Concetti Chiave
- La guerra ha segnato una profonda svolta nella poesia, portando al declino di movimenti come l'Ermetismo.
- Dopo la guerra, poeti come Quasimodo e Gatto hanno elevato eventi della Resistenza a dignità storica ed epica.
- La poesia civile si distingue per una forte componente riflessiva, come evidenziato dai lavori di Pasolini e la rivista "Officina".
- L'elemento riflessivo nella poesia civile tende a fondersi completamente con ideologia e polemica.
- I poeti civili usano dichiarazioni programmatiche e denunce, come nel caso di "Ceneri di Gramsci" di Pasolini.
Indice
L'impatto della guerra sulla poesia
Anche nel campo della poesia la guerra scavò un solco profondo rispetto alla stagione precedente, portando a rapido esaurimento molto esperienze impostesi durante il ventennio, a cominciare dall’Ermetismo, in un articolo del 1946 sulla “Poesia contemporanea”, Salvatore Quasimodo scrisse che, dopo le devastazioni morali e materiali prodotte dalla guerra, anche per un poeta il problema capitale diventava nulla che meno che rifare l’uomo.
Rievocazione della guerra e Resistenza
Lui e Alfonso Gatto all’indomani della liberazione rievocarono le pagine eroiche e dolorose della guerra e della Resistenza, sollevando a dignità di eventi storici e figure leggendarie episodi concreti del conflitto e protagonisti e martiri, essi convertirono in senso epico la loro poesia in nome di una solidarietà che richiedeva il “noi”.
Poesia civile e riflessione ideologica
Poesia civile è poi senz’altro quella fiorita, per impulso soprattutto di Pier Paolo Pasolini, intorno alla rivista bolognese “Officina”, questi autori però si devono distinguere dalla più vasta famiglia dei poeti civili per lo sviluppo assunto nei loro testi dall’elemento riflessivo. Questo elemento è tanto prevaricante che alla fine lo spazio poetico risulta “assorbito senza residui dall’ideologia e dalla polemica”, i componenti legati a questa esperienza sono infatti legati da dichiarazioni programmatiche e denunce, come si nota in “Ceneri di Gramsci” di Pasolini.