Concetti Chiave
- "Lavorare stanca" di Cesare Pavese è un'opera neorealistica del 1936 che combina poesie e racconti, con temi di vita campagnola e urbana.
- La poetica dell'opera è definita dalla "poesia racconto", con una sintassi essenziale e linguaggio scarno, simile ma distintiva rispetto alla poesia ermetica.
- Pavese descrive ambienti semplici e umili, come le colline delle Langhe, e personaggi modesti, esprimendo il contrasto tra campagna e città.
- I temi principali includono la transizione dall'adolescenza alla maturità e la solitudine dell'individuo, riflettendo esperienze autobiografiche dell'autore.
- Il mito dell'infanzia e il desiderio nostalgico di tornare alla terra natale sono motivi ricorrenti che influenzano la malinconia nelle opere di Pavese.
Indice
Inizio dell'attività letteraria di Pavese
L’attività letteraria di Pavese inizia con un libro di versi: “Lavorare stanca”, uno dei primi scritti neorealistici. L’opera, pubblicata nel 1936, comprende un intermezzo narrativo costituito da alcuni racconti quali ad esempio “I paesi tuoi” e “La luna e i falò”; essa si conclude con una raccolta di poesie.
Caratteristiche della poetica di Pavese
Le produzioni contenute in “Lavorare Stanca” lasciano trasparire l’uso di una poetica nuova: la poesia racconto, caratterizzata da una sintassi essenziale e da un linguaggio scarno e ridotto all’osso. Per quanto riguarda la forma, dunque, essa presenta diverse affinità con la poesia ermetica, dalla quale però si distacca per il carattere antilirico, oggettivo e narrativo e, soprattutto, per l’uso di versi liberi e lunghi. Gli ambienti descritti sono umili e semplici, come ad esempio le colline delle langhe e le osterie e i personaggi sono modesti, come ad esempio contadino e giovani prostitute.
Temi e influenze dell'opera
I temi di fondo dell’opera sono il contrasto tra la tranquilla vita di campagna e quella caotica di città, la contrapposizione tra adolescenza e maturità e tra solitudine e impegno politico. Pavese stesso afferma che i contenuti riguardano le avventure tipiche dell’adolescente, il quale, abituato alla vita di campagna, immagina le caratteristiche e i vantaggi della vita di città, giungendo ad una tragica e inquieta solitudine. Inoltre, l’avventura dell’adolescente rimanda alla prima egloghe di Virgilio, cioè quella riguardante Titiro e Melibeo. La descrizione di tale avventura e della solitudine a cui essa conduce costituisce anche un elemento biografico dello stesso autore, il quale si sentì sempre legato agli anni della sua infanzia, vissuti nei paesaggi campagnoli delle langhe. Il mito dell’infanzia, cioè il ricordo nostalgico degli anni trascorsi in simbiosi con la natura, è uno degli elementi principali da cui scaturisce la solitudine provata da Pavese. Tale sentimento nostalgico risulta evidente anche nelle opere dell’autore, caratterizzate dal motivo ricorrente della malinconia e del desiderio di fare ritorno alla terra natale.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'inizio dell'attività letteraria di Cesare Pavese?
- Quali sono le caratteristiche principali della poetica di Pavese?
- Quali temi e influenze emergono nell'opera di Pavese?
L'attività letteraria di Pavese è iniziata con il libro di versi "Lavorare stanca", pubblicato nel 1936, che include anche racconti come "I paesi tuoi" e "La luna e i falò".
La poetica di Pavese si distingue per una sintassi essenziale e un linguaggio scarno, con affinità alla poesia ermetica ma con un carattere antilirico e narrativo, utilizzando versi liberi e lunghi.
I temi principali includono il contrasto tra vita di campagna e di città, adolescenza e maturità, e solitudine e impegno politico, con influenze dalla prima egloga di Virgilio e un forte legame biografico con l'infanzia di Pavese.