratura precedente.

  5. Come si differenzia il Neorealismo dalla letteratura precedente?
  6. Il Neorealismo si oppone al soggettivismo della letteratura ermetica, promuovendo l'oggettività e il realismo per affrontare temi concreti e collettivi.

  7. Quali sono le caratteristiche linguistiche del Neorealismo?
  8. Il Neorealismo utilizza un linguaggio anti-letterario, con elementi dialettali e gergali, per rappresentare l'espressione delle classi popolari e nuovi valori sociali.

  9. Chi sono alcuni dei principali esponenti del Neorealismo?
  10. Tra i principali esponenti ci sono Cesare Pavese, Elio Vittorini, Alberto Moravia, Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini e Primo Levi.

Domande e risposte

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