Larry Berry
Ominide
8 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Italo Svevo, nato Aron Hector Schmitz, è uno scrittore italiano del Novecento che ha trovato l'ispirazione per scrivere durante la sua carriera bancaria a Trieste.
  • Svevo è noto per il suo personaggio "inetto", un individuo inadatto alla società, e per l'evoluzione di questo tema nel suo romanzo "La coscienza di Zeno".
  • Il suo pensiero letterario è stato influenzato da Schopenhauer, Darwin e Freud, riflettendo una visione introspective e psicologicamente profonda della vita.
  • Svevo ha affrontato critiche per il suo uso della lingua italiana, spesso caratterizzata da errori grammaticali, che però arricchiscono i suoi personaggi e il senso delle sue opere.
  • Nonostante le difficoltà iniziali, grazie al sostegno di James Joyce e Eugenio Montale, Svevo ha ottenuto un successo internazionale postumo.
In questo appunto si descrivono la vita, le opere, il pensiero del grande scrittore italiano del Novecento Italo Svevo. Si prendono in considerazione anche sue frasi celebri.
Svevo, Italo - Biografia, pensiero, stile articolo

Indice

  1. Pensiero letterario di Italo Svevo
  2. Italo Svevo
  3. Il personaggio dell'inetto che si contrappone a quello di Zeno Cosini
  4. Frasi celebri di Italo Svevo

Italo Svevo

Aron Hector Schmitz

nasce a Trieste nel 1861 da genitori ebrei, la cui disponibilità economica consente al figlio di intraprendere gli studi commerciali e di lavorare a vent’anni in una banca di Trieste.

Nel 1887 si stufa della monotonia del suo lavoro e trova la giusta ispirazione per scrivere, con lo pseudonimo di Italo Svevo, che riflette la consapevolezza dell’autore di sentirsi un incrocio tra la cultura italiana e quella tedesca e, successivamente, anche di rappresentare una sorta di “nemico” nel clima della guerra. Il suo primo romanzo è Una vita, di poco successo. Dopo aver lavorato con il suocero ed aver viaggiato per l’Europa, nel 1907 decide di imparare l’inglese e si fa dare lezioni da James Joyce. Questi legge per primo il capolavoro di Svevo e lo avvia al successo internazionale. Sono anni in cui Svevo si avvicina alla psicanalisi e alla depressione dovuta al conflitto che lo tiene lontano dalla famiglia, essendo lui il solo cittadino italiano degli Schmitz. Nel 1923 viene pubblicato La coscienza di Zeno e con esso Svevo diventa celebre. Dopo il supporto di Eugenio Montale, Svevo è ispirato ad iniziare un quarto romanzo, ma non lo completa poiché muore in un incidente stradale nel 1928.

Pensiero letterario di Italo Svevo

Svevo è unicamente uno scrittore di prosa, un narratore attento alla vita dell’individuo e alla contemporaneità. Si forma con l’influenza del Naturalismo francese (Balzac e Flaubert) e della narrativa russa, con esponente di spicco Dostoevskij.
Svevo si presta a descrivere situazioni ed ambienti seguendo una linea positivistica, accompagnata da un’introspettiva psicologica. La figura ricorrente è quella dell’inetto: l’individuo in aptus, cioè inadatto alla società e alla vita in generale, conduce la propria esistenza senza gestirla appieno. Questo impianto tipico ottocentesco viene completamente ribaltato nella Coscienza di Zeno, dove si ha uno stile caratteristico del Novecento.
Il pensiero di Svevo dal punto di vista filosofico è stato influenzato da:

  • Schopenhauer: l’uomo non ha il dominio completo sulla propria sorte perché è comandato dalla Volontà.
  • Darwin: la società cresce a ritmo esponenziale con risorse sempre più insufficienti che generano la lotta per l’esistenza. Dallo scienziato, Svevo riprende anche la selezione naturale con qualche allusione al progresso.
  • Freud: è importante per la fondazione della moderna psicanalisi, grazie alla quale Svevo, benché trovasse noiose le opere di Freud, riesce a dare una visione d’insieme del personaggio di Zeno Cosini, sia interiore che esteriore.

