Concetti Chiave
- "Ploja tai cunfins" di Pasolini utilizza il dialetto di Casarsa, riflettendo un legame nostalgico con l'infanzia e una natura incontaminata.
- La poesia è composta da tre quartine con schemi rimici specifici, abac nella prima e terza strofa, abcb nella seconda.
- Il componimento esplora il ciclo vita-morte, presentando un contrasto tra un cielo piovoso e uno "che ride", e tra focolari intimi e balconi pubblici.
- La strofa centrale rappresenta un punto focale, con un sole che lotta contro il fumo, simbolizzando un incendio che si evolve nel volto del protagonista.
- Il protagonista si trova in un ambiente apocalittico, immerso nella solitudine e nei ricordi di un passato ormai perduto.
Indice
L'importanza di "Ploja tai cufins"
“Ploja tai cufins” rappresenta un componimento fondamentale della letteratura di Pier Paolo Pasolini, è infatti indicazione della stagione dialettale dell’autore, il dialetto a cui si fa riferimento in realtà non è quello della terra d’origine, bensì quella della madre. Il dialetto con cui racconta il poeta è quello di Casarsa, a cui lui era particolarmente legato a causa delle diverse estati passate in questi luoghi durante la sua infanzia, quindi spesso di nota un sentimento nostalgico, nella sua mente infatti questi spazi risultano ancora incontaminati, immersi nella natura e lontano dall’industrializzazione che caratterizzava la maggior parte delle città del tempo.
Struttura e tematiche della poesia
La poesia presenta tre quartine di ottonari tronchi che seguono lo schema rimico abac nella prima e terza strofa, mentre lo schema abcb nella strofa centrale, il tutto nasce da una cornice grigia e bigia caratterizzata da pioggia e nebbia, proprio qui un giovane ragazzo invoca un canto lento e triste.
Il protagonista infatti crede che il ciclo dell’uomo sia arrivato a termine, proprio come le stagioni che si seguono nel corso dell’anno. Le principali tematiche del componimento sono dunque quelle del bilico tra vita e morte, e proprio per evidenziare questa sequenza ciclica, la stessa struttura poetica è circolare, in cui la prima strofa viene messa a confronto e contrasto con la terza e ultima, questo permette infatti a Pasolini di instaurare un gioco di opposizioni in cui da un cielo piovoso si passa a cielo che “al rit”, ovvero ride. Poi, dai focolari (incarnano un qualcosa di familiare e intimo) del secondo verso si arriva ai balconi (incarnano qualcosa di esterno e pubblico) del decimo, infine dal cielo piovigginoso e nuvoloso della prima strofa si passa successivamente ad un cielo rassegnato.Contrasti e immagini evocative
Non si deve però pensare che la strofa centrale abbia un ruolo meno importante, quest’ultima infatti rappresenta un punto focale di tutta la narrazione, qui viene descritto un sole che prova a mostrare tutta la sua vitalità e focosità ma viene inevitabilmente bloccato dal fumo, questa immagine serve per raccontare un vero e proprio incendio che viene prefigurato inizialmente dal focolaio descritto dalla prima strofa e mostrato successivamente nel volto bruciato del giovane ragazzo. Lui sembra immerso in uno spazio quasi apocalittico in cui lui diventa l’unico sopravvissuto circondato solamente dalla propria solitudine e dai propri pensieri, e quindi non gli rimane che piangere il passato e i suoi simili che sono morti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di "Ploja tai cufins" nella letteratura di Pasolini?
- Come è strutturata la poesia "Ploja tai cufins"?
- Quali sono le principali tematiche della poesia?
- Qual è il ruolo della strofa centrale nella poesia?
"Ploja tai cufins" è un componimento fondamentale nella letteratura di Pasolini, rappresentando la sua stagione dialettale e il legame nostalgico con il dialetto di Casarsa, luogo della sua infanzia.
La poesia è composta da tre quartine di ottonari tronchi con schemi rimici abac e abcb, creando un contrasto tra immagini di pioggia e nebbia e un cielo che "ride", riflettendo il ciclo della vita e della morte.
Le principali tematiche includono il bilico tra vita e morte e la ciclicità della vita, evidenziate attraverso una struttura poetica circolare e contrasti tra immagini familiari e pubbliche.
La strofa centrale è cruciale, descrivendo un sole bloccato dal fumo, simbolo di un incendio che culmina nel volto bruciato del giovane, immerso in un paesaggio apocalittico di solitudine e perdita.