Concetti Chiave
- Niccolò Machiavelli, nato a Firenze nel 1469, ha partecipato attivamente alla vita politica e diplomatica del suo tempo, entrando in contatto con figure e Stati influenti come Francia e Germania.
- Durante le missioni diplomatiche, Machiavelli ha mostrato ammirazione per la struttura dello Stato francese e interesse per la politica spregiudicata di Cesare Borgia, evidenziando l'importanza di un esercito composto da cittadini.
- Dopo essere stato sospettato di cospirazione contro i Medici, Machiavelli è stato esiliato, durante il quale ha scritto importanti opere come "Il Principe" e "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio".
- Nonostante i tentativi di riavvicinarsi ai Medici, Machiavelli ha vissuto delusioni politiche, culminate nel 1527 con il ritorno della Repubblica a Firenze e la sua morte.
- Le principali opere di Machiavelli, tra cui "Il Principe" e "La Mandragola", riflettono la sua visione politica e la sua ammirazione per i classici, illustrando una prospettiva avanzata per il suo tempo.
Indice
Le missioni diplomatiche di Machiavelli
Niccolò Machiavelli nasce a Firenze nel 1469 da una famiglia borghese.
La prima notizia sicura riguardo le sue attività, è lo schieramento con gli oppositori di Savonarola (frate domenicano, fondatore della res publicaa Firenze, condannato poi al rogo da papa Alessandro VI).
Al Fiorentino venivano conferite numerose missioni diplomatiche presso Stati italiani e stranieri (Germania e Francia); grazie a esse egli poté entrare in contatto e conoscere le realtà del tempo laddove veniva mandato e, in seguito, trarre spunti, idee, analisi e riflessioni per le sue opere.
Tra il luglio e il dicembre del 1500 compì una missione presso il re Luigi XII, in Francia.
Qui Machiavelli cominciò a conoscere la forte monarchia francese e la salda struttura di quello Stato assoluto moderno, per cui ebbe totale ammirazione.Incontri con Cesare Borgia
Nel giugno del 1502 compì una missione presso Cesare Borgia, il duca Valentino, che, grazie all'appoggio del padre papa Alessandro VI, si era impossessato del ducato di Urbino: qui Machiavelli restò molto colpito dalla figura di politico audace e spregiudicato che caratterizzava Cesare.
Tra l'ottobre del 1502 e il gennaio del 1503 fu di nuovo presso Cesare Borgia in Romagna e poté seguire con i suoi occhi l'abile politica del Duca, il quale fece sterminare alcuni partecipanti a una congiura contro di lui: la freddezza e la decisione spietata del personaggio colpirono profondamente Machiavelli, che estese una relazione Vitellozzo Vitelli (Del modo tenuto dal duca Vaalentino per amazzarVitellozzo Vitelli, Oliverotto da fermo, il signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini in Senigaglia); Machiavelli non è contrario all'uso della violenza da parte del principe, entro certi limiti. Inoltre egli è pienamente convinto che l'esercito di uno Stato debba essere composto dai cittadini stessi e non da mercenari, in tal modo da essere fedele.
Osservazioni sull'Impero e la Francia
tra il 1507 e il 1508, compì una lunga missione presso l'imperatore Massimiliano d'Asburgo. Durante questo viaggio rimane particolarmente colpito dalla compattezza delle comunità e le forti tradizioni sia civili che guerriere, che gli richiamavano quelle dell'antica Roma repubblicana. Le sue osservazioni furono affidate al Ritratto delle cose della Magna(1512).
Tra il luglio e il settembre del 1510 fu di nuovo in Francia da Luigi XII. Ne ricavò un Ritratto delle cose di Francia.
Esilio e scrittura a San Casciano
Dopo la condanna al rogo di Savonarola il 23 maggio 1498 in Piazza della Signoria, la situazione politica a Firenze cambiò: cadde la Repubblica fondata dal frate stesso e ritornarono i Medici. Nel febbraio del 1513 Machiavelli fu sospettato di aver partecipato a una congiura antimedicea e per questo fu allontanato dalla vita politica della città e mandato in una sorta di esilio forzato presso san Casciano.
Lì si dedicò alla stesura di alcuni scritti, tenendo però i contatti con la vita politica grazie alla corrispondenza di Francesco Vettori (a cui invierà numerose epistole), ambasciatore a Roma.
In questo periodo scrive il Principe(1513) e probabilmente anche i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio(il Fiorentino era un appassionato di classici e si fece influenzare soprattutto da Tito Livio); con Machiavelli riaffiora il genere comico di impronta Plautina: la Mandragola(1518)
La lontananza dalla vita politica diventava sempre più insopportabile per Machiavelli, così cercò un riavvicinamento ai Medici, al fine di riottenere qualche incarico. Per questo il Principe fu dedicato a Lorenzo de' Medici. Tuttavia le speranze dello scrittore andarono deluse poiché i Medici continuarono a guardarlo con diffidenza.
Nel 1519, morto Lorenzo, sale al potere Giulio de' Medici, più favorevole a Machiavelli, che vide rinascere una speranza nella vita politica.
Nel 1527 i Medici vennero di nuovo scacciati da Firenze e si ristabilì la Repubblica: Machiavelli venne di nuovo visto con sospetto e ostilità. La delusione fu amara. Ammalatosi all'improvviso, morì il 21 giugno 1527.
Opere principali di Machiavelli
-il Principe: è un trattato di politica estremamente moderno scritto in volgare fiorentino e in prosa; delinea i caratteri di un principe "per eccellenza". Parla dell'analisi effettuale delle cose (fatti storici e personaggi del suo tempo).
I personaggi maggiormente citati dall'autore sono Cesare Borgia e papa Alessandro VI.
-i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio: sono dei discorsi raccolti in 3 libri dall'autore e scrive della costituzione interna dello stato romano, della sua organizzazione militare e dei suoi personaggi illustri che ne caratterizzavano la sua magnificenza.
- la Mandragola: è una commedia di carattere plautino scritta intorno al 1518
- l'epistolario: Machiavelli scrive lettere di carattere ciceroniano. Vi è una descrizione delle attività svolte durante il periodo dell'esilio forzato presso San Casciano.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali missioni diplomatiche di Machiavelli?
- Come influenzò Cesare Borgia il pensiero di Machiavelli?
- Quali osservazioni fece Machiavelli sull'Impero e la Francia?
- Cosa fece Machiavelli durante il suo esilio a San Casciano?
- Quali sono le opere principali di Machiavelli e i loro temi?
Machiavelli fu inviato in missioni diplomatiche in vari Stati italiani e stranieri, tra cui Germania e Francia, dove acquisì conoscenze che influenzarono le sue opere.
Machiavelli fu colpito dalla politica audace e spregiudicata di Cesare Borgia, osservando la sua abilità e decisione spietata, che influenzarono le sue riflessioni sull'uso della violenza da parte del principe.
Durante le sue missioni, Machiavelli osservò la compattezza delle comunità dell'Impero e la forte monarchia francese, che ammirava per la sua struttura moderna.
Durante l'esilio, Machiavelli scrisse opere come "Il Principe" e "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", mantenendo contatti politici tramite corrispondenza.
Le opere principali includono "Il Principe", un trattato politico moderno, "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", sull'organizzazione dello stato romano, e "La Mandragola", una commedia di carattere plautino.