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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, nato Ettore Schmitz a Trieste, ha scritto con uno pseudonimo che rifletteva la sua identità culturale di confine tra italianità e cultura europea.
  • L'amicizia con James Joyce fu cruciale per il riconoscimento letterario di Svevo, aiutandolo a ottenere apprezzamento internazionale, specialmente in Francia.
  • La scrittura per Svevo rappresentava una ribellione contro i valori borghesi e un mezzo per l'auto-conoscenza, con un focus sull'inettitudine dei suoi personaggi.
  • Il concetto di inettitudine in Svevo riflette un'influenza di Schopenhauer e si manifesta in personaggi conflittuali e insicuri, opposti ai "sani" della società.
  • Influenzato da Marx, Darwin, Nietzsche e Freud, Svevo esplorò temi di alienazione, critica borghese e psicoanalisi, pur ritenendo quest'ultima più utile per l'autoconoscenza che come terapia.

Indice

  1. Le origini e la formazione di Svevo
  2. Il percorso letterario di Svevo
  3. L'amicizia con Joyce e il successo
  4. La letteratura come sfogo e trasgressione
  5. L'inetto e l'influenza filosofica
  6. Influenze filosofiche e psicoanalisi

Le origini e la formazione di Svevo

Italo Svevo nasce a Trieste in una famiglia di origini ebraiche. La città, allora parte dell’Impero austro-ungarico, ha un ruolo centrale nelle sue opere, poiché rappresenta lo scenario di quest’ultime ed è un crocevia di popoli e culture diverse.

Egli era un autodidatta e inizialmente si reca in Germania per studiare il tedesco e migliorare le sue doti da contabile, qui però si avvicina alla letteratura. Questa infatti, era la sua passione poiché la vedeva come uno strumento per sfogarsi, ma il padre lo indirizza verso il lavoro di commerciante.

Il percorso letterario di Svevo

Il suo vero nome è Ettore Schmitz e decide di scrivere le opere con lo pseudonimo “Italo svevo” che rappresentava la sua italianità ma allo stesso tempo la cultura sveva cioè europea, questo perché egli si considerava uno scrittore di confine. Appartenente all’alta borghesia triestina, Svevo diventa manager dell’azienda di vernici del suocero, ottenendo una posizione sociale invidiata. Per lavoro viaggia spesso, soprattutto in Inghilterra, dove studia l’inglese con Joyce. Successivamente, venne a conoscenza delle opere di Sigmund Freud e della psicoanalisi a cui egli fa richiamo in alcune sue opere. Nonostante ciò, egli non aveva una grande fiducia nella psicoanalisi ma allo stesso tempo lo possiamo definire come l’iniziatore del romanzo psicologico.

L'amicizia con Joyce e il successo

L’amicizia con Joyce si rivela fondamentale: dopo il fallimento dei suoi primi due romanzi, Svevo voleva rassegnarsi, ma tentò in un ultimo sforzo per scrivere “La coscienza di Zeno” ma anche questo non ebbe molto successo e per questo decise di abbandonare la letteratura. Joyce però lo valorizza, e apprezzando le sue opere, le fece conoscere ad altri intellettuali, tra cui Eugenio Montale. Così, Svevo ottenne il riconoscimento solo in tarda età. Joyce gli consente di avere successo anche in Francia, dove molti intellettuali lo ammirano.

Infine, una volta fatto ritorno in Italia, a Treviso, muore di morte violenta in un incidente schiantandosi contro un albero.

La letteratura come sfogo e trasgressione

Per Svevo la letteratura gli permette di sfogarsi e dopo che i primi suoi due romanzi non ebbero successo, egli voleva abbandonare la scrittura ma capisce che quest’ultima è per lui un vizio e per questo non può farne a meno.

La scrittura viene vista da Svevo, anche come una trasgressione all’ambiente borghese in cui vive ed è un modo per fare rivolta all’educazione dei padri, che impongono valori ai figli.

Inoltre secondo lui la scrittura svolge un’azione chiarificatrice poiché è l’unico strumento che aiuta a conoscere se stessi. Infatti tutti i personaggi di Svevo sono considerati inetti e per questo svolgono un’indagine interiore (non a caso i protagonisti sono tutti scrittori). Per questo motivo il tema che accomuna tutte le sue opere è l’inettitudine.

L'inetto e l'influenza filosofica

L’inetto è l’uomo insicuro che non prende posizioni, riflettendo l’inquietudine del suo tempo. Svevo si focalizza sull’uomo dell’alta borghesia che si trova in conflitto con se stesso e deve lottare con forze superiori. La sua incapacità di scegliere lo porta a confrontarsi con personaggi opposti a lui: uomini sicuri di sé, che raggiungono i loro obiettivi. Egli infatti viene influenzato da Schopenhauer che gli fa arrivare a pensare che nella società esistono 2 categorie di persone in contrapposizione:

i sani (coloro che sanno come si agisce e sono integrati nella società);

i malati (sono gli inetti che invece si sentono deboli e sono indecisi).

Influenze filosofiche e psicoanalisi

Egli inoltre viene influenzato anche da Marx e ne riprende il tema dell’alienazione, cioè spiega che nel mondo del lavoro si creano meccanismi psicologici che portano l’uomo a estraniarsi.

Viene ispirato anche da Darwin da cui riprende e spiega il rapporto tra individuo e società.

Con Nietzsche invece condivide la critica dei valori del mondo borghese ovvero valori che non riconosce e in cui non ci si ritrova.

Infine riprende la psicanalisi di Freud, affermando che quest’ultima è uno strumento di conoscenza. Questa però non è efficace come sistema terapeutico ma solo per conoscere la psiche umana e per studiarne l’inconscio.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la formazione di Italo Svevo?
  2. Italo Svevo, nato a Trieste in una famiglia di origini ebraiche, si avvicina alla letteratura durante un soggiorno in Germania, nonostante il padre lo avesse indirizzato verso il commercio.

  3. Come ha influenzato l'amicizia con James Joyce la carriera di Svevo?
  4. L'amicizia con Joyce è stata fondamentale per Svevo, poiché Joyce ha apprezzato e promosso le sue opere, portandole all'attenzione di altri intellettuali e contribuendo al suo tardivo riconoscimento.

  5. Qual è il ruolo della letteratura per Svevo?
  6. Per Svevo, la letteratura è uno strumento di sfogo e trasgressione, un modo per ribellarsi ai valori borghesi e per conoscere se stessi, nonostante i suoi primi insuccessi letterari.

  7. Chi è l'inetto secondo Svevo e quali influenze filosofiche lo caratterizzano?
  8. L'inetto è l'uomo insicuro e indeciso, influenzato da Schopenhauer, che si confronta con personaggi sicuri di sé. Svevo esplora l'inettitudine come tema centrale delle sue opere.

  9. Quali sono le influenze filosofiche e psicoanalitiche su Svevo?
  10. Svevo è influenzato da Schopenhauer, Marx, Darwin, Nietzsche e Freud, integrando temi come l'alienazione, la critica dei valori borghesi e l'uso della psicoanalisi come strumento di conoscenza.

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