Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • "Gli indifferenti" di Moravia, pubblicato nel 1926, offre una critica lucida e severa della società borghese del periodo fascista.
  • La trama si concentra su una famiglia romana dell'alta borghesia, intrappolata in problemi morali ed economici, dominata dall'indifferenza.
  • I dialoghi e lo stile narrativo avvicinano il romanzo al teatro, con i personaggi che recitano ruoli in un contesto oggettivo e privo di indagini psicologiche.
  • Moravia utilizza alternanze tematiche come luce e penombra per rappresentare gli stati d'animo dei personaggi e la loro incapacità di decidere.
  • L'autore si mantiene distaccato, ma l'opera risulta essere una chiara opposizione ai valori fascisti, evidenziando l'indifferenza e l'alienazione della borghesia.

Indice

  1. Pubblicazione e contesto storico
  2. Trama e personaggi principali
  3. Stile narrativo e struttura
  4. Temi e simbolismo

Pubblicazione e contesto storico

Gli indifferenti è il primo romanzo di Moravia e è stato pubblicato nel 1926. L’opera fu pubblicata a spese dello scrittore stesso perché gli editori contatti in merito la ritennero troppo moderna e quindi non corrispondendo ai gusti del tempo, non avrebbe garantito i guadagni previsti. Prendendo le distanze dalle modalità narrative del tempo (siamo nel ventennio fascista) l’autore si pone l’obiettivo di fare un’analisi lucide e severa della società borghese del tempo: mette in risalto la falsità del moralismo fascista e l’assenza di valore etico e morale.

Si può anche affermare che con questo romanzo, Moravia porti a comportamento una tipologia di essere umano già noto con Svevo (= l’inetto, l’incapace a vivere), che sarà poi ripreso da Jean-Paul Sartre con La nausea, circa 10 anni più tardi.

Si tratta della storia di una famiglia dell’alta borghesia romana, ma con problemi finanziari. Nel corso dell’opera alla rovina morale si aggiunge quella economica e tutto succede in mezzo all’indifferenza totale, senza il rispetto di alcun valore, né familiare, né sociale. L’unica cosa che riesce a salvarsi è l’apparenza.

Trama e personaggi principali

La trama de “Gli indifferenti” mette l’uno di fronte all’altra cinque persone di una famiglia romana, gli Ardengo) di cui la madre (Maria Grazia), la figlia Carla e il figlio Michele (studente universitario). A questi si aggiunge Leo, un uomo d’affari che essendo in possesso di ipoteche non aspetto altro che il momento di impadronirsi dei beni della famiglia. Leo, che era stato l’amante della madre, considera la giovane Carla quasi come la figlia. Nonostante questo egli la desidera. Da parte sua, Michele si innamora, non corrisposto, di una ex amante di Leo, Lisa, amica della madre. Egli vorrebbe ribellarsi, ma non ne ha la forza mentale. I cinque personaggi sono come intrappolati in una società impregnata di cinismo, immutabile nelle sue contraddizioni e nei suoi codici comportamentali. Infatti, sia il fratello che la sorella cercano di sfuggire disperatamente all’ascendente di una madre e del suo amante, una vera e propria caricatura della mentalità borghese del ventennio fascista. I due giovani sono i personaggi dominanti ed oppongono un’inutile rivolta, presto inghiottita dal peso dell’indifferenza e dell’alienazione. Essi si incrociano fra di loro per 48 ore, in una sorta di spazio chiuso, borghese, soffocante e senza uscita, discutono, ma non arrivano a comunicare fra di loro. Il finale si ricollega al punto di partenza perché nulla è cambiato (= andamento circolare della trama). Il vero vincitore della situazione è Leo perché più cosciente e il più cinico degli altri.

