Concetti Chiave
- Nicolò Machiavelli, nato nel 1469 a Firenze, proveniva da una famiglia di notabili e ricevette un'educazione umanistica influenzata dallo studio della storia antica.
- La sua carriera pubblica iniziò a 30 anni come secondo cancelliere della Repubblica Fiorentina, lavorando su questioni interne e di guerra e servendo come consigliere per gli ambasciatori.
- Machiavelli fu testimone di eventi politici significativi, tra cui il crollo della signoria dei Medici e la repubblica teocratica del Savonarola, influenzando profondamente il suo pensiero politico.
- Dopo la caduta della Repubblica Fiorentina e il ritorno dei Medici, Machiavelli perse il suo incarico, fu imprigionato e torturato, ma continuò a scrivere e a frequentare il cenacolo degli Orti Oricellai.
- Nel periodo di esilio, scrisse "Il Principe" con l'intento di mostrare la sua esperienza politica, ma non riuscì a recuperare il suo ruolo pubblico prima della sua morte nel 1527.
Indice
Le origini e la formazione di Machiavelli
Nicolò Machiavelli nasce nel 1469 da una famiglia considerata fra i notabile di Firenze. Il padre era dottore in legge, ma non esercitava molto la professione legale, in quanto preferiva occuparsi dell’amministrazione dei propri beni, ma soprattutto passava il tempo a dedicarsi allo studio e alla lettura. La sua biblioteca accolse i primi libri a stampa che si pubblicavano nel XV secolo e fra di essi un’edizione fiorentina delle opere di Tito Livio.
Esperienze politiche giovanili
La formazione che ebbe il giovane Niccolò fu di stampo umanistico e dallo studio della storia antica ricavò molti insegnamenti, ma fece anche alcune esperienze tratta dalla vita politica del tempo. Infatti, ancora adolescente assistette al fallimento della congiura dei Pazzi, contro i Medici e a tutti i fatti che ne seguirono. In seguito, vide il consolidarsi della signoria dei Medici nella persona di Lorenzo il Magnifico e il crollo di questa forma di governo per incapacità del figlio Piero e in occasione della discesa in Italia del re di Francia, Carlo VIII. Visse gli anni tumultuosi della repubblica teocratica voluta dal Savonarola, la tragica fine di colui che Machiavelli definì “profeta disarmato”.
Carriera pubblica e incarichi diplomatici
All’età di trenta anni, dalla vita privata passa a quella pubblica. Infatti, caduto il Savonarola, la Repubblica fiorentina rinnova i suoi funzionari e a Machiavelli fu assegnato l’ufficio di segretario per occuparsi degli interni e della guerra, un ruolo che gli permetteva di fregarsi del titolo di secondo cancelliere della Repubblica. In questo, lo scrittore rimase per quattordici anni, dedicandosi con tutte le sue forze allo svolgimento dei compiti assegnati. Contemporaneamente, più volte ebbe il ruolo di consigliere degli ambasciatori della Repubblica fiorentina. A seguito di queste legazioni fu più volte alla corte del re di Francia, Luigi XII alla cui politica Firenze era molto interessato. Si presentò anche alle corte di Massimiliano di Asburgo per capire quali fossero le sue intenzioni a proposito delle guerre d’Italia. Infine, fece parte delle delegazione che lo vide essere ricevuto da Cesare Borgia e durante il conclave da cui uscì eletto Giulio II, fu a Roma come osservatore.
Caduta e prigionia di Machiavelli
Nel 1512, la Repubblica fiorentina cadde e fu restaurata la Signoria dei Medici, prima esercitata dal cardinale Giovanni, poi eletto papa col nome di Leone X e quindi dal fratello Giuliano. . In questo cambiamento politico, Machiavelli fu privato del suo incarico e coinvolto, pare inconsapevolmente, in una congiura contro i Medici, fu messo in prigione e perfino torturato. Bisogna, però, ricordare che Machiavelli frequentava il cenacolo degli Orti Oricellai, dove alcuni giovani erano soliti riunirsi per discutere su possibili cambiamenti culturali e politici, vista la crescente egemonia dei Medici.
Ritiro e scrittura de Il Principe
Rimesso in libertà, si ritirò in solitudine in un piccolo borgo vicino a San Casciano in una villa di sua proprietà chiamata l’Albergaccio. Come passasse le giornate in questo soggiorno forzato ci viene raccontato nella lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513. È in questo periodo che egli compone Il Principe che nasce, nell’intento dell’autore, dall’opportunità che i signori dui Firenze ricollochino lo scrittore nel ruolo di segretario a servizio dello Stato, in cui può far valere la sua esperienza e le sue conoscenze in tema politico. Ma questa richiesta non ebbe seguito, anche perché egli, nonostante tutto, continuava a recarsi ogni tanto a Firenze per partecipare al Cenacolo degli Orti Oricellai.
Ultimi anni e morte di Machiavelli
A seguito del sacco di Roma del 1527 per opera dei Lanzichenecchi e dell’incerta azione politica del papa Clemente VII, si ebbe il crollo della signoria medicea. Machiavelli sperava che il nuovo governo gli affidasse il vecchio incarico di segretario, ma non ci fu nulla da fare perché nessuno si fidava di chi si era adattato a servire una signoria decaduta. Per Machiavelli fu un colpo molto amaro e mentre Firenze festeggiava la riacquistata libertà, Machiavelli mori
va dimenticato da tutti e lasciando la famiglia in ristrettezze economiche
La missione di Machiavelli, che nessuna aveva capito, era questa: mettersi sempre e comunque a servizio dello Stato, al di sopra di ogni interesse di parte.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini e la formazione di Machiavelli?
- Quali esperienze politiche giovanili influenzarono Machiavelli?
- Quali furono i principali incarichi pubblici di Machiavelli?
- Cosa accadde a Machiavelli dopo la caduta della Repubblica fiorentina nel 1512?
- Come trascorse Machiavelli i suoi ultimi anni e quale fu la sua missione?
Machiavelli nacque nel 1469 a Firenze in una famiglia di notabili. Suo padre, un dottore in legge, preferiva dedicarsi allo studio e alla lettura, influenzando così la formazione umanistica di Machiavelli.
Da giovane, Machiavelli assistette a eventi politici significativi come la congiura dei Pazzi e il consolidamento e crollo della signoria dei Medici, che influenzarono la sua comprensione della politica.
Machiavelli fu segretario della Repubblica fiorentina, occupandosi degli interni e della guerra, e svolse incarichi diplomatici presso le corti di Francia e del Sacro Romano Impero.
Dopo la restaurazione dei Medici, Machiavelli fu privato del suo incarico, imprigionato e torturato, ma successivamente liberato, si ritirò in solitudine dove scrisse "Il Principe".
Dopo il crollo della signoria medicea, Machiavelli sperava di riottenere il suo incarico, ma morì dimenticato. La sua missione era servire lo Stato al di sopra di ogni interesse personale.