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Concetti Chiave

  • "Se questo è un uomo" di Primo Levi offre uno sguardo diretto sulla condizione dei deportati, tra confusione, rassegnazione e difficoltà di sopravvivenza.
  • In "I sommersi e i salvati", Levi esplora il senso di colpa dei sopravvissuti, che si sentono grati ma incapaci di dimenticare le atrocità vissute.
  • Levi sostiene che i sopravvissuti dei campi non erano necessariamente i migliori, ma spesso i più egoisti e insensibili, adattati a un contesto disumano.
  • La vita nei campi richiedeva cinismo ed egoismo per sopravvivere, portando a colpe come non aver fatto abbastanza contro il sistema oppressivo.
  • L'obiettivo nazista di disumanizzare gli ebrei spingeva verso la lotta interna; Levi racconta gli orrori per evitare l'oblio, ma il senso di colpa persiste.

Indice

  1. La Condizione dei Prigionieri
  2. I Salvati e il Senso di Colpa
  3. Sopravvivenza e Colpe nei Campi
  4. Disumanizzazione e Memoria

La Condizione dei Prigionieri

Se questo è un uomo” è un’opera che permette di avere uno sguardo diretto verso la condizione di tutto coloro che venivano imprigionati nei campi di concentramento, un misto tra confusione e rassegnazione, tra voglia di vivere e mancanza di forze per farlo.

I Salvati e il Senso di Colpa

Tuttavia, un altro romanzo di Primo Levi dall’eco fondamentale su una questione simile è “I sommersi e i salvati”, qui infatti l’autore si concentra sulla condizione di coloro che si sono salvati e che sono grati per essere sopravvissuti ma non possono dimenticare le atrocità che hanno visto.

Nel terzo capitolo in particolare, Levi si sofferma sul senso di colpa che i sopravvissuto hanno la tendenza a provare, essi rappresentano infatti la minoranza e la spiegazione su come siano riusciti a salvarsi per Primo Levi è tanto semplice quanto terribile, dice infatti “I salvati del lager, non erano i migliori, i predestinati al bene” anzi, crede che essi si siano salvati semplicemente perché “preferenza i peggiori, gli egoisti, i violenti, gli insensibili, i collaboratori della zona grigia, le spie”, mentre secondo lui i migliori sono tutti morti.

Sopravvivenza e Colpe nei Campi

La vita nei campi di concentramento era infatti estremamente difficoltosa e per questo necessitava di alcune doti, in particolare la capacità di approfittare di ogni singola e minima opportunità che sorgeva all’interno del campo (lui ad esempio andò a svolgere un ruolo da “privilegiato”, lavorando nel laboratorio chimico, quindi lontano dal freddo e dai lavori pesanti), oltre che la capacità di essere cinici ed egoisti, mettendo il proprio bene sopra quello di tutti gli altri. Da queste capacità sorgono altrettante colpe, ovvero quella di “non aver fatto nulla o non abbastanza, contro il sistema in cui erano stati assorbiti” e quella di non aver aiutato i propri compagni quando ne avevano bisogno. Queste colpe probabilmente sarebbero applicabili in una qualsiasi situazione ordinaria, ma il contesto storico in cui le loro colpe, se così si possono definire, si sono concretizzate è completamente anomalo e particolare, lui stesso afferma “avevamo vissuto per mesi o per anni ad un livello animalesco, continuamente torturati dalla fame, dalla fatica, dal freddo e dalla paura”.

Disumanizzazione e Memoria

L’obiettivo dei nazisti era proprio questo, ovvero quello di disumanizzare gli ebrei per arrivare al punto che avrebbero anche combattuto gli uni fra gli altri. L’unica cosa che rimane da fare per lui è quella di raccontare gli orrori subiti per evitare che si dimentichi ma anche questo non va a colmare il senso di colpa che li affligge e quindi l’unica cosa che rimane è porre fine alla sofferenza suicidandosi, e così farà anche l’autore stesso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la condizione dei prigionieri nei campi di concentramento descritta da Primo Levi?
  2. La condizione dei prigionieri è caratterizzata da un misto di confusione, rassegnazione, voglia di vivere e mancanza di forze, come descritto nell'opera "Se questo è un uomo".

  3. Come viene affrontato il senso di colpa dei sopravvissuti nei libri di Primo Levi?
  4. In "I sommersi e i salvati", Levi esplora il senso di colpa dei sopravvissuti, che si sentono grati per essere vivi ma non possono dimenticare le atrocità viste, e si interroga su come i peggiori siano sopravvissuti mentre i migliori sono morti.

  5. Quali capacità erano necessarie per sopravvivere nei campi di concentramento secondo Levi?
  6. Levi sottolinea la necessità di approfittare di ogni opportunità, essere cinici ed egoisti, e mettere il proprio bene sopra quello degli altri per sopravvivere nei campi.

  7. Qual era l'obiettivo dei nazisti secondo Levi e come si può contrastare la disumanizzazione?
  8. L'obiettivo dei nazisti era disumanizzare gli ebrei, portandoli a combattere tra loro. Levi ritiene che raccontare gli orrori subiti sia essenziale per evitare l'oblio, anche se non allevia il senso di colpa.

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