Stile narrativo e struttura

Lo stile del romanzo è volontariamente semplice, spoglio, basato su di un linguaggio corrente. Le prime parole “Entrò Carla…” dimostrano che Moravia ha strutturato il romanzo come lo farebbe un regista teatrale. Il narratore ci immette subito nel bel mezzo della situazione senza fornirci alcune informazioni preliminari sui personaggi o sull’antefatto. Tali informazioni si costruiscono via via nel corso della narrazione (lo scrittore non è omnisciente) ed anche la tipologia e l’aspetto fisico dei protagonisti vengono completati a poco a poco, con quale dettaglio, apparentemente insignificante. Nello stesso modo il rapporto fra Leo e la madre di Carla ci viene rivelato soltanto da una battuta (= Daremo il benservito a tua madre) Infatti i numerosi dialoghi presenti spesso nel testo e lo stesso tempo dell’azione ci rimandano direttamente alla narrazione di un film o di una rappresentazione teatrale. I personaggi recitano e ricoprono dei ruoli. Da questa caratteristica che avvicina il romanzo al teatro, deriva il fatto che la vicenda è presentata in tutta la sua oggettività, senza la presenza di particolari indagini psicologiche, Il lettore osserva i personaggi agire e vengono capiti soltanto dai loto atteggiamenti. In due giornate, si passa da una crisi familiare alla sua soluzione ineluttabile e disperata in cui i personaggi risultano vittime della propria indifferenza.

Temi e simbolismo

Da notare, infine che la descrizione dei vari ambienti che fanno da sfondo alla storia non sono altro che manifestazioni dello stato d’animo dei protagonisti. L’autore si appoggia su delle alternanze:

-la luce (il positivo, il sociale) e la penombra (l’indifferenza, l’incapacità di decidere)

-la presenza fisica, l’espressione della libido, la precisione degli oggetti, in contraddizione con l’imprecisione dei personaggi.

- la chiarezza dello scenario (all’indicativo) e le supposizioni che fanno i protagonisti (al congiuntivo)

Moravia sviluppa la trama senza intervenire, senza prendere posizione. Tuttavia, è chiaro che si tratta di un’opera deliberatamente opposta ai valori del fascismo: l’assenza del padre, l’indifferenza/incapacità di vivere, l’incesto sottostante, il fatto che Roma non sia mai citata, la descrizione impietosa dell’ambiente borghese.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui è stato pubblicato "Gli indifferenti"?
  2. "Gli indifferenti" è stato pubblicato nel 1926, durante il ventennio fascista, e rappresenta un'analisi critica della società borghese dell'epoca, mettendo in luce la falsità del moralismo fascista e l'assenza di valori etici e morali.

  3. Chi sono i personaggi principali del romanzo e quali sono le loro dinamiche?
  4. I personaggi principali sono la famiglia Ardengo: la madre Maria Grazia, i figli Carla e Michele, e Leo, un uomo d'affari. Leo, ex amante della madre, desidera Carla, mentre Michele è innamorato di Lisa, ex amante di Leo. I personaggi sono intrappolati in una società cinica e immutabile.

  5. Come è strutturato il romanzo dal punto di vista narrativo?
  6. Il romanzo è strutturato con uno stile semplice e spoglio, simile a una rappresentazione teatrale. Le informazioni sui personaggi e le loro dinamiche emergono gradualmente attraverso dialoghi e azioni, senza indagini psicologiche approfondite.

  7. Quali sono i temi principali e il simbolismo presente nel romanzo?
  8. I temi principali includono l'indifferenza, l'incapacità di vivere, e la critica ai valori fascisti. Il simbolismo si manifesta attraverso l'alternanza tra luce e penombra, la precisione degli oggetti rispetto all'imprecisione dei personaggi, e la chiarezza dello scenario rispetto alle supposizioni dei protagonisti.

  9. In che modo il romanzo si oppone ai valori del fascismo?
  10. Il romanzo si oppone ai valori del fascismo attraverso l'assenza del padre, l'indifferenza dei personaggi, l'incesto sottostante, e la descrizione impietosa dell'ambiente borghese, senza mai citare Roma direttamente.

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