Concetti Chiave
- Cesare Pavese's literary style consistently intertwines with myth, as seen in his novels "La luna e il falò" and "I mari del sud".
- Pavese creates a narrative circle by revisiting the theme of a character returning home, similar to the journey of Ulysses.
- During the 1940s, Pavese delved into religion, anthropology, and myth, influenced by his personal emotional struggles.
- Inspired by Carl Gustav Jung, Pavese advocated distancing from societal archetypes to connect with nature and uncover hidden truths.
- "Dialoghi con Leucò" encapsulates Pavese's existential crisis, pondering human sadness, societal chaos, and inevitable fate.
Indice
Il mito nella letteratura di Pavese
Nello stile della letteratura di Cesare Pavese si può notare chiaramente un collegamento ed un interesse per il mondo del mito, e questo risulta una costante nella sua carriera, basta pensare che nel suo ultimo romanzo conosciuto come “La luna e il falò” la trama risulta strettamente legata a quella di un poemetto scritto nella fase giovanile della sua carriera e conosciuto come “I mari del sud”.
Ritorno alle origini e cerchio
Pavese si focalizza infatti in entrambi i casi su un personaggio che ritorna finalmente al suo paese natale dopo anni di lontananza forzata, si era infatti allontanato per cercare fortuna altrove come una sorta di Ulisse, dunque sembra che ponendo tale similarità all’inizio e alla fine del suo percorso d’autore, Pavese crei una sorta di cerchio che si chiude, un ulteriore ritorno enfatizzato dalla trama e da questo particolare processo.
Crisi esistenziale e ricerca interiore
L’interesse per questo mondo fantastico, suscitò in particolare negli anni quaranta, quando Pavese iniziò ad intraprendere una rinomata ricerca nel mondo della religione, dell’antropologia e, per l’appunto, del mito, in questo periodo l’autore si sentiva infatti perso e stava vivendo una situazione complicata dal punto di vista emotivo quindi scavare nei meandri della psicologia umana risultò per lui come una sorta di necessità.
Influenze di Jung e archetipi
Entrò dunque a contatto con opere di autori come Carl Gustav Jung, nella speranza di ritrovare qualche verità nascosta: arrivò alla conclusione che fosse necessario allontanarsi da tutti gli archetipi della società in cui si vive (dalla scienza, alla ragione, alla morale) per favorire un processo che permette di entrare a contatto con la natura e scoprire tutti quei fenomeni tabù che vengono nascosti all’uomo e per attivare questo procedimento ci possono essere diverse strada, come la religione, il mistero, la superstizione o anche la magia.
Dialoghi con Leucò e pessimismo
Una delle opere che meglio trasmette questo suo ideale è “Dialoghi con Leucò”, scritto proprio nel mezzo di questa sua crisi esistenziale, si sofferma a ragionare sui sentimenti umani volti alla tristezza, sul caos della società e in generale sul destino immancabile a cui ogni uomo è condannato, quest’opera racchiude tutto il pessimismo come una sorta di testamento prima della sua morte precoce. Secondo Pavese però rimane sempre un luogo mitico, che raccoglie l’ideale di regressione, ed è rappresentato dai luoghi dell’infanzia, nel suo caso si palesa con le colline delle Langhe che diventano per lui spazi sconfinati, materni e contemplativi.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del mito nella letteratura di Cesare Pavese?
- Come si manifesta il tema del ritorno alle origini nelle opere di Pavese?
- In che modo la crisi esistenziale ha influenzato la ricerca interiore di Pavese?
- Quali influenze ha avuto Carl Gustav Jung su Pavese?
Il mito è una costante nella carriera di Pavese, evidente nel suo interesse per il mondo mitologico, come dimostrato nel romanzo "La luna e il falò" e nel poemetto "I mari del sud".
Pavese esplora il tema del ritorno alle origini attraverso personaggi che, come Ulisse, tornano al loro paese natale dopo anni di lontananza, creando un cerchio narrativo che si chiude.
Durante gli anni quaranta, Pavese ha intrapreso una ricerca nel mondo della religione, dell'antropologia e del mito, spinto da una crisi emotiva e dalla necessità di esplorare la psicologia umana.
Pavese è stato influenzato dalle opere di Jung, arrivando alla conclusione che fosse necessario allontanarsi dagli archetipi sociali per entrare in contatto con la natura e scoprire fenomeni nascosti, attraverso religione, mistero o magia.