Concetti Chiave
- Il "Manifesto tecnico della letteratura futurista" di Marinetti del 1912 delinea le linee guida per una letteratura innovativa e moderna.
- Marinetti promuove la destrutturazione del linguaggio tradizionale per creare un linguaggio futurista che esprima la modernità industriale.
- I futuristi mirano a riflettere la velocità e il dinamismo della modernità eliminando aggettivi, avverbi, punteggiatura e usando il verbo all'infinito.
- I futuristi utilizzano analogie tra elementi distanti per esprimere connessioni profonde e non logiche, rappresentando un amore profondo tra cose diverse.
- Le differenze tra decadentisti e futuristi risiedono nell'approccio linguistico: i primi cercano di dare voce alla realtà noumenica, i secondi alla modernità dinamica.
è un manifesto del 1912 di Marinetti
Qui traccia le linee della letteratura futurista
Destrutturare il Linguaggio Tradizionale
Secondo Marinetti bisogna utilizzare un linguaggio specifico; un linguaggio innovativo. Per far ciò bisogna destrutturare il linguaggio tradizionale.
I decadenti devono destrutturare il linguaggio tradizionale perché la loro cultura è dare voce alla realtà noumenica, che è una realtà a razionale, e cui i rapporti tra le cose sono analogie (che ha una struttura analogia=)
Principi del Linguaggio Futurista
I futuristi devono destrutturare il linguaggio tradizionale, perché devono rappresentare la modernità industriale, ed essa è dominata dalla velocità, dal dinamismo, dai cambiamenti che vogliano introdurre nel nuovo linguaggio:
Distrutturare la sintassi
Usare il verbo all’infinito
Eliminare l’aggettivo
Eliminare l’avverbio
Eliminare la punteggiatura
Vogliono più analogie_ ossia un’associazione arbitraria tra 2 elementi distanti, un’associazione non caratterizzata da un nesso logico.
Secondo Marinetti bisogna stabilire delle analogie sempre più vaste, parla proprio di una grandezza delle analogie sempre più vaste. Quindi il poeta o lo scrittore futurista non deve stabilire analogie tra cose che sono vicine tra loro, ma tra cose ed elementi distanti, che sembrano non avere a che fare l’uomo con l’atro. E la definisce come “l’amore profondo che collega le 2 cose distanti”
(3,4,5,6 sono elementi che nel discorso rallentano il ritmo, cioè rallentano la velocità della modernità)