Concetti Chiave
- La poesia "E lasciatemi divertire!" di Palazzeschi utilizza una pantomima grottesca per sfidare il pubblico borghese e conformista, provocando reazioni che vanno dalla condiscendenza al risentimento.
- Nonostante la marginalizzazione da parte della società, il poeta abbraccia una posizione ideologica di libertà e irriverenza, rifiutando le restrizioni della civiltà moderna.
- Il testo rappresenta un rovesciamento dei valori convenzionali attraverso un rifiuto eversivo e parodistico della serietà culturale tradizionale, promuovendo la risata come espressione di profondità umana.
- Palazzeschi incorpora elementi futuristi, come la riabilitazione della lingua emarginata dalla tradizione e l'uso di giochi fonetici e parole in libertà, sfidando la concezione perbenista dell'arte.
- Pur esplorando nuovi orizzonti linguistici, il poeta mantiene una struttura sintattica riconoscibile, arricchita da assonanze e rime, con un approccio meno radicale allo scardinamento della sintassi.
Indice
Il Poeta-Istrione e il Pubblico
Come al centro di una scena teatrale, il poeta-istrione si lascia andare al divertimento più sfrenato, offrendo al lettore le provocatorie sequenze onomatopeiche di una grottesca pantomima, fatta di gesticolazioni e sberleffi da clown della parola.
Ad assistere alle sue intemperanze c’è un pubblico, che immaginiamo borghese e conformista, le cui reazioni sono dapprima paternalistiche (lasciatelo divertire / poveretto, vv.
9-10), poi sempre più risentite (quel fesso, v. 37; gli daranno del somaro, v. 78). Spiazzato da un mucchio di corbellerie (v. 11), indecenze (v. 16), licenze (v. 18), strofe bisbetiche (v. 17) prive d’un qualunque nesso (v. 34), esso non può che condannare il poeta alla marginalità, anzi all’inutilità.La Scelta Ideologica del Poeta
Per il poeta, comunque, non è il caso di farne un dramma. Al contrario, la perdita di prestigio è funzionale a una scelta di campo ideologica precisa e polemica. Non è vero che [le sue parole] non voglion dire (v. 44); esse esprimono irriverenza, atteggiamento istintivo e incendiario dinanzi alla vita, desiderio ludico, ma non per questo disimpegnato, di evadere dalle gabbie psicologiche in cui la civiltà moderna reprime la libertà dell’individuo.
Il Manifesto del Controdolore
Nel rovesciamento dei valori e del senso comune – tipicamente avanguardistico – vi è un atteggiamento di eversivo e parodistico rifiuto della serietà imperante nella cultura “passatista”. Nel manifesto intitolato Il controdolore (1914) Palazzeschi sosterrà che la vita è gaudio e che l’uomo non è nato per soffrire: il dolore è la compiaciuta condizione dei poeti romantici, affetti da un cronico sentimentalismo, mentre la risata prorompente libera da angosce e sciocche elucubrazioni vittimistiche, senza per questo condannare l’individuo alla superficialità o al banale ottimismo. Al contrario, «maggior quantità di riso un uomo riuscirà a scoprire dentro il dolore, più egli sarà un uomo profondo».
La Poesia di Palazzeschi
E lasciatemi divertire! è probabilmente la poesia più celebre di Palazzeschi. Composta nel periodo della sua militanza futurista, fa parte della raccolta L’incendiario (non a caso dedicata a Marinetti). In effetti, la componente futurista del testo è evidente nella sua carica irridente, rivolta verso una concezione tradizionale e perbenista dell’arte.
L'Espressività Futurista
Mentre la poesia seria cancella gli “scarti” linguistici, Palazzeschi, raccogliendo la spazzatura / delle altre poesie (vv. 28-29), riabilita la lingua rimossa dalla tradizione ufficiale, dando dignità letteraria a tutte le forme della comunicazione.
Il futurismo di Palazzeschi è insomma rintracciabile anche sul piano espressivo: il gusto del gioco fonetico e della scomposizione della parola, per esempio, si avvicina alle parallele esperienze delle “parole in libertà” di Marinetti. Lo svuotamento del linguaggio arriva al balbettio pregrammaticale, all’ostentazione dei giochi di parole, all’assenza di significati precisi, con cui il poeta mette in burla il “sublime” ottocentesco.
Più cauto è invece lo scardinamento della sintassi, e non mancano assonanze e rime baciate o alternate.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del poeta-istrione nel rapporto con il pubblico?
- Qual è la scelta ideologica del poeta secondo il testo?
- Cosa sostiene Palazzeschi nel Manifesto del Controdolore?
- Come si manifesta l'espressività futurista nella poesia di Palazzeschi?
Il poeta-istrione si esibisce in una pantomima grottesca e provocatoria, suscitando reazioni contrastanti in un pubblico borghese e conformista, che alla fine lo condanna alla marginalità.
Il poeta adotta una scelta ideologica di irriverenza e desiderio ludico, rifiutando le gabbie psicologiche della civiltà moderna e opponendosi alla serietà della cultura "passatista".
Palazzeschi afferma che la vita è gaudio e che il dolore è una condizione compiaciuta dei poeti romantici, mentre la risata libera dalle angosce senza condannare alla superficialità.
L'espressività futurista si manifesta nel gusto per il gioco fonetico, la scomposizione della parola e l'assenza di significati precisi, riabilitando la lingua rimossa dalla tradizione ufficiale.