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Concetti Chiave

  • "Mari del sud" è un poemetto narrativo di Cesare Pavese, scritto intorno al 1930, e fa parte della raccolta "Lavorare stanca".
  • Il componimento si concentra sulla figura di un cugino che ritorna nel paese natale dopo aver trovato fortuna nei "mari del sud".
  • L'opera è ambientata nelle Langhe, a Santo Stefano Belbo, paese natale di Pavese, e riflette elementi autobiografici.
  • Pavese esplora temi di nostalgia e il fenomeno dell'emigrazione giovanile in cerca di fortuna, mantenendo un legame con le proprie radici.
  • Il poemetto contrasta la figura del cugino, avventuroso e di successo, con il poeta stesso, che percepisce la città come un luogo ostile.

Indice

  1. Origine e contesto del poemetto
  2. Ritorno e nostalgia del cugino
  3. Contrasti tra città e campagna

Origine e contesto del poemetto

Mari del sud” rappresenta un poemetto narrativo di nove lasse prosodiche varibili, presente nella raccolta intitolata “Lavorare stanca”, in particolare nella sezione “Antenati”. Venne scritto attorno al 1930 e rappresenta anche il primo componimento poetico di Pavese, questa fu una mossa abbastanza originale e inaspettata da parte sua, al tempo infatti era più facile riscontrare componimenti in lirica pura e tradizionale invece che racconti in versi.

Questo componimento si focalizza principalmente sulla figura del cugino ritornato nel paese natale dopo aver trovato fortuna nei “mari del sud”, in realtà la storia ha un fondo realistico e autobiografico, è infatti ambientata nelle Langhe a Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese, e il protagonista sembra essere proprio il protagonista dell’autore, in quanto rievoca momenti particolarmente intimi tra di loro come quando camminano sulla cima di una collina in modo da ammirare il faro della Maddalena a Torino.

Ritorno e nostalgia del cugino

I due comunicano poco e quando lo fanno le parole pronunciate appartengono al vocabolario dialettale, forse perché entrambi sono impegnati nei loro pensieri assorti tra ricordi e riflessioni interne sul proprio passato, anche perché i due cugini si conoscono poco: il cugino era partito infatti quando il poeta era appena nato. Pavese mostra dunque quel fenomeno che vedeva giovani ragazzi allontanarsi dalle proprie famiglie e dai propri paesi in cerca di maggiore fortuna, il cugino infatti racconta “la vita va vissuta lontano dal paese, dove si profitta e si gode”. Tuttavia, nonostante il primo entusiasmo generale che domina i cuori dei giovani impavidi alla partenza, la nostalgia per la propria casa e per i propri affetti si fa sentire, non a caso il ragazzo dice “le langhe non si perdono” e forse proprio per questo si ricorda ancora come parlare in dialetto, mantenendo quindi uno stretto contatto con le proprie radici e la propria infanzia.

Contrasti tra città e campagna

Il giovane diventa quindi una sorta di Ulisse, allontanatosi per esigenze economiche e ritorna completamente cambiato ma che in fondo in fondo appare ancora lo stesso, nel suo caso infatti è ritornato in patria come più ricco, più formato e più intraprendente di altri suoi coetanei rimasti nelle langhe. Il giovane poeta fa parte proprio di quella categorie di persone che invece non riesce ad apprezzare la città e quindi a viverci, la interpreta infatti come un luogo impuro, ostile e sede di “infinite paure” e quindi rappresenta per lui un vero e proprio incubo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e il contesto del poemetto "Mari del sud"?
  2. "Mari del sud" è un poemetto narrativo di Cesare Pavese, scritto intorno al 1930 e incluso nella raccolta "Lavorare stanca". È ambientato nelle Langhe a Santo Stefano Belbo, paese natale di Pavese, e si concentra sulla figura del cugino ritornato dopo aver trovato fortuna nei "mari del sud".

  3. Come viene rappresentato il ritorno e la nostalgia del cugino nel poemetto?
  4. Il cugino, tornato al paese natale, comunica poco e usa un vocabolario dialettale, riflettendo sulla nostalgia per la casa e gli affetti. Nonostante il successo altrove, mantiene un legame con le sue radici, esprimendo che "le langhe non si perdono".

  5. Quali contrasti emergono tra città e campagna nel poemetto?
  6. Il poemetto evidenzia il contrasto tra la città, vista come un luogo impuro e ostile, e la campagna, rappresentata dalle Langhe, che il protagonista considera un rifugio sicuro. Il cugino ritorna cambiato ma ancora legato alle sue origini, mentre il poeta non riesce ad apprezzare la vita cittadina.

  7. In che modo il cugino viene paragonato a Ulisse?
  8. Il cugino è paragonato a Ulisse perché, come lui, si è allontanato per motivi economici e ritorna cambiato, più ricco e intraprendente. Tuttavia, nonostante il cambiamento, mantiene un legame profondo con le sue radici e la sua infanzia nelle Langhe.

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