Il personaggio dell'inetto che si contrappone a quello di Zeno Cosini

Al personaggio dell’inetto si contrappone il vincente, l’uomo di successo e invidiabile che, nel caso di Zeno, si rispecchia in Guido Speier. Sono evidenti anche altri antagonismi fra personaggi, quali la donna superficiale e molto femminile, sensuale e la donna pacata, risoluta e meno affascinante ma con ottime doti morali. Tutti i personaggi sono credibili e “vivi” perché mostrati con i pregi e difetti, pensieri e dialoghi, volontà e impulsi. Anche se molte vicende narrate prendono spunto da fatti realmente accaduti all'autore, opere come la Coscienza di Zeno non sono un’autobiografia, ma un modo per rendere complesso il rapporto tra autore e personaggio, che spesso finisce con il coincidere con il suo creatore, che sa cosa si prova in certe situazioni e può dunque parlarne nei suoi libri.
Svevo voleva “fare letteratura”, cioè scrivere riguardo la vita ogni giorno, per allenarsi e per capire a fondo il proprio essere. L’autore affermava che la scrittura, la letteratura rendono il soggetto consapevole di esistere e gli danno una possibilità per esprimersi e comprendere la sua natura. Da questo deriva la necessità di adoperare un linguaggio serio, poiché se la letteratura è lo specchio della vita, così come non si gioca con la vita allora non si deve giocare con le parole. Nella narrativa di Svevo sono rare le figure retoriche.
Svevo, Italo - Biografia, pensiero, stile articolo
La critica attaccò pesantemente gli scritti di Svevo per l’uso di una “lingua strana”. Lo scrittore era bilingue e fece spesso errori grammaticali quali l’errore della concordanza dei tempi verbali, l’uso errato di preposizioni oppure anche termini impropri o più goffi rispetto a quelli ideali. L’italiano è una lingua che presta attenzione ai dettagli e per non essere ulteriormente demolito dai critici, i quali ponevano un freno al suo successo, Svevo fece stampare una riedizione corretta, ma alcuni errori rimasero. Quelle stesse sgrammaticature sono simbolo dei personaggi, sono parte di loro e per alcuni sono il simbolo del loro disagio. Svevo è stato un autore più interessato al significato che alla forma.

Frasi celebri di Italo Svevo

Ecco alcune frasi famose di Italo Svevo:
“Il tempo, per me, non è quella cosa impensabile che non s’arresta mai. Da me, solo da me, ritorna.”
“Penso che il rimorso non nasca dal rimpianto di una mala azione già commessa, ma dalla visione della propria colpevole disposizione. La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare l'altra parte e la trova deforme. Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso."
“Chissà se l'amo? È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore.”
“Tanti a questo mondo apprendono soltanto ascoltando se stessi o almeno non sanno apprendere ascoltando gli altri.”
“La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale.”
“A una data età nessuno di noi è quello a cui madre natura lo destinava; ci si ritrova con un carattere curvo come la pianta che avrebbe voluto seguire la direzione che segnalava la radice, ma che deviò per farsi strada attraverso pietre che le chiudevano il passaggio.”
“Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.”
“E' libertà completa quella di poter fare ciò che si vuole a patto di fare anche qualche cosa che piaccia meno. La vera schiavitù è la condanna all'astensione: Tantalo e non Ercole.”

  • “Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più. Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non lo saprà imitare. Si muore precisamente nello stato in cui si nasce, le mani organi per afferrare o anche inabili a tenere.”
  • Domande da interrogazione

    1. Qual è l'origine del nome d'arte "Italo Svevo"?
    2. Il nome d'arte "Italo Svevo" riflette la consapevolezza dell'autore di sentirsi un incrocio tra la cultura italiana e quella tedesca, e rappresenta una sorta di "nemico" nel clima della guerra.

    3. Quali influenze letterarie e filosofiche hanno plasmato il pensiero di Italo Svevo?
    4. Svevo è stato influenzato dal Naturalismo francese, dalla narrativa russa, e da filosofi come Schopenhauer, Darwin e Freud, che hanno contribuito alla sua visione letteraria e psicologica.

    5. Come viene rappresentato il personaggio dell'inetto nei romanzi di Svevo?
    6. L'inetto è un individuo inadatto alla società e alla vita, che conduce la propria esistenza senza gestirla appieno, un tema che viene ribaltato nella "Coscienza di Zeno" con uno stile caratteristico del Novecento.

    7. Qual è il rapporto tra autore e personaggio nei romanzi di Svevo?
    8. Nei romanzi di Svevo, il rapporto tra autore e personaggio è complesso, spesso coincidente, poiché l'autore sa cosa si prova in certe situazioni e può parlarne nei suoi libri, rendendo i personaggi credibili e "vivi".

    9. Quali critiche ha ricevuto Svevo riguardo al suo uso della lingua italiana?
    10. Svevo è stato criticato per l'uso di una "lingua strana" con errori grammaticali, simbolo del disagio dei personaggi, ma era più interessato al significato che alla forma, e ha corretto alcuni errori nelle riedizioni delle sue opere.

    Domande e risposte

    Hai bisogno di aiuto?
    Chiedi alla community