Concetti Chiave
- "Ragazzi di Vita" di Pasolini presenta una pluralità di protagonisti, i ragazzi delle borgate romane, che vivono in un contesto degradato e violento.
- Il romanzo è frammentario, diviso in otto capitoli autonomi che possono essere letti come racconti separati ma connessi da personaggi e ambientazione comuni.
- Il linguaggio è sperimentale, con tre registri: dialetto romanesco per i dialoghi, italiano medio per la narrazione, e un linguaggio aulico per le descrizioni.
- Pasolini si ispira a un'opera di Carlo Emilio Gadda, cercando di rappresentare la verità dei fatti tramite la verità del linguaggio, supportato da un glossario per i lettori non romani.
- Il punto di vista nel romanzo alterna tra un narratore onnisciente e uno interno, offrendo una varietà di prospettive narrative.
Indice
Protagonisti e struttura del romanzo
Il romanzo non ha un unico protagonista, ma una pluralità di protagonisti: sono i ragazzi delle borgate romane, i quali conducono una vita degradata e violenta.
Dal punto di vista della struttura, si tratta di un romanzo frammentario. L’opera è infatti suddivisa in otto capitoli, ognuno dei quali racconta un episodio che ha una propria autonomia narrativa, al contrario di “Una Vita Violenta”, caratterizzato da una struttura che è invece unitaria. Quindi, “Ragazzi di Vita” può essere letto come una raccolta di racconti che condividono gli stessi protagonisti, la stessa ambientazione geografica e le stesse tematiche.
Linguaggio e sperimentazione stilistica
Il linguaggio costituisce l’aspetto più sperimentale del romanzo; infatti l’autore utilizza tre registri linguistici:
I personaggi si esprimono in dialetto romanesco;
La voce narrante utilizza un italiano di media altezza in cui talvolta si inseriscono espressioni colloquiali.
Le sequenze descrittive sono caratterizzate da un linguaggio aulico, poetico.
Influenze e obiettivi di Pasolini
Pasolini guarda a un romanzo poliziesco di Carlo Emilio Gadda, e in particolare a cinque capitoli di questa opera, inizialmente pubblicati a puntate.
E possibile quindi affermare che Pasolini intende rendere la verità dei fatti anche attraverso la verità del linguaggio. Pasolini dota l’opera di un glossario affinché anche chi non è romano possa comprendere il linguaggio del romanzo.
Il punto di vista è ora quello di un narratore onnisciente, ora quello di un narratore interno.