Concetti Chiave
- La novella "La steppe" di Cechov, scritta nel 1888, è basata su un viaggio autobiografico dell'autore lungo le coste del mar d'Azov ed è stata pubblicata sulla rivista Severny Vestnik.
- La storia segue un viaggio attraverso la steppa di Yegoruška, un bambino di nove anni, il mercante Ivan Ivanovich Kuzmichev e padre Christoph, durante il quale incontrano vari personaggi e affrontano esperienze diverse.
- La steppa è descritta come un personaggio principale, vivente e dinamico, che cambia con il passare della giornata, influenzando profondamente i viaggiatori con la sua natura e i suoi fenomeni.
- Immagini e simboli come il vento e il pioppo rappresentano il caos e la solitudine, mentre il mulino simboleggia il tempo che scorre, riflettendo la condizione umana e il rapporto con l'ambiente.
- Temi centrali dell'opera includono il rapporto tra uomo e natura, la solitudine, la ricerca di libertà e di un posto nel mondo, e la comprensione dell'universo come un dono da apprezzare.
La novella "La steppe" fu scritta da Cechov nel 1888. L’ispirazione è costituita dalle impressioni di un viaggio compiuto l’anno prima dall’autore lungo le coste del mar d’Azov, Alcuni ricercatori, tra cui il fratello dello scrittore, considerano l'opera autobiografica. La novella fu pubblicata per la prima volta nel 1888 sulla popolare rivista Severny Vestnik.
Indice
Il Viaggio di Yegoruška
Nella provincia N., una mattina di luglio, parte una malandata carrozza, con il mercante Ivan Ivanovich Kuzmichev, con padre Christoph di Siria ("un piccolo vecchio dai capelli lunghi") e il nipote di Kuzmichev, un bambino di nove anni, Yegoruška, inviato da sua madre, Olga Ivanovna, sorella di Kuzmichev, per frequentare una scuola superiore in una grande città.
Kuzmichev e padre Christopher si occupano della vendita della lana.
Il ragazzo è molto triste perché, a malincuore, è costretto a lasciare il villaggio natale e a separarsi dalla madre. Piange, ma Christopher lo conforta con le solite parole “l’apprendimento è luce e l'ignoranza è oscurità”. Anche Christopher è istruito: "Non avevo ancora quindici anni, e già parlavo e scrivevo poesie in latino e russo". Fu in grado di intraprendere una buona carriera ecclesiastica, ma i suoi genitori non erano d’accordo perché continuasse gli studi. Lo zio Kuzmichev è invece contrario agli studi e interpreta il desiderio della sorella di mandare Yegoruška a studiare in città come un capriccio ed una cosa del tutto inutile. Pensa che, invece, avrebbe potuto occupare Yegoruška nell’attività di mercante, senza bisogno di tanti studi.Incontri e Personaggi
Kuzmichev e padre Christopher cercano di raggiungere la carovana di un certo Varlamov, un famoso mercante del distretto, che è più ricco di molti proprietari terrieri.
Si fermano in una locanda, il cui proprietario, l'ebreo Moses Moiseich, lusinga gli ospiti e persino il ragazzo dandogli da mangiare un pan di zenzero, destinato al figlio malato. Per lui, Kuzmichev e il prete sono dei veri "gentiluomini". Oltre alla moglie e ai figli, nella sua casa vive il fratello Salomone, un uomo orgoglioso che è mal visto da tutti. Ha sperperato il denaro ereditato ed è ora vive a carico del fratello, causandogli sofferenza e un certo piacere masochista.
Mentre gli ospiti bevono il tè e contano i soldi, arriva alla locanda la contessa Dranitskaya, nobile e ricca che per la sua bellezza attrae tutti.
Raggiunto il convoglio di Varlamov, Kuzmichev, per seguire i propri affari, lascia il ragazzo con gli altri uomini e con padre Christoph. A poco a poco, Yegoruška conosce persone che sono nuove: Panteley, un vecchio credente e persona molto tranquilla che mangia separatamente da tutti gli altri; Yemelyan, un uomo vecchio e innocuo; Dymov, un giovane ragazzo non sposato che suo padre manda in viaggio in modo che non si rovini restando a casa; Vasya, un ex cantante che ha preso un raffreddore e soffre di non poter cantare; Kiryuha, un contadino particolarmente insignificante. Dalle loro conversazioni durante le soste, il ragazzo apprende che tutti vivevano meglio e andavano a lavorare a seguito convoglio per necessità.
