Concetti Chiave
- La crisi del Neorealismo inizia intorno al 1950, segnando il passaggio dalla letteratura dell'impegno a quella del disimpegno.
- I cambiamenti storici, come la Guerra Fredda e il miracolo economico in Italia, influenzano questo spostamento letterario.
- L'Italia si trasforma da nazione contadina a industrializzata, portando sia benefici che problematiche sociali.
- Gli scrittori abbandonano l'impegno civile, esplorando temi psicologici e nostalgici come la solitudine e l'incomunicabilità.
- "Tutti i nostri ieri" di Natalia Ginzburg è un'opera chiave di questo periodo, raccontando le vicende di due famiglie durante la Seconda Guerra Mondiale.
Indice
La crisi del Neorealismo
La crisi del Neorealismo si manifestò intorno il 1950, quando dalla letteratura realistica dell’impegno si passò a una letteratura del disimpegno, che rappresenta l’uomo nella sua condizione di solitudine e dolore, abbandonando così le tematiche civili.
Mutamenti storici e sociali
A questo cambiamento contribuì molto il mutamento del contesto storico nazionale e internazionale. Sul piano internazionale siamo negli anni della guerra fredda, abbiamo quindi l’opposizione su i fronti politici, economici e culturali tra USA e URSS, quindi la paura delle popolazione di una scoppio di una 3° Guerra Mondiale. In Italia, invece, si vivono gli anni del miracolo economico, quindi l’evoluzione da nazione contadina a nazione industrializzata (divenendo uno tra i paesi più industrializzati al mondo). Ciò ebbe però anche aspetti negativi, come l’emigrazione da Sud a Nord e la scomparsa della civiltà contadina, ma soprattutto aspetti positivi, come l’innalzamento del tenore di vita di tutti i ceti sociali.
Nuovi temi letterari
In questo modo negli scrittori scompare l’impegno civile e nasce un interesse per i nuovi problemi della società in rapida evoluzione. Avviene così che ai temi realisti vengono affiancati motivi psicologici, moralistici, nostalgici e fiabeschi (la solitudine, l’incomunicabilità, il recupero della memoria e il mito dell’infanzia).
Opera rappresentativa del periodo
La più importante opera di questo periodo è il romanzo “Tutti i nostri ieri” (1952), in cui la scrittrice narra l’intreccio di 2 famiglie (anche negli aspetti più quotidiani). Le vicende si svolgono nella prima parte in una sconosciuta città piemontese, nella seconda parte in un paese del Sud: Borgo San Costanzo, ambientate nel periodo della 2° Guerra Mondiale.