Concetti Chiave
- L'Ermetismo fiorisce a Firenze negli anni Trenta, guidato da Salvatore Quasimodo, con opere come "Acque e terre" e "Oboe Sommerso".
- Il termine "ermetismo" deriva da Ermete, dio delle scienze occulte, e indica una poesia chiusa e misteriosa, secondo il critico Francesco Flora.
- I poeti ermetici utilizzano versi liberi, un linguaggio allusivo e evocativo, riducendo la grammatica e usando l'analogia.
- La poesia "Ed è subito sera" di Quasimodo esprime una visione amara della brevità della vita umana, con un linguaggio essenziale e analogie.
- "Alle fronde dei salici" riflette sul ruolo della poesia durante la guerra, con un richiamo al Salmo 136, esprimendo impotenza di fronte ai conflitti.
Indice
Origini e significato dell'Ermetismo
-Fiorisce a Firenze negli anni Trenta.
-Il suo caposcuola è Salvatore Quasimodo. Le sue opere più famose sono “Acque e
terre”, “Oboe Sommerso” e “Ed è subito sera”.
-Il termine ermetismo deriva da Ermete (o Mercurio), dio delle scienze occulte e
misteriose, ed è stato usato per la prima volta, in senso dispregiativo, dal
critico Francesco Flora, che in uno scritto del 1936 intitolato “La poesia ermetica” ha definito la nuova poesia del ‘900 appunto come “ermetica”, ovvero come chiusa, oscura, misteriosa e di difficile interpretazione e codificazione.
Caratteristiche della poesia ermetica
-Riflettono sulla condizione precaria dell’uomo e sul senso tragico dell’esistenza.
-I poeti del movimento usano il verso libero, un lessico costituito da parole
allusive ed evocative, riducono i nessi grammaticali e logici, usano
l’analogia.
-Il pubblico di questa poesia è necessariamente un pubblico selezionato, capace di condividere la dimensione interiore e culturale degli autori.
La visione di Quasimodo
-Breve poesia di Quasimodo in cui l’autore esprime un’amara visione della condizione esistenziale dell’uomo.
-Il tema dominante è quello della solitudine della brevità dell’esistenza.
-La luce possiede una connotazione positiva, ma in questa poesia è un elemento che trafigge dolorosamente l’essere umano. Forse è un’allusione alla gioia, sentimento effimero che si trasforma velocemente in amarezza.
-Il linguaggio è scarno ed essenziale. Non ci sono descrizioni, solo analogie.
-Rende l’idea dell’oscurità tipica dell’Ermetismo.
-Lasciano alludere ad una condizione che non viene descritta, ma si intuisce che si tratta di tristezza, angoscia.
-Tutto deve essere immaginato o indovinato grazie al significato delle parole.
Il contesto storico e culturale
-La riflessione di Quasimodo in questa poesia è volta al significato e al ruolo della poesia stessa, muta e priva di valore dinanzi all’orrore e al dolore provocati dalla guerra.
-Quasimodo parla di come si vive da poeta durante la Seconda guerra mondiale, nel periodo della resistenza ai tedeschi.
-La poesia è stata costruita a partire da un passo biblico, il Salmo 136, che racconta degli israeliti che, deportati a Babilonia, si rifiutano di cantare lontani da casa loro.
Questo passo è contestualizzato nel recente passato di Quasimodo, che ha vissuto come tutti oppresso dall’invasore tedesco, costantemente circondato da dolore e morte. In questo contesto è impossibile per il popolo, per i poeti, abbandonarsi al canto e alla scrittura.
-Nella poesia si passa da un io privato a un “noi” che sa di popolo, di disperazione condivisa.
-La poesia rimane impotente e sconcertata davanti alle brutture del conflitto
mondiale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e il significato dell'Ermetismo?
- Quali sono le caratteristiche principali della poesia ermetica?
- Come viene espressa la visione di Quasimodo nella sua poesia?
- Qual è il contesto storico e culturale della poesia di Quasimodo?
L'Ermetismo fiorisce a Firenze negli anni Trenta, con Salvatore Quasimodo come caposcuola. Il termine deriva da Ermete, dio delle scienze occulte, e fu usato in senso dispregiativo da Francesco Flora per descrivere la poesia del '900 come chiusa e misteriosa.
La poesia ermetica riflette sulla condizione precaria dell'uomo e il senso tragico dell'esistenza, utilizzando versi liberi, un lessico allusivo, e riducendo i nessi grammaticali. È destinata a un pubblico selezionato capace di comprendere la dimensione interiore degli autori.
Quasimodo esprime un'amara visione della condizione esistenziale dell'uomo, dominata dalla solitudine e dalla brevità dell'esistenza. Utilizza un linguaggio scarno ed essenziale, con analogie che alludono a tristezza e angoscia, tipiche dell'oscurità dell'Ermetismo.
La poesia di Quasimodo riflette sul ruolo della poesia durante la Seconda guerra mondiale, quando il dolore e l'orrore della guerra rendono impossibile abbandonarsi al canto. Si ispira al Salmo 136, contestualizzando la disperazione degli israeliti deportati con quella vissuta sotto l'occupazione tedesca.