Concetti Chiave
- Il tema della resistenza è presentato attraverso la prospettiva fantastica di un bambino, Pin, per distinguere la narrativa dalla semplice cronaca storica.
- Calvino si distacca sia dai detrattori che dai celebratori della Resistenza, scegliendo di rappresentare un ambiente di emarginati e picari.
- Il romanzo non segue i canoni neorealistici, poiché trasforma la lotta partigiana in una narrazione fiabesca, priva di intento documentario naturalistico.
- Italo Calvino, nato a Cuba e cresciuto in Italia, è influenzato dalla formazione scientifica dei genitori e dalla sua esperienza partigiana e politica nel contesto del Neorealismo.
- Il punto di vista di Pin trasforma il mondo adulto e la guerra in una favola, con l'ingenuità e lo stupore dell'infanzia che conferiscono un tono magico alla narrazione.
Indice
La Resistenza nella narrativa di Calvino
Il tema della resistenza lo abbiamo trovato anche nella narrativa di Beppe Fenoglio, di Cesare Pavese e di Elsa Morante.
In questo romanzo risalente al 1947 (anni successivi alla seconda guerra mondiale), la resistenza è presentata attraverso l’ottica di un bambino (Pin), vi è dunque una dimensione fantastica.
L’intenzione di Calvino è quella di una netta e importante distinzione da una parte tra il puro resoconto dei fatti accaduti (opera di taglio storico) e dall’altra l’espressione narrativa, la rielaborazione letteraria che cede alla fiaba.
Calvino non vuole ripercorrere i fatti e farne un resoconto sottoforma di documento, ma vuole piuttosto proporre il tema della forma di espressione narrativa e di rielaborazione letteraria, ecco perché presenta la resistenza filtrata dagli occhi di un bambino.
In questo modo Calvino si distacca sia dai detrattori della Resistenza, sia dagli scrittori che ne fecero una celebrazione, un’esaltazione senza limiti.
L’ambiente che rappresenta Calvino è un ambiente di sbandati, di picari, non vi è dunque un’esaltazione di eroi e personaggi particolarmente apprezzabili che si distinguono dagli altri.
Calvino e la sua formazione
Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas, nell’isola di Cuba.
Nel 1925 però la famiglia si trasferì in Italia, stabilendosi a Sanremo, dove è ambientata la vicenda del romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”.
Pur essendo laureato in lettere, Calvino era figlio di un agronomo di fama mondiale e di una studiosa di scienze naturali. Questa formazione dei genitori influì molto sugli orientamenti di Calvino.
Per quanto riguarda la sua posizione politica, prima vi fu l’adesione al PCI, poi il distacco pur restando sempre di sinistra.
Da ricordare è anche l’esperienza partigiana vissuta in prima persona, è dunque evidente l’interesse per la resistenza da parte di Calvino e la collocazione della sua opera nell’ambito del Neorealismo.
L'approccio unico di Calvino alla Resistenza
Calvino non intende però celebrare la Resistenza, infatti rappresenta gli emarginati, i balordi e i picari, tutto filtrato dall’ottica di un bambino con un rifiuto della letteratura intesa come celebrazione della Resistenza.
Ciò che allontana Calvino dagli standard neorealistici è il fatto che pur rappresentando figure e ambienti proletari e sottoproletari, il suo libro non rivela alcun intento documentario di tipo naturalistico. Anzi, la vicenda della lotta partigiana è trasferita in un clima fantastico, di fiaba.
L’effetto è ottenuto presentando tutti gli eventi attraverso il punto di vista di Pin, un bambino. Egli conserva l’ingenuità e lo stupore tipici dell’infanzia: ai suoi occhi il mondo adulto, i rapporti umani, la politica, la guerra, appaiono estranei, incomprensibili, assumendo una fisionomia incantata e magica, di favola.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Calvino alla Resistenza nella sua narrativa?
- Come influisce la formazione familiare di Calvino sulla sua opera?
- In che modo Calvino si distacca dagli standard neorealistici?
- Qual è la posizione politica di Calvino e come si riflette nella sua opera?
Calvino adotta un approccio unico alla Resistenza, rappresentandola attraverso gli occhi di un bambino, Pin, in un contesto fantastico e fiabesco, evitando la celebrazione o la documentazione storica.
La formazione familiare di Calvino, con un padre agronomo e una madre studiosa di scienze naturali, ha influenzato i suoi orientamenti, contribuendo alla sua visione narrativa e al suo interesse per la Resistenza.
Calvino si distacca dagli standard neorealistici rappresentando la Resistenza in un clima fantastico, senza intenti documentari naturalistici, e attraverso la prospettiva ingenua e magica di un bambino.
Calvino inizialmente aderì al PCI, ma successivamente se ne distaccò pur mantenendo una posizione di sinistra. La sua esperienza partigiana e il suo interesse per la Resistenza si riflettono nella sua opera, collocandola nell'ambito del Neorealismo.