Concetti Chiave
- La poesia "Uomo del mio tempo" di Quasimodo riflette l'impatto devastante della Seconda guerra mondiale, sottolineando la necessità di una ricostruzione morale e psicologica dell'uomo.
- Utilizzando riferimenti biblici come Caino e Abele, Quasimodo critica l'uomo moderno, paragonandolo a un assassino senza scrupoli, simile all'uomo primitivo.
- La prima parte della poesia descrive l'evoluzione degli strumenti di distruzione dell'uomo, evidenziando come il progresso tecnologico abbia portato più sterminio che benessere.
- Nella seconda parte, Quasimodo condanna la guerra come un crimine fratricida, suggerendo che il male persiste nell'uomo contemporaneo, privo di sentimenti umani.
- La chiusura della poesia invita le future generazioni a non dimenticare gli errori del passato, per evitare di ripetere gli stessi orrori.
Indice
Risonanza della Seconda Guerra Mondiale
In questa poesia è evidente la risonanza legata all’esperienza della Seconda guerra mondiale, ancora più devastante della prima.
Svolta nella poesia di Quasimodo
Gli ermetici si rendono conto che non è possibile fare poesia come prima, quindi Quasimodo inizia, dopo 1945, a dare una svolta alla sua poesia.
Poesia civile e riferimenti biblici
Come tutto doveva mirare alla ricostruzione fisica, anche la poesia deve mirare alla costruzione morale e psicologica dell’uomo. Bisogna ricostruire l’uomo.
Viene chiamata “Poesia civile”
Questa poesia è composta nel 1945.
Quasimodo poteva ricostruire l’uomo solo attraverso gli insegnamenti cristiani, infatti in questa poesia troviamo dei riferimenti biblici (Caino e Abele), quindi un linguaggio biblico (espressioni della religione).
L’uomo di oggi, infatti, è come Caino, che uccide il proprio fratello senza scrupoli.
Ci sono tante ripetizioni tipiche dei canti religiosi, “senza”, “come sempre” “t’ho visto”.
Le allocuzioni corrispondono direttamente al personaggio a cui si rivolge, cioè a un Tu generico (un fratello, un uomo del tempo).
Critica all'uomo contemporaneo
Quasimodo mette l’uomo del XX secolo allo stesso piano dell’uomo preistorico, e dice che l’uomo delle caverne poteva anche essere giustificato, infatti uccideva perché si doveva difendere, mentre l’uomo contemporaneo - che si è evoluto -, è sempre rimasto uguale a se stesso, selvatico e primitivo, perché ha continuato ad uccidere. Il progresso infatti l’ha aiutato a creare altri mezzo di distruzione:
1. pietra;
2. fionda;
3. carlinga dell’aereo, che ha delle ali maligne (ipallage perché è l uomo che lo guida) e con le meridiane (strumento per indicare il tempo) di morte: come la meridiana indica l’ora del giorno con l’ombra, così l’aereo proietta la sua ombra nei luoghi in cui deve sganciare le bombe.
Abbiamo infatti il carro di fuoco (carro armato).
Poi vi è un anticlimax (torna indietro):
1. aereo;
2. carro armato;
3. forca;
4. ruota della tortura.
Progresso e distruzione
Poi parla di nuovo all'uomo, richiamandolo all’attenzione.
Anche se la scienza dell'uomo è progredita, è persuasa allo sterminio. Il progresso, anziché portare al benessere, ha portato allo sterminio (uomo senza amore e senza Cristo: è un climax perché l’amore in generale non c’è e nemmeno l’amore cristiano, che è più profondo). Quindi non c’è umanità. L’uomo si è assimilato ai suoi strumenti di morte, e non è affatto cambiato.
Riferimenti biblici e fratricidio
Qui si esplicita il riferimento biblico.
Il sangue versato odora (è ancora vivo) come quello versato nel giorno in cui il fratello (Caino) disse all’altro fratello (Abele) “andiamo ai campi” e nei campi lo uccide: fratricidio.
Ancora oggi la guerra è un delitto di un uomo contro l’altro uomo: lui condanna questo, non i paesi che stanno in guerra, perché quest’ultima è un crimine di un uomo contro un altro uomo.
Condanna della guerra e speranza futura
Infatti l’eco di queste parole (andiamo ai campi) è fredda (sinestesia; per dire che non è solo la mano compie il delitto, ma anche il cuore) perché priva di ogni sentimento e calore umano.
Tenace perché l’uomo continua ad uccidere.
E giunge fino all’uomo contemporaneo nella sua quotidianità.
In maniera circolare si ricollega all’apertura, che si rivolge all’uomo del suo tempo.
Quasimodo poi si rivolge agli uomini futuri affinché questo non accada (allocuzione ai figli, futura generazione): invita a non dimenticare, perché solo così si può sperare di non commettere altro male.
Analogie e nuovi modelli
Analogia che fa riferimento alle nuvole, ma il sangue non genera le nuvole, ovvero il sangue ha avuto sugli uomini lo stesso effetto che le nuvole hanno sugli uomini, ha oscurato la mente.
Non dice i nuovi modelli, ma quelli che non devono essere i nuovi modelli (le cenere della dimenticanza deve ricoprire le tombe, facendole affondare è una metafora con la nave che scompare).
Gli uccelli neri (i corvi, che vengono visti come presagi di sventura, qui si caricano di significato positivo) e il vento (analogicamente diventa il simbolo del rimorso, il cancellare tutto ciò che è stato) coprono il loro cuore (dell’uomo vecchio perché lo devono completamente annullare, e del nuovo perché devono chiudere col passato, essendo stati capaci di conservare solo il cuore, dalla quale può nascere il nuovo uomo).
Domande da interrogazione
- Qual è l'impatto della Seconda Guerra Mondiale sulla poesia di Quasimodo?
- Come Quasimodo critica l'uomo contemporaneo nella sua poesia?
- Qual è il ruolo dei riferimenti biblici nella poesia di Quasimodo?
- Qual è il messaggio di speranza che Quasimodo trasmette per il futuro?
- Come vengono utilizzate le analogie nella poesia di Quasimodo?
La Seconda Guerra Mondiale ha avuto una risonanza devastante che ha portato Quasimodo a una svolta nella sua poesia, spingendolo a ricostruire l'uomo attraverso una "poesia civile" con riferimenti biblici.
Quasimodo critica l'uomo contemporaneo paragonandolo all'uomo preistorico, sottolineando che, nonostante il progresso, l'uomo è rimasto primitivo e selvatico, continuando a uccidere con mezzi di distruzione sempre più avanzati.
I riferimenti biblici, come la storia di Caino e Abele, sono usati per evidenziare il fratricidio e la condanna della guerra, sottolineando che la violenza è un crimine di un uomo contro un altro uomo.
Quasimodo si rivolge alle generazioni future, invitandole a non dimenticare il passato per evitare di commettere ulteriori mali, sperando in un cambiamento che porti a un nuovo modello di umanità.
Le analogie, come quella tra il sangue e le nuvole, servono a rappresentare l'oscuramento della mente umana causato dalla violenza, mentre elementi come gli uccelli neri e il vento simboleggiano il rimorso e la necessità di cancellare il passato per costruire un nuovo futuro.