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Concetti Chiave

  • Camillo Sbarbaro's prose in "Licheni" aims to create an encyclopedic overview of lichens, blending scientific knowledge with a holistic vision of the world.
  • Sbarbaro views the natural world as intrinsically linked to specific places, with plants like pines, vines, and prickly pears representing survival and tenacity.
  • Lichens are highlighted for their adaptability, thriving in diverse environments from deserts to glacial areas, but they are notably sensitive to human proximity.
  • The classification of lichens in the text reflects their immense diversity in size, form, and color, challenging traditional taxonomy with a rich, descriptive vocabulary.
  • Sbarbaro emphasizes the subjective nature of scientific classification, acknowledging that interpretations can vary and remain conjectural until proven otherwise.

Indice

  1. La tensione enciclopedica nella letteratura
  2. Sbarbaro e il mondo dei licheni
  3. Adattamento e habitat dei licheni
  4. Diversità e classificazione dei licheni
  5. Dimensioni e forme dei licheni
  6. Colori e classificazione botanica
  7. Classificazione e soggettività scientifica

La tensione enciclopedica nella letteratura

Nonostante il romanzo sia la forma enciclopedica per eccellenza nella modernità, non si deve infatti pensare che solo questo genere possa rendere conto della tensione enciclopedica della letteratura moderna contemporanea.

Qui troviamo una prosa d’arte che risale agli anni trenta e risale al libro “Trucioli”, la cui prima edizione fu pubblicata nel 1920, seguita poi da 1948 e 1963, ed il brano fa parte della seconda edizione.

Sbarbaro e il mondo dei licheni

Sbarbaro fu un grande collezionista di fama internazionale di licheni, tanto che alcuni sono esposti in musei botanici in Svezia e California, la prosa che li descrive è essa stessa un tentativo di sistemazione enciclopedica di questo settore del regno vegetale tanto che lui organizza l’esposizione in nove punti numerati [il primo e il nono danno una chiave di lettura interessante: un erbario di licheni contiene un campionario del mondo, coniuga quindi lo specialismo della contemporaneità con lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e l’esigenza antica di collegare la visione specialistica in una visione più organica che abbracci il reale]. Il questo microcosmo di licheni Sbarbaro riesce a far confluire il macrocosmo del mondo, pianeta terra presenta già dall’apertura, quando l’autore dice “far raccolta di piante è farla di luoghi”, lui vede il mondo vegetale come intrinseco ai luoghi, ogni pianta è legata per la sua conformazione all’ambiente in cui è cresciuta. Lui ha un debole per il mondo naturale, perché questo si identifica ad un determinato luogo e quindi ci parla di questo habitat, il mondo vegetale peraltro diventa allegoria della visione del mondo, e vive a fatica ma con tenacia, riuscendo a sfruttare il poco che l’ambiente mette a disposizione. Le piante più rappresentative sono:

- Pino, che si abbarbica tra i dirupi della riviera ligure e resiste alle intemperie;

- Vite, che sembra mineralizzarsi aggrappandosi ad un muro;

- Fico d’India, vive ai lati delle strade e fa da confine nelle campagne del sud e sembra far tesoro della poca acqua piovana

A lui piace questa espressione della sofferenza, della sopravvivenza con tenacia in mezzo alle difficoltà, dice infatti nel secondo paragrafo di avere una “predilezione per le esistenze in sordina”, da cui nasce la sua passione per i licheni “incospicui e negletti”, che però sono riusciti a tappezzare della loro presenza tutti i luoghi. La sua passione nasce molto presto, nei banchi di scuola quando un suo maestro gli chiese di parlare dell’orobanche, ossia una pianta parassita che cresce spontanea: “m’alzai in punta di piedi per vedere dal libro che il maestro teneva aperto davanti, se dovevo rifarmi a parlare da radici o da zampe. Per ciò forse, appena lo studio della botanica cessò d’essere un obbligo iniziai un erbario”. Nel testo sono presenti diverse denominazioni scientifiche ufficiali che classificano le varie specie di questa pianta, si trova infatti una varietà enorme di licheni, i paragrafi a seguire procedono in maniera classificatoria, a differenza dei gioielli di Gabba troviamo infatti uno sforzo che descrive questa enorme costellazione.

3.

Adattamento e habitat dei licheni

Il terzo paragrafo spiega dove crescono i licheni, dando una rappresentazione della capacità d’adattamento alle situazioni ambientali e climatiche diverse che hanno poi generato specie diverse: “Il lichene prospera dalla regione delle nubi agli spruzzati dal mare. Scala le vette dove nessun altro vegetale attecchisce. Non lo scoraggia il deserto; non lo sfratta il ghiacciaio; non i tropici o il circolo polare. Sfida il buio della caverna e s’arrischia nel cratere del vulcano. Teme solo la vicinanza dell’uomo”.

4.

