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Primo Levi nacque a Torino nel 1919. Di origine ebrea, subì personalmente le drammatiche conseguenze della persecuzione nazifascista durante la Seconda Guerra mondiale. Arrestato nel dicembre del 1943, fu prima internato in un campo di concentramento nei pressi di Modena, e poi trasferito ad Auschwitz (uno dei più disumani lager tedeschi) in cui passerà quasi un anno di atroce prigionia. Al ritorno da Auschwitz, narrò in “Se questo è un uomo (1947) ” le agghiaccianti e disumane torture fisiche e morali a cui i nazisti sottoponevano i prigionieri nei campi di concentramento, e in “La Tregua (1963) ” le avventure del suo viaggio di ritorno in Italia, dopo la liberazione. Da quest’ultimo libro è stato ricavato di recente un film di successo con la regia di Francesco Rosi. Morì suicida nell’aprile del 1987 nella propria casa di Torino.
Alunno: Adriano Castagno – Classe: V TIEN A – IPSIA – LIONI (AV)
PRIMO LEVI
Primo Levi nacque a Torino nel 1919. Di origine ebrea, subì
personalmente le drammatiche conseguenze della persecuzione
nazifascista durante la Seconda Guerra mondiale. Arrestato nel dicembre
del 1943, fu prima internato in un campo di
concentramento nei pressi di Modena, e poi
trasferito ad Auschwitz (uno dei più disumani
lager tedeschi) in cui passerà quasi un anno di
atroce prigionia. Al ritorno da Auschwitz, narrò
in “Se questo è un uomo (1947) ” le
agghiaccianti e disumane torture fisiche e morali
a cui i nazisti sottoponevano i prigionieri nei
campi di concentramento, e in “La Tregua (1963)
” le avventure del suo viaggio di ritorno in Italia,
dopo la liberazione. Da quest’ultimo libro è stato ricavato di recente un
film di successo con la regia di Francesco Rosi. Morì suicida nell’aprile
del 1987, nella propria casa di Torino.
IL PENSIERO
Primo Levi non ha una poetica specifica. Egli, tornato dal campo di
aushwitz non sente il bisogno di condannare i tedeschi, ma quello di
liberarsi interiormente, di raccontare il suo vissuto. Ciò che più conta è il
ricordo di ciò che è stato, il non dimenticare le atrocità che un intero
popolo ha subito, poiché, come dice lui stesso "ciò che è accaduto potrebbe
riaccadere". Si libera dei sentimenti che ha in corpo, racconta gli sforzi per
cercare di non perdere la propria identità nel campo di concentramento, ci
parla dei metodi dei tedeschi per trasformare un uomo in una macchina da
lavoro senza vita e senza sentimenti.
LE OPERE (Se questo è un uomo)
Primo Levi