La Steppa e la Natura
Un grande posto nella narrazione è occupato dalla descrizione della steppa, che raggiunge la punta di eccellenza quando scoppia un temporale e viaggiatori si ritrovano per conversare. Pantelei di notte vicino al fuoco, racconta storie dell'orrore, presumibilmente tratte dalla sua vita nel nord della Russia, dove ha lavorato come cocchiere a servizio di vari mercanti- Era un ambiente frequentato da ladri o malfattori che non esitavano ad attaccare i mercanti per derubarli. Anche il ragazzo capisce che tutte queste storie sono più o meno inventate e forse nemmeno dallo stesso Pantelei, che per un qualche motivo preferisce raccontare, invece che eventi della sua vita realmente accaduti, una vita apparentemente molto difficile. In generale, mentre il convoglio si muove verso la città, il ragazzo si riavvicina al popolo russo, per così dire, e molte cose gli sembrano strane. Ad esempio, Vasya ha una vista così acuta che può vedere gli animali e il loro comportamento quando si trovano lontano dagli esseri umani; Dymov ha una forza fisica fuori del normale. È "annoiato" e per noia compie azioni riprovevoli come uccidere un serpente senza alcun motivo. Yegoruška prova timore per tutti questi personaggi, con l'eccezione di Pantelei.
Mentre la carovana si avvicinano alla città, incontriamo finalmente Varlamov, di cui tanto si è già parlato nel corso della narrazione e che ha assunto una certa connotazione mitologica. In realtà, è un mercante anziano, con tanta esperienza concreto e prepotente. Sa come trattare sia i contadini che i proprietari terrieri; ha molta fiducia in sé stesso e nel suo denaro. Nei suoi confronti, a Yegoruška lo zio Ivan sembra un "piccolo uomo", come ebreo Moses Moiseich sembrava se confrontato con Kuzmichev.
Lungo il viaggio, a seguito di un forte temporale, Yegorushka prende un raffreddore e si ammala. Padre Christopher lo cura amorevolmentre, mentre lo zio è scontento visto che oltre a tutti i problemi ci si deve occupare anche della malattia del nipote. Kuzmichev pensa solo al denaro e si rammarica il prete abbia venduto parte a un prezzo inferiore; l’uomo è molto diverso da padre Christopher, che sa coniugare la necessaria oggettività con i pensieri di Dio e dell'anima, l'amore per la vita, la conoscenza, la tenerezza quasi paterna per il ragazzo. Di tutti i personaggi della storia, è quello la cui personalità è più completa
Arrivo in Città
Arrivato in città, Yegoruška è messo in pensione da una vecchia amica di sua madre, Nastasya Petrovna Toskunova. Kuzmichev le versa dieci rubli al mese per il mantenimento del ragazzo. La domanda per l’iscrizione alla scuola superiore è stata già presentata, e presto ci saranno esami di ammissione. Il ragazzo ha la sensazione che d’ora in poi non rivedrà più i due uomini. "Yegoruška aveva la sensazione che con queste persone, tutto ciò che era stato vissuto fino a quel momento scompariva come fumo per sempre; Esausto, si sedette su di una panchina e scoppiò in lacrime. Una nuova, sconosciuta vita ormai iniziava per lui... Come sarebbe questa vita?”. Così termina la novella.
Protagonisti e Temi
Le azioni che si susseguono sono poche e di scarsa importanza. L’interesse dell’opera risiede nella descrizione incredibilmente accurata della natura circostante e del mondo interiore dei personaggi e della loro cultura russa.
La storia mostra il viaggio dei personaggi principali attraverso la steppa in una carrozza rotta. Tutti e tre hanno età diverse, quindi percepiscono la vita, il mondo, la steppa e il loro viaggio in modi diversi.
I protagonisti sono Yegoruška (o Igor), un bambino di nove anni, il mercante Ivan Ivanovich Kuzmichev, rettore della chiesa di Cristoforo di Siria.
• Per Ivan Ivanovich, come commerciante, la strada attraverso la steppa è un percorso familiare.
• Per padre Christophe è un viaggio strano, perché è un prete, ma per aiutare un giovane parente deve vendere la lana.
• Per il ragazzo Yegoruška, che la madre ha mandato a studiare in un'altra città, è un viaggio davvero straordinario. Incontra molte persone interessanti e vive diverse avventure.
La Steppa come Personaggio
Il vero protagonista della novella è la steppa. Cechov tratta la natura con calore e cordialità, e di essa è in grado di capire istintivamente il linguaggio. La steppa è quindi uno dei personaggi principali dell’opera, descritta attraverso gli occhi del ragazzo. E, come ogni "personaggio", vive la sua vita, ha le sue caratteristiche.