Diversità e classificazione dei licheni

Nel quarto si spiega come i licheni preferiscano crescere sul legno o sul sasso, nella prima categoria troviamo però chi predilige il legno morto, chi le foglie, chi la corteccia, chi il legno secco altri il legno marcio, nella seconda categoria si fa riferimento alla verrucaria, che insieme ad altri licheni riesce a secernere degli acidi con i quali perfora la pietra e quindi a radicarsi proteggendosi dal vento. Ci sono licheni delicati che basterebbe il minimo urto a farli polverizzare, altri che vivendo sulla sabbia e quindi non posso radicarsi [si arrotolano, “déracinés dei licheni, i licheni senza fissa dimora”]. Poi, ci sono i licheni che amano il vetro, e qui cita un episodio che era salito agli onori della cronaca: “Corse anzi a suo tempo i giornali l’allarme per una macchia che minacciava di distruzione i vetri istoriati della cattedrale di Reims […] un altro ha tolto a pigione sull’Appia la tomba di Cecilia Metella”. Alcuni licheni preferiscono l’acqua, di lago, corrente o di mare, altri invece il vento, Sbarbaro ci mette quindi di fronte alla difficoltà di classificare un mondo così variegato.

5.

Dimensioni e forme dei licheni

Nel quinto paragrafo si parla di dimensioni, alcuni sono grandi come alberelli fino all’anca, altri così minuscoli che non si possono vedere a occhio nudo chiamati “Virgola, Puntofermo e Asterisco”.

6. Nel senso si tratta della forma, l’uomo moderno si trova in difficoltà perché le sue conoscenze sono a tal punto avanzate che gli schemi antichi, elaborati quando non si conoscevano meno specie di licheni, ora non rendono più conto della multiforme varietà di licheni. “Il lichene è il più multiforme dei vegetali. Koerber si illuse di irreggimentarli tutti sotto le denominazioni di crostosi, fogliosi e arborescenti. Ognuno di questi aggettivi quanti significati deve accogliere per abbracciare alla meglio il polimorfismo dei licheni!”. Questa tripartizione non è abbastanza oggi, e quindi Sbarbaro si diverte a rappresentare la varietà creando associazioni semantiche invocando aree semantiche che danno origine a collegamenti con i vari ambiti dell’esistente: “Un’intera tribù, le Grafidee, tappezza il sostegno di scritture indecifrabili: a caratteri minuscoli o maiuscoli, immersi o in rilievo: lineari, forcuti, cinesi, cuneiformi”. Il catalogo è tipico della forma enciclopedica con una serie di enumerazioni che alimentano l’effetto meraviglia e fanno capire la varietà, lui dice infatti “Simula il lichene ogni sorta di manufatti: encausti, intarsi, trafori, mosaici; bissi e feltri; coppe, clave, aghi, fibbie, caschi, scudi, chiodi; fiammiferi; nastri, reti, flabelli; cuoi impressi; velluti e pizzi al tombolo”.

7.

Colori e classificazione botanica

Il settimo si occupa dei colori, il lichene “è il più policromo dei vegetali”, volendo stupire il lettore per le meraviglie di questo mondo vegetale, si limita a dare descrizione delle varianti del non-colore, ossia il grigio: “Distinte le sue tappe principali in grigio, bruno, fosco ed atro; il primo a sua volta in grigio perla, grigio acciaio, grigio piombo, grigio cenere eccetera; e così via per gli altri”. A precisare la gradazione, parla della nomenclatura latina botanica “ricorre ai loro comparativi e superlativi; a diminutivi come fusculus, furvellus, nigritulus; ad intensivi come tenebricosus; a participi come nigricans, fuscescens per indicare la tendenza ad un colore non raggiunto; ad aggettivi come nigratus, obscuratus per designare una tinta che non propria al lichene ma gli sembra sovrapposta”.

8.

Classificazione e soggettività scientifica

L’ottavo riguarda la classificazione, “Quando di lui si è detto che appartiene al regno vegetale, si è detto tuttociò che di certo sul suo conto si sa.”, ci sono state diverse classificazioni controverse e scorrette, cambiando secondo l’osservatore, entra infatti in gioco il ruolo soggettivo dell’uomo che interpreta il mondo sulla base del suo sguardo, ma che ci mette davanti al valore ipotetico e congetturale della scienza fino a prova contraria.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del romanzo nella tensione enciclopedica della letteratura moderna?
  2. Il romanzo è considerato la forma enciclopedica per eccellenza nella modernità, ma non è l'unico genere che esprime la tensione enciclopedica della letteratura moderna contemporanea.

  3. Chi era Sbarbaro e quale era la sua passione?
  4. Sbarbaro era un collezionista di fama internazionale di licheni, e la sua prosa cerca di sistematizzare enciclopedicamente questo settore del regno vegetale.

  5. Come si adattano i licheni ai diversi habitat?
  6. I licheni mostrano una straordinaria capacità di adattamento, prosperando in ambienti estremi come deserti, ghiacciai, e crateri vulcanici, ma temono la vicinanza dell'uomo.

  7. Quali sono le difficoltà nella classificazione dei licheni?
  8. La classificazione dei licheni è complessa a causa della loro varietà e polimorfismo, rendendo inadeguati gli schemi antichi e richiedendo nuove associazioni semantiche.

  9. Come viene descritta la varietà cromatica dei licheni?
  10. I licheni sono descritti come i più policromi dei vegetali, con una gamma di grigi che include sfumature come grigio perla e grigio acciaio, utilizzando una nomenclatura botanica latina per precisare le gradazioni.

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