Concetti Chiave
- Pasolini denuncia lo Stato italiano per aver orchestrato una "strategia della tensione" con CIA, servizi segreti americani, la dittatura greca e la mafia.
- Pur dichiarando di conoscere i colpevoli degli attentati terroristici, Pasolini ammette di non avere prove concrete per fare nomi precisi.
- Distinzione tra intellettuali e politici: i primi comprendono la realtà ma non possono denunciare, i secondi hanno indizi ma sono troppo compromessi per agire.
- Pasolini sottolinea l'inconciliabilità tra il coraggio intellettuale di dire la verità e la politica italiana, criticando anche il Partito Comunista.
- La fiducia di Pasolini nella politica si ripristinerebbe solo se un politico avesse il coraggio di denunciare i responsabili delle stragi.
Denuncia di Pasolini
Questo scritto giornalistico è incentrato sul rapporto tra intellettuale e politica. Pasolini dichiara di sapere chi sono i colpevoli degli attentati terroristici verificatisi in Italia a partire dal 1969. Egli accusa lo Stato italiano di aver creato, in complicità con la CIA, i servizi segreti americani, la dittatura militare greca e la mafia, una “strategia della tensione”, ovvero una serie di attentati terroristici, appunto, finalizzati orientare l’opinione pubblica prima in direzione anticomunista, poi in direzione antifascista.
La prima parte del testo consiste quindi in una denuncia aperta.Intellettuale vs Politico
Nella seconda parte Pasolini afferma di non avere le prove e gli indizi necessari per denunciare i nomi. Quindi, distingue la propria condizione di intellettuale da quella dei politici: l’intellettuale è in grado di cogliere la realtà dei fatti, in quanto segue ciò che succede nell’attualità, legge ciò che si scrive a riguardo, e ricostruisce, con la propria immaginazione, ciò che viene taciuto; tuttavia non può denunciare perché non ha prove né indizi, essendo estraneo ai processi politici concreti. Il politico spesso ha, almeno, alcuni indizi, ma non può fare i nomi in quanto troppo compromesso con il potere. Si crea dunque un’ aporia, cioè una contraddizione che non si risolve.
Coraggio e Verità
Pasolini afferma che lui avrebbe il coraggio intellettuale di dire la verità perché la politica italiana lo disgusta; egli sostiene che il coraggio intellettuale della verità e la politica siano inconciliabili in Italia. Si afferma che anche il Partito Comunista, definito come un mondo onesto, colto e umano all’interno di un Paese disonesto, ignorante e consumistico, deve adeguarsi alla distinzione tra verità politica e pratica politica, cioè evitare di denunciare ciò che si sa per ragioni di interesse. Pasolini afferma che recupererà la fiducia che ha perso nella politica italiana quando un uomo politico denuncerà i responsabili delle stragi che hanno caratterizzato la “strategia della tensione”, cioè dirà la verità.
Domande da interrogazione
- Qual è l'accusa principale di Pasolini nei confronti dello Stato italiano?
- Come Pasolini distingue il ruolo dell'intellettuale da quello del politico?
- Cosa afferma Pasolini riguardo al coraggio intellettuale e alla verità in politica?
Pasolini accusa lo Stato italiano di aver creato, in complicità con la CIA, i servizi segreti americani, la dittatura militare greca e la mafia, una "strategia della tensione" per orientare l'opinione pubblica.
Pasolini distingue l'intellettuale come capace di cogliere la realtà dei fatti e ricostruire ciò che viene taciuto, ma privo di prove per denunciare, mentre il politico ha indizi ma è troppo compromesso con il potere per fare nomi.
Pasolini sostiene che il coraggio intellettuale della verità e la politica siano inconciliabili in Italia, e che recupererà fiducia nella politica solo quando un politico denuncerà i responsabili delle stragi.