Significato della Steppa
La steppa è vista nei diversi momenti della giornata: mattina, mezzogiorno, tramonto, notte e in ogni situazione Cechov trova i suoi colori, aromi e suoni. Cambia anche l'atmosfera di questo immenso spazio: in un mezzogiorno soffocante, la steppa respira, all'alba gioisce e ride, piena di vitalità e bellezza, si calma al tramonto, pace e tranquillità seguono nella notte.
Ogni fenomeno della natura è percepito come una persona vivente e non fantastica.
L'autore non si limita ad elencare gli uccelli che popolano la steppa, ma dà loro caratteristiche precise dal punto di vista emotivo e psicologico: un gufo ride, le pavoncelle urlano, il beccaccino squittisce, le cavallette suonano il violino.
Il terreno pianeggiante è praticamente deserto. Ma ha i suoi guardiani - pastori che, oltre ai loro doveri diretti, proteggono questo mondo primordiale.
La steppa non esiste di per sé, ha più spesso un effetto benefico su una persona. Panteley cammina attraverso la steppa con i piedi nudi e doloranti, la terra gli dà sollievo fisico. Per l'uomo di Dio, Vasya, la steppa è piena di vita e di contenuto, è il suo elemento natale. La pace e la tranquillità di Dymov trova riscontro nell'equilibrio della steppa.
La steppa ha molti significati.
Innanzitutto, è soggetta alle forze degli elementi. L'immagine del vento è un simbolo di caos universale, evoca paura, orrore, causando la tensione di tutte le forze mentali, dando origine a questa incertezza, che spesso contribuisce alla discordia con la realtà circostante, porta alla perdita del proprio "io" in una persona.
La solitudine e la tragedia sono componenti inseparabili dello spazio della steppa. Il pioppo, destinato a un tragico destino, è simbolo di solitudine.
L'immagine di un mulino che sbatte le ali come mani riflette il ritmo del tempo, il suo corso irreversibile nello spazio della steppa.
Temi Filosofici
È quasi impossibile elencare gli argomenti che Cechov affronta nel suo lavoro in un ordine rigoroso e definito. Sono strettamente correlati, uno segue l'altro e, forse, si uniscono tutti, e il tema principale della storia è questo: uomo e natura. Gli elementi importanti del lavoro sono:
1. Compassione per l'uomo, la natura;
2. la libertà della persona umana e il concetto di "libertà" sono
indissolubilmente legati allo spazio;
3. la solitudine nel mondo mortale e nell'Universo;
4. trovare il proprio posto nella vita;
5. vita e morte;
6. amore per la propria patria.
Come può una persona navigare in un mondo enorme, come trovare il suo posto? Come capire gli altri? È possibile tracciare una linea dividendo tutti in "giusti" e "colpevoli"? Qual è il rapporto tra la steppa e le persone che ci vivono? Tutte queste domande sono poste dall'autore ai suoi lettori.
L'idea principale è filosofica: l'uomo e il mondo devono essere legati. Ma c'è un drammatico divario tra loro. Le persone non sentono la bellezza dell'universo. La tendenza alla rottura, la disintegrazione dei legami tra personalità e natura, può portare a conseguenze negative irreversibili.
Conclusione Filosofica
Cechov crede che una persona non dovrebbe vivere per raggiungere un obiettivo specifico. È importante godere della vita, cioè del dono che Dio ci ha mandato.
La storia è intrisa del sogno di un uomo che può superare la solitudine nell'Universo, diventarne la particella e sfruttare appieno il tempo a sua disposizione sulla terra. La cosa principale è che diventa felice.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ispirazione dietro la novella "La steppe" di Cechov?
- Chi sono i protagonisti principali del viaggio nella novella?
- Come viene descritta la steppa nella novella?
- Quali temi filosofici affronta Cechov nella novella?
- Qual è la conclusione filosofica della novella secondo Cechov?
L'ispirazione per "La steppe" deriva dalle impressioni di un viaggio che Cechov fece lungo le coste del mar d'Azov nel 1887.
I protagonisti principali del viaggio sono Yegoruška, un bambino di nove anni, il mercante Ivan Ivanovich Kuzmichev, e padre Christoph di Siria.
La steppa è descritta come un personaggio vivente, con caratteristiche proprie, che cambia aspetto e atmosfera durante il giorno, influenzando profondamente i personaggi.
Cechov affronta temi come la compassione per l'uomo e la natura, la libertà, la solitudine, la ricerca del proprio posto nella vita, e il rapporto tra l'uomo e l'universo.
Cechov conclude che l'uomo non dovrebbe vivere solo per raggiungere obiettivi specifici, ma dovrebbe godere della vita e cercare di superare la solitudine nell'universo per diventare parte di esso.