Concetti Chiave
- Alda Merini, nata nel 1935, è stata una poetessa milanese il cui lavoro è segnato da esperienze di malattia mentale e indigenza.
- La sua poesia del 1988 esalta la forza e la fragilità dell'essere femminile attraverso immagini di bellezza e resilienza.
- La donna è ritratta come creatrice e madre, simbolo di paradiso e felicità, nonostante le vicissitudini storiche e personali.
- Il testo utilizza contrasti lessicali per evidenziare la dualità tra sofferenza e forza, dolore e amore.
- La poesia riflette sull'emancipazione femminile e la capacità della donna di generare amore nonostante le avversità.
La Vita di Alda Merini
Alda Merini è nata nel 1935, da una modesta famiglia milanese. Inizia a scrivere a 15 anni, incoraggiata da alcuni poeti del tempo, fra cui Quasimodo e Montale. Purtroppo era afflitta da una malattia mentale p già a 12 anni fu per questo ricoverata; a questa ospedalizzazione ne susseguirono altre di durata variabile. Nonostante questo si è sposata e ha avuto dei figli.
Gli ultimi dieci anni della sua vita sono stati. caratterizzata da una notevole indigenza materiale. Nonostante la malattia mentale, le sue poesie sono molto lucide e a volte affrontano temi di straordinaria attualità come quella dedicata alla fragilità e alla forza dell’essere femminile. Alda Merini è morta nel 2009.
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
La Poesia di Alda Merini
La poesia è stata composta nel 1988 e può essere definito un vero e proprio canto in onore dell’essere femminile, fragile e nel contempo forte, perché in grado di reagire con vigore e nel generare amore nel vedere i figli.
Il Significato della Poesia
La poesia inizia con un’immagine di apparente fragilità, forse a causa delle vicende storiche di cui la donna è stata spesso vittima. Poi diventa opulenta, cioè combattiva, ma anche maestosa, imponente ed infine creatrice e madre generatrice del paradiso. Il termine paradiso (scritto con la lettera minuscola) acquista il valore di felicità. Quest’ultima apposizione ci fa pensare alla donna angelicata di Dante, la quale aiuta l’uomo a redimersi e a condurlo verso la spiritualità e la visione di Dio. Perfino Dio vede in lei una colpa, benché minima: infatti nelle Sacre Scritture, la donna, nella figura di Eva è la responsabile del peccato originale che ha istigato Adamo a peccare e a subire la punizione di Dio per aver trasgredito i suoi ordini (quello di non cibarsi del frutto della conoscenza). Nel corso della storia la donna ha, giustamente, combattuto tanto per acquistare l’emancipazione e l’uguaglianza dei diritti dei due e soprattutto per dimostrare il suo valore. La lotta è stata dura ed essa è stata maltrattata, violentata, oggetto di soprusi, cancellata nella sua bellezza. uccisa, ridotta ad uno scheletro. Da notare l’ossimoro “scheletro d’amore”: la donna ridotta ad uno scheletro dall’uomo e quindi ad essere senza vita e ripugnante è comunque in grado di amare, pur gridando e cercando vendetta per gli atroci atti che sono stati commessi su di lei, sia fisicamente che moralmente. Nonostante sia stata ridotta ad uno scheletro, essa riesce ancora a piangere; è in grado di si volgersi indietro e nel vedere i figli, dimentica ogni sofferenza, ritrova vigore e il cuore si riempie di amore. A questo punto, la scrittrice la identifica con la terra che, nella sua grandezza d’animo è capace di far germogliare la vita. L’immagine della donna che soffre in silenzio e quindi resiliente rappresenta molto bene le condizioni di coloro che pur essendo vittime, non denunciano l’uomo violento e sopportano tutto in silenzio per l’amore dei figli, magari sperando che un giorno l’uomo cambi. I termini che la scrittrice adopera per descrivere la donna appartengono a due campi lessicali opposti, come la fragilità e la forza si trovano nell’essere femminile: fragile, colpa, scheletro, grida, pianto / opulenta, matrice, bellezza, meravigliata, grande, canto d’amore; da un lato il dolore, la morte e l’annientamento e dall’altro la gioia, la bellezza, l’elevazione spirituale e l’immortalità.
Domande da interrogazione
- Chi era Alda Merini e quale fu il suo percorso di vita?
- Quali temi affronta la poesia di Alda Merini?
- Qual è il significato della poesia "Fragile, opulenta donna"?
- Come viene rappresentata la donna nella poesia di Alda Merini?
- Quali sono i campi lessicali opposti utilizzati nella poesia per descrivere la donna?
Alda Merini era una poetessa italiana nata nel 1935 a Milano. Iniziò a scrivere a 15 anni, incoraggiata da poeti come Quasimodo e Montale. Nonostante le sue ospedalizzazioni per malattia mentale, si sposò e ebbe figli. Morì nel 2009, dopo aver vissuto gli ultimi anni in indigenza materiale.
La poesia di Alda Merini affronta temi come la fragilità e la forza dell'essere femminile, l'emancipazione, e la capacità di generare amore e vita, nonostante le sofferenze e le ingiustizie subite.
La poesia "Fragile, opulenta donna" celebra la forza e la resilienza delle donne, che nonostante le sofferenze e le ingiustizie subite, riescono a generare amore e vita. La poesia utilizza immagini di fragilità e forza per rappresentare la complessità dell'essere femminile.
Nella poesia di Alda Merini, la donna è rappresentata come fragile ma anche opulenta e combattiva. È vista come una figura che, nonostante le sofferenze, riesce a generare amore e vita, simboleggiando la resilienza e la forza interiore.
La poesia utilizza campi lessicali opposti per descrivere la donna, come fragilità e forza. Termini come fragile, colpa, scheletro, grida, pianto si contrappongono a opulenta, matrice, bellezza, meravigliata, grande, canto d’amore, rappresentando il dolore e l'annientamento da un lato, e la gioia e l'elevazione spirituale dall'altro.