Concetti Chiave
- L'industrializzazione e la crisi del positivismo stimolano nuovi movimenti artistici, tra cui il decadentismo, nato in Francia come reazione alla repressione politica.
- I decadenti rifiutano la ragione e la democrazia, preferendo l'intuizione artistica e criticando la massa e l'uguaglianza.
- Promuovono una libertà assoluta, eliminando le distinzioni tra reale e ideale, arte e vita, focalizzandosi sul valore estetico.
- Il decadentismo enfatizza un'interpretazione soggettiva del mondo, valutando l'artista per la sua capacità di esprimere esperienze personali.
- La svalutazione della storia e dell'azione porta all'importanza della memoria, segnando la transizione verso la modernità culturale.
Indice
L'industrializzazione e il decadentismo
L’avanzare dell’industrializzazione e delle sue conseguenze economiche e sociali, la crisi del positivismo, il sorgere di forme di pensiero irrazionaliste, il diffondersi di nuovi studi di scienze umane, fa avvertire gli effetti nel campo della creatività artistica e, in particolare, di quella letteraria.
Negli anni fra il 1840 e il 1880 prende forma un movimento destinato a diffondersi in tutta Europa, che viene indicato col termine decadentismo.
Esso ha la sua origine in Francia e trova occasione di manifestarsi nel bisogno avvertito da un gruppo dio intellettuali di rifiutare la realtà politica creatasi con la repressione del movimento rivoluzionario della comune.
Il rifiuto della ragione e della democrazia
La svalutazione della ragione comporta il rifiuto da parte del nuovo tipo di intellettuale di ogni prospettiva democratica, che si regge su criteri di uguaglianza, i quali risalgono ad una lettura in chiave logica dei diritti dell’uomo.
I decadenti invece vedono in essa solo il trionfo della massa. Nel decadentismo Il rifiuto dell’azione concreta nel quotidiano non significa l’annullamento di ogni funzione per la figura dell’artista. Dato che alla ragione i decadentisti sostituiscono come strumento privilegiato di conoscenza l’intuizione, essi contrappongono proprio il il modello dell’artista.
Libertà assoluta e valore estetico
La svalutazione delle leggi morali porta alla celebrazione di una libertà assoluta: ogni precedente distinzione fra reale e ideale, fra arte e vita viene eliminata. Unica norma valida rimane il valore estetico. Fra gli atteggiamenti più caratteristici dei poeti rientrano il satanismo e il maledettismo.
Interpretazione soggettiva e memoria
Il valore dato alle sensazioni porta gli intellettuali decadenti a privilegiare un’interpretazione del tutto soggettiva del mondo. L’artista è giudicato in base alla sua capacità di esprimere una personale interpretazione delle proprie esperienze di vita.
Come si svaluta l’azione si svaluta anche la storia. Il tema del tempo assume nuovo significato trasformandosi nel motivo della memoria. Il decadentismo segna la fine dell’ottocento e, l’esaurirsi del primato della cultura europea, ma apre il mondo anche alla modernità. In Italia già la scapigliatura aveva in parte preannunziato il decadentismo che appare però chiaramente solo nelle opere di D’Annunzio, Pascoli, e di Pirandello.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e le caratteristiche principali del decadentismo?
- Come viene percepita la democrazia dai decadenti?
- Qual è il ruolo dell'artista nel movimento decadente?
Il decadentismo nasce in Francia tra il 1840 e il 1880 come reazione all'industrializzazione e alla repressione politica, caratterizzato dal rifiuto della ragione e della democrazia, e dalla celebrazione della libertà assoluta e del valore estetico.
I decadenti svalutano la ragione e vedono la democrazia come il trionfo della massa, rifiutando le prospettive democratiche basate sull'uguaglianza e i diritti dell'uomo.
Nel decadentismo, l'artista è visto come colui che esprime una personale interpretazione delle esperienze di vita, privilegiando l'intuizione e l'interpretazione soggettiva del mondo, mentre si svaluta l'azione concreta e